domenica 10 novembre 2024

pc 10 novembre - AMSTERDAM: MA QUALE ANTISEMITISMO! Siamo decisamente con i manifestanti pro Palestina - info


Da Il Manifesto - Maccabi Fanatics, una storia di ultraviolenza e odio razzista

Nel 2020 aggredivano i manifestanti che contestavano Netanyahu

Il contorno di quanto avvenuto giovedì sera ad Amsterdam ha sorpreso poche delle persone che conoscono la tifoseria del Maccabi Tel Aviv. Lo stesso comportamento messo in mostra nella capitale olandese si era visto lo scorso 7 marzo ad Atene, quando il club israeliano era andato in trasferta in casa dell’Olympiakos. Nelle ore precedenti alla partita, gli ultras del Maccabi avevano aggredito in gruppo una persona di origini egiziane (o irachene, secondo altre fonti) a Piazza Syntagma. La sua unica colpa sarebbe stata quella di indossare una kefiah.

In ISRAELE i Maccabi Fanatics – questo il nome del gruppo ultras – sono conosciuti per la loro predisposizione alla violenza e l’ideologia di estrema destra, che li avvicinano alla ben più famosa Familia del Beitar Gerusalemme. In origine, la squadra di Tel Aviv era espressione, come tutti i club denominati Maccabi, del movimento sionista conservatore. Ma a partire degli anni Novanta, con la trasformazione delle società sportive da club di soci a soggetti privati, la sua identità politica si è molto diluita. Nonostante questo, il Maccabi è rimasta una delle squadre di calcio più amate in Israele (la seconda più tifata dopo il Maccabi Haifa), legata in particolar modo alla classe media di Tel Aviv. È all’interno di questa ampia comunità di sostenitori che si sono formati i Maccabi Fanatics.

Politicamente di estrema destra, già nel 2014 avevano fatto discutere in patria per gli insulti razzisti contro un giocatore arabo-israeliano della loro squadra, Maharan Radi. In giro per Tel Aviv, nelle zone presidiate dai Fanatics, erano apparsi graffiti che recitavano «Non vogliamo arabi al Maccabi» e «Radi è morto». Alcuni compagni di squadra dell’allora 32enne centrocampista originario di Sulam, un villaggio arabo 16 km a nord del confine settentrionale della Cisgiordania, provarono a discutere con gli ultras per organizzare un incontro pacificatore. Radi ha raccontato che il suo capitano Sheran Yeini tornò da lui qualche giorno dopo dicendogli che non c’era niente da fare: «Semplicemente odiano gli arabi»...

Per completare questo quadro tutt’altro che positivo, nell’estate del 2020 sono stati protagonisti, assieme agli ultras del Beitar, delle contromanifestazioni in favore di Netanyahu e delle aggressioni ai cortei che contestavano il governo. Si sospetta che potrebbero esserci loro, e non la Familia, dietro al rogo appiccato nel marzo 2023 al centro sportivo dell’Hapoel Tel Aviv, rivale cittadino del Maccabi con una tifoseria di estrema sinistra. Il politico israeliano Ofer Cassif, rappresentante del partito di sinistra Hadash alla Knesset, ha descritto quanto avvenuto in Olanda con queste parole: «Lo spirito del fascismo israeliano è arrivato ad Amsterdam»...

 

video degli scontri
https://t.me/rivoluzione_internazionale/3712?single

un commento
A margine dell’incontro della Champions League di calcio – svoltosi ad Amsterdam tra la squadra di casa dell’Ajax e gli ospiti del Maccabi Yaffa (per i sionisti Tel Aviv) sono accaduti incidenti nei quali sono stati coinvolti diversi tifosi ospiti.

Itamar Ben-Gvir, ministro per la Sicurezza del governo retto dal genocida Benjamin Netanyahu, ha dichiarato: «I tifosi che sono andati a vedere una partita di calcio, hanno incontrato l’antisemitismo e sono stati attaccati con una crudeltà inimmaginabile solo a causa del loro essere ebrei e israeliani. Condanno qualsiasi tentativo di rendere colpevole la vittima».

Il settore dei tifosi dell’Ajax - Probabilmente non è una cosa molto nota, ma la franchigia dei Lancieri – così è soprannominato il club olandese sopra citato – è conosciuta come “la squadra degli ebrei di Amsterdam" e per decenni ha accettato di ingaggiare soltanto calciatori di tale fede religiosa, il più famoso dei quali è stato sicuramente Johan Crujff.

Va da sé che quella appena effettuata avrebbe dovuto essere la trasferta più tranquilla che si potesse immaginare per i sostenitori provenienti dall’entità sionista: se qualcuno avesse provato a venire a contatto con loro, in maniera poco amichevole, avrebbe trovato pane per i suoi denti.

Se le cose non si sono svolte nella maniera auspicata, è evidente che non si può sostenere che si sia trattato di un’aggressione antisemita: non fosse altro perché non risulta che nei tafferugli siano rimasti coinvolti esponenti del gruppo ultrà dei Boys dell’Ajax.

Se si fosse trattato di una questione antropologica, sicuramente costoro sarebbero intervenuti a difesa dell’incolumità degli ospiti: se non si sono comportati in questo modo è perché, in tutta evidenza, gli strepiti del governo sionista risultano totalmente fuori luogo, così come lo sono quelli di coloro che li rilanciano acriticamente.

Bosio (Al), 09 novembre 2024

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

Nessun commento:

Posta un commento