Un sondaggio sull’opinione pubblica italiana curato dall’Ispi (Istituto di Studi di Politica Internazionale), fa capire piuttosto chiaramente il perché dell’isteria di molti commentatori filo-israeliani in Italia. Si può spiegare così l’esagerato nervosismo di professionisti fino a ieri ritenuti seri come Mentana o del tutto oltre le righe come Del Debbio, ma anche certi articoli de Il Foglio o della stampa liberale o della destra filo-israeliana.
La maggioranza delle persone nel nostro paese (e non solo) infatti ritiene responsabile Israele più che Hamas di quanto sta accadendo in Medio Oriente.
Più di tre italiani su quattro (77%) si dichiarano preoccupati che il conflitto in Medio Oriente possa conoscere una escalation sia di violenza, sia nel numero degli attori coinvolti. Solo pochissimi (meno del 3%) si dicono per nulla preoccupati, a ulteriore conferma dei timori che il conflitto sta generando.
Quando a febbraio scorso un altro sondaggio dell’Ispi aveva chiesto agli italiani quali fossero le due più gravi minacce a livello globale, il 46% aveva già risposto “le guerre”. Oggi questa minaccia cresce ancora e viene indicata dal 54% degli intervistati.
Gli italiani ritengono che siano Israele nel suo complesso e soprattutto l’attuale governo Netanyahu ad
avere le maggiori responsabilità sia su Gaza (35% sommando entrambe le opzioni), sia sul Libano (32%). Della situazione a Gaza Hamas è invece ritenuto responsabile di meno della metà degli intervistati (il 15%) mentre Hezbollah è ritenuto il principale responsabile dell’estendersi della guerra al Libano dal 17% degli intervistati, quindici punti in meno di chi ritiene Israele responsabile.il giudizio degli italiani su quanto successo a Gaza nell’ultimo anno appare piuttosto netto. Praticamente un italiano su due (49%) ritiene infatti che la reazione di Israele sia stata sproporzionata rispetto al suo diritto di difesa, mentre solo poco più di un italiano su 5 (21%) ritiene che si sia trattato di una comprensibile reazione dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre di un anno fa.
Quando poi si passa a sondare quale posizione dovrebbe assumere il governo italiano, 7 su 10 pensano che il nostro paese dovrebbe adoperarsi per mediare tra le parti del conflitto, anche al fine di contenere ulteriori escalation. Solo una frangia minoritaria ritiene che l’Italia dovrebbe appoggiare Israele (5%) o la causa palestinese (8%), ma quest’ultima – con un distinguo – vede salire al 25% quelli che sostengono la causa palestinese, in pratica venti punti in più di coloro che vorrebbero sostenere Israele. Per l’8% degli intervistati l’Italia dovrebbe sostenere incondizionatamente i palestinesi, a questi si aggiungono un 17% secondo cui l’Italia dovrebbe condannare Hamas ma sostenere comunque i palestinesi.
Relativamente a come l’informazione ha affrontato la questione in questi mesi, quasi la metà degli italiani (46%) ritiene che sia stata troppo sbilanciata a favore di Israele.
Per il 39%l’informazione è invece stata neutrale e oggettiva, offrendo un’immagine bilanciata e imparziale degli avvenimenti. Solo il 16% ritiene che lo sbilanciamento sia stato a favore di Hamas.
Infine, la maggioranza degli italiani (54%) ritiene che Roma dovrebbe riconoscere lo Stato di Palestina, anche se circa la metà di loro ritiene che debba farlo solo al termine del conflitto in corso. Gli italiani che invece si pronunciano del tutto a sfavore di uno Stato palestinese rappresentano una minoranza (7%). Significativo, comunque, che circa 4 italiani su 10 preferiscano non esprimere un giudizio a testimonianza della complessità della questione palestinese.
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