mercoledì 13 novembre 2024

pc 13 novembre - Bologna, Vasco Rossi, fascisti di governo, antifascismo e nuova Resistenza

da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 12/11

Vasco Rossi è di un paese in provincia di Modena, non lontano da Bologna. Il più seguito dei rocker italiani, in occasione dell'anniversario della morte del padre, ha raccontato la sua vita.

Il padre di Vasco Rossi, detto “Carlino”, è morto a vent'anni. Era uno delle migliaia di soldati italiani che nel ‘43 rifiutarono di passare dall'altra parte per combattere per le truppe nazifasciste. Vasco Rossi lo ha già raccontato in lungo post, diversi anni fa, chi era suo padre. Durante la guerra, dopo l'8 settembre, era stato preso prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania, in un campo di lavori forzati, uno di quei 600.000 soldati italiani che non hanno accettato di combattere per i tedeschi contro i loro fratelli per conto dell'ultima forma del fascismo in Italia, prima di essere spazzato via dalla Resistenza, che è stata la Repubblica Sociale di Salò.

Vasco Rossi è tornato a parlare di suo padre il 31 di ottobre con queste parole: “il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato della fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà, dolce e gentile. L'altra metà te l'avevano portato via i due anni di lager nazisti, a Dortmund, che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del nazifascista. Poi - aggiunge con un grido forte e chiaro - non ci crederai, ma sono tornati, lupi travestiti da agnelli, bulli arroganti e facce ghignanti, con i loro deliri, i loro dileggi, la loro propaganda, la stessa ignoranza”

Lo ha detto a Bologna il 31 di ottobre, in un grido forte e chiaro, in un messaggio che la stampa ha

riportato, un messaggio che certamente gli fa onore, ma gli fa onore perché è giusto e fotografa esattamente quello che sta avvenendo nel nostro paese. Lo ha fatto a Bologna. 

Guarda caso a Bologna, alcuni giorni dopo, nella giornata di sabato, vi è stato un raduno di fascisti, di Casapound, della Lega dei patrioti, con una manifestazione nei pressi della stazione di Bologna, laddove vi è stata una delle più tremende stragi nazifasciste in questo paese, non ai tempi del fascismo, ma agli inizi degli anni ‘80, in continuità con le stragi neofasciste degli anni '70, una strage che ha segnato la storia di questa città e del nostro paese. 

Cosa può essere se non un oltraggio dare la piazza e autorizzare il corteo di Casapound e degli altri topi di fogna fascisti nei pressi della stazione di Bologna?

Che cosa si doveva fare a fronte della schifosa autorizzazione del ministro degli Interni, Piantedosi, al di là di quello che volevano perfino le prefetture e il Comune di Bologna, che ha permesso questo oltraggio fascista alla città di Bologna? Che cosa ci doveva essere se non una manifestazione di protesta?

Peraltro erano fascisti venuti da altre città, quattro gatti schifosi che non rappresentano niente a Bologna. Ma questi quattro gatti sono stati difesi con la violenza, con l'unica violenza, la violenza di Stato, la violenza della polizia di Piantedosi e di questa m….di governo fascistoide! Cosa dovevano fare gli antifascisti, peraltro cinque volte più numerosi della banda di Casapound, se non non accettare alcun divieto? I fascisti non dovevano avere l'autorizzazione a sfilare a Bologna e lo si doveva impedire! E se lo Stato borghese, lo Stato nelle mani attualmente del governo Meloni, non è in grado di farlo, questo lo devono fare necessariamente le masse, le masse organizzate, soprattutto i giovani comunisti, antifascisti, anarchici, progressisti!

Ci si può mai fidare dei partiti parlamentari o alle semplici denunce dell'ANPI o -  stendiamo un velo pietoso sul ruolo che avrebbero dovuto avere i sindacati tutti - nel dire NO a questo raduno? Peraltro un raduno fatto nel pieno di una campagna elettorale. 

Giustamente il sindaco di Bologna ha dichiarato: “aspettiamo ancora i soldi per l'alluvione e ci mandate 300 camicie nere a sfilare”, a provocare la città, a creare un'inevitabile reazione antifascista che poi si è visto com'è andata, una provocazione che non doveva essere autorizzata, che tutto doveva essere tranne che essere difesa dalla polizia di Piantedosi, sponsorizzata ufficialmente da Meloni, da Salvini, che hanno attaccato immediatamente la manifestazione Antifascista dimostrando, senza alcun dubbio, dove sta il loro cuore, la loro mente e chi sono i loro effettivi sostenitori (a parte quello che succede nella dialettica del voto di cui non parliamo in questa occasione).

Il sindaco Lepore ha detto chiaro che prima era venuta Meloni, poi Salvini e poi i fascisti e poi Meloni e Salvini a chiudere la campagna elettorale. Una dichiarazione che gli fa onore. Questo sindaco non è il sindaco - a nostro giudizio - che rappresenta gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari, a Bologna come in tutte le città italiane, peraltro il partito, il blocco elettorale a cui fa riferimento, ha grandi responsabilità nel fatto stesso che i fascisti della Meloni, di Salvini, siano oggi al governo. Ma a parte questo ha detto cose giustissime. Sono seguiti gli attacchi volgari rivolti al sindaco, la difesa, pubblica e chiara, che ha fatto il fascista a ministro degli Interni travestito da ex prefetto messo lì dalla Lega, come può rappresentare i valori della Costituzione, per di più un ministro degli Interni, ex prefetto di Bologna, che ha svelato cosa c'è dietro gli apparati dello Stato in quella città.

Casapound ha diritto di manifestare? Certo, ha anche il diritto di aggredire immigrati, antifascisti, ha anche il diritto di attaccare le sedi della Cgil, ha anche diritto di fare manifestazioni inneggianti al fascismo, alle camicie nere, ha tutti questi diritti, ma questi diritti glieli dà un governo fascista, di stampo fascista, questi diritti gliele dà un apparato dello Stato in via di fascistizzazione che questo governo vuole creare.

Il fascismo è un crimine, non un'opinione. Formalmente in questo paese è vietato il partito fascista, è vietato il razzismo organizzato, ma il fascismo, i fascisti, il razzismo organizzati, sono ampiamente legittimati, le loro sedi autorizzate e difese dalla polizia nel caso in cui le metti in discussione.

Mettere sullo stesso piano gli antifascisti e i fascisti è esattamente una forma di fascismo. Parlare di “estremisti e violenti” è esattamente la propaganda reazionaria dello Stato borghese a servizio dei padroni e dei fascisti, usare le espressioni come “zecche rosse” è rinverdire la stagione degli anni ‘70 della parte più reazionaria del paese, della parte che cercò perfino il colpo di Stato, della parte che utilizzò le stragi nei confronti del movimento di opposizione. La maggior parte delle sentenze ha sancito che queste stragi erano tutte fasciste, e questi sono esattamente gli eredi dei fascisti oggi, in parte al governo, esattamente come dice Vasco Rossi.

Quindi non è un problema di Bologna, nè un problema dei compagni e delle forze giustamente e coerentemente antifasciste di estrema sinistra, visto che purtroppo sui partiti parlamentari si può contare davvero poco.

Tutti i lavoratori, i giovani, le donne, gli antifascisti, i progressisti, i difensori della Costituzione non possono che stare da un'altra parte, dire chiaramente, a fronte di questa repressione, che questa repressione è una forma di fascismo e che dovrebbero tutti solidarizzare incondizionatamente con gli antifascisti di Bologna che hanno fatto di tutto, hanno fatto il loro meglio e il loro possibile per impedire questo oltraggio fascista alla città, al paese.

Ma a fronte di un governo fascistoide, fascisteggiante, di stampo moderno, fascista è evidente che la vicenda di Bologna mette in chiaro lo stato delle cose visto in questa occasione, lucidamente, anche da Vasco Rossi che è stato insultato, attaccato, “ma pensa a cantare”….. 

Come si può pensare a cantare quando il nostro paese diventa un paese razzista - vedi Albania -, un paese forcaiolo e repressivo - vedi leggi, decreti sulla sicurezza -, un paese guerrafondaio, culo e camicia con l'imperialismo americano nella guerra che è in corso in Ucraina e in altre parti del mondo, complice del genocidio in Palestina dello Stato sionista di Israele? Come si può continuare a cantare? O, meglio, qual è il ruolo che dovrebbero svolgere, non tanto Vasco Rossi che in parte lo ha svolto in questa occasione, ma tutti, fermo restando che, purtroppo, l'America insegna che il fascismo – e Trump è un fascista americano - non si batte sul piano squisitamente elettorale, né si può pensare che raccogliendo tutti i cantanti, gli artisti progressisti come è avvenuto negli Stati Uniti con Kamala Harris, si può impedire la marcia reazionaria di stampo fascista che avviene nei paesi imperialisti, in paesi come l'America come in paesi come l'Italia?

Purtroppo non è così. Bisogna ricostruire gli strumenti della Nuova Resistenza per lottare contro il fascismo. Innanzitutto bisogna difendere strenuamente le condizioni degli operai e dei lavoratori a fronte di carovita, disoccupazione, attacco alla sanità. Ma tutto ciò non è neanche sufficiente, bisogna denunciare e utilizzare tutte le forme di lotta possibili, peraltro in un paese che dovrebbe essere garantito dalla Costituzione, per fermare la marcia dei fascisti di strada e di governo.

E, infine, bisogna pensare che questo governo vuole la violenza di Stato contro tutti.

Landini dichiara che lo sciopero generale è una rivolta sociale, chiaramente con un'espressione che per lui è figurativa della gravità della situazione economica dei lavoratori e delle masse popolari che cerca in questa occasione di rappresentare e il fascista di turno, non uno di strada, ma il capogruppo dei parlamentari, di Fratelli d'Italia dice: “attenzione, sei passibile di reato” e dopodiché viene scatenata una canea contro i sindacati. Questo è fascismo!

Non ci stiamo che molti compagni devono fare “i se e i ma", i "distinguo”, se questo è un governo fascista/non fascista. Chi dice questo è un idiota che aiuta i fascisti in realtà.

Quando è fondamentale nel nostro paese lottare contro questo governo che è capitalista, dei ricchi, della borghesia, è fascista nelle istituzioni e nella cultura, nell’ideologia e nel programma, ed è imperialista per il ruolo che vuole svolgere, che già svolge nel riarmo, nella corsa agli armamenti, nell'incremento delle spese della difesa e nella partecipazione sempre più attiva al blocco imperialista capeggiato dagli Stati Uniti, oggi capeggiato da Trump, che è complice dell'attacco ai popoli oppressi nel mondo, in primis la Palestina, oggi. Una Nuova Resistenza e costruire gli strumenti di questa Nuova Resistenza.

Bologna ci ha insegnato che questo è necessario.

 

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