Continua
la guerra di Israele contro il mondo. Dopo che le forze armate
israeliane hanno fatto sette volte il tiro al bersaglio contro le
postazioni del contingente UNIFIL in Libano, adesso il Parlamento
israeliano (Knesset) ha approvato una legge che mette al bando l’agenzia
delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) dal condurre
“qualsiasi attività” o fornire qualsiasi servizio all’interno di
Israele.
Il voto è stato approvato con 92 voti a favore e 10 contrari. E’
prevista poi una votazione su una seconda legge che interrompe i legami
diplomatici con l’Unrwa.
La legislazione non entrerà in vigore immediatamente, ma tra 60-90
giorni dopo che il ministero degli Esteri israeliano avrà notificato
all’ONU la decisione della Knesset.
Israele ha tre mesi per determinare i mezzi e il personale che assumerà
le responsabilità attualmente gestite dall’Unrwa, anche a Gerusalemme
Est e a Gaza.
L’Unrwa denuncia il voto “scandaloso” del Parlamento israeliano che ha messo al bando le sue attività nel Paese.
“E’ scandaloso che un Paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un’agenzia dell’Onu che è il più importante fornitore di operazioni umanitarie a Gaza”, ha dichiarato la portavoce dell’Unrwa Juliette Touma.
Appello di giuristi chiede l’espulsione di Israele dalle Nazioni Unite
di ******
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Da oltre cinquant’anni i governi che si sono succeduti alla guida di Israele hanno costantemente disatteso i loro obblighi attinenti al diritto internazionale, facendosi beffe e violando le risoluzioni
delle Nazioni Unite, fossero esse adottate dall’Assemblea generale o dal Consiglio di sicurezza o consistessero in chiare pronunce della Corte internazionale di giustizia.
Questo atteggiamento di
aperto spregio del diritto Internazionale e delle Nazioni Unite ha
raggiunto livelli parossistici nell’ultimo anno col genocidio in
corso che ha già causato la morte di oltre quarantamila Palestinesi,
in gran parte bambini, e determina ogni giorno nuove vittime a Gaza,
in Cisgiordania, in Libano e in Siria.
Si tratta di crimini che
sono la diretta conseguenze della politica aggressiva, suprematista e
colonialista portata avanti da Israele sotto l’egida del sionismo.
Da ultimo l’arroganza del governo Netanyahu si è spinta fino a Insultare l’ONU, definendolo “una palude di antisemitismo “, a dichiararne persona non grata il Segretario generale e a cannoneggiare deliberatamente i caschi blu dell’UNIFIL, forza di interposizione pacifica dispiegata dalle Nazioni Unite in Libano.
La misura è colma. Riteniamo che i tempi siano più che maturi per l’applicazione nei confronti di Israele dell’art. 6 della Carta delle Nazioni Unite, il quale prevede che “un Membro delle Nazioni Unite che abbia persistentemente violato i principi enunciati nel presente Statuto può essere espulso dall’Organizzazione da parte dell’Assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza”.
Un tale provvedimento andrebbe accompagnato dall’adozione di sanzioni, a partire da un embargo totale immediato sugli armamenti, coi quali ogni giorno Israele porta avanti la sua politica di sterminio.
Rivolgiamo un appello in questo senso all’opinione pubblica mondiale e a tutti i governi. Siamo consapevoli del possibile veto che membri permanenti delle Nazioni Unite, fra i quali soprattutto gli Stati Uniti, da sempre protettori e complici di Israele, potrebbero interporre, ma riteniamo che tale veto possa essere aggirato da una votazione a maggioranza dell’Assemblea generale, come già avvenuto in altre occasioni.
Pino Arlacchi, già Vicesegretario delle Nazioni Unite; Michela Arricale, Margherita Cantelli, Claudio Giangiacomo, Nicola Giudice, Luca Saltalamacchia, Gianluca Vitale, Fausto Gianelli, Luigi Galloni, Barbara Spinelli, Filippo Torretta, Carla Serra, Maria Luna, Marco Grilli, Anna Maria Spognardi, Rachele Fortuni, Caterina Calia, Ludovica Formoso, Giuseppina Massaiu, Flavio Rossi Albertini, Pamela Donnarumma, Simonetta Crisci, Fabio Marcelli, Gregorio Moneti, Dario Rossi, Francesca Venditti (avvocati e giuristi Italia), Rodrigo Liberona Muñoz, Viviana Andrea Melián Melián (avvocati Cile), Ramiro Chimuris (giurista Uruguay), Sabah Al Mukhtar (avvocato Iraq/Regno Unito), Yannis Rachiotis (avvocato Grecia), Hasan Tarique Chowdhury (avvocato Bangla Desh), Hüseyin Dişli (avvocato Turchia), Nahet Hadriche ( avvocato Tunisia)
Per adesioni all’appello scrivere a: viaisraeledallonu@gmail.com.
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