Lunedì 7 ottobre si è tenuta a Palermo, promossa dal circolo di Proletari Comunisti, una assemblea in solidarietà alla Palestina e in sostegno alla Resistenza del popolo Palestinese, nell’ambito della settimana di azione, mobilitazione e iniziative previste da organizzazioni e partiti che a livello internazionale hanno firmato una dichiarazione/appello congiunta.
La riunione che ha visto presenze di lavoratrici, lavoratori e anche alcuni giovani compagni si è aperta con una introduzione di una compagna sulla importanza e funzione della solidarietà internazionale e dell’unione necessaria dei popoli in lotta contro l’oppressione in ogni forma generata da questo sistema imperialista, mentre venivano proiettate immagini con riferimento particolare anche alla importante manifestazione del 5 ottobre a Roma e di iniziative di lotta nel mondo per la Palestina.
Nel corso dell’intervento centrale è stata ribadita la necessità come proletari, lavoratori, lavoratrici innanzitutto di sostenere attivamente la Resistenza del popolo palestinese senza se e senza ma, che significa lottare oggi principalmente contro il governo attualmente al potere in questo paese, il governo moderno fascista Meloni, al servizio degli interessi imperialisti italiani e pienamente complice del genocidio del popolo palestinese, siamo a circa 50 mila morti, messo in atto dal criminale Stato nazisionista di Israele, con l’invio di armi facendo pienamente gli interessi dei padroni delle fabbriche di guerra come la Leonardo,Fincantieri… È stata sottolineata l’ampiezza genocida del nazisionismo israeliano che ha un progetto di annientamento totale del popolo palestinese ma anche di allargare i territori a scapito di altri paesi sovrani come il Libano la Giordania, l’Iraq in virtù dell’aspirazione di arrivare ad un Grande Israele, un programma di guerra contro tutti gli Stati che stanno attorno ad Israele con l’aggiunta di una guerra di ancora più ampia portata contro l’Iran per contrastarne anche lo sviluppo nucleare. L’obiettivo dello sterminio del popolo palestinese dello stato nazisionista di Israele con a capo attualmente il nazisionista criminale Nethaniahu, è possibile per il sostegno più che attivo dell’imperialismo, dagli Stati Uniti in primis alla Germania, Francia, Italia mentre l’ipocrisia delle risoluzioni ONU restano solo sulla carta e Israele si sente in diritto di fare quello che vuole.
Dall’intervento del compagno di pc“… La fascista Meloni dice sempre popolo e popolo lo dice anche Salvini affermando che il popolo è con lui ma di chi è questo popolo? Della Meloni, di Salvini, di Forza Italia…? Loro giocano, strumentalizzano la parola ma il popolo non è di nessuno di loro, perché se solo stessimo ai numeri: siamo in 24 milioni di persone che non vanno a votare e questo già è più dei 7 milioni che hanno votato per tutti loro messi insieme di Fdi. Alla borghesia fa molto comodo dire di avere un popolo che gli va appresso, anche se di quel popolo non gliene frega assolutamente niente, perché il popolo è fatto per la maggior parte di operai, lavoratori di tutti i tipi e di pensionati, in Italia ci sono 16 milioni di pensionati, se ci levi quelli ricchi rimangono almeno 10, 12 milioni di pensionati poveri. Poi ci sono i lavoratori, 24 milioni, ma 20 milioni almeno sono poveri come noi, nel senso che non arrivano alla fine del mese. Quindi la stragrande maggioranza del popolo non c'entra con i proclami della Meloni. Noi proletari non abbiamo nelle nostre mani la televisione, i giornali, questo chiaramente è un grande guaio, però usiamo tutto quello che abbiamo, da queste assemblee, ai giornali che per ora autoproduciamo, ai comunicati di denuncia, alla controinformazione rossoperaia, alle manifestazioni di piazza, come quella importante del 5 ottobre di sabato a Roma per dire chiaramente come stanno le cose. E’ stato detto nell’introduzione ma è bene ripeterlo, siamo ad un anno dal 7 ottobre che non è stato un atto terroristico come la borghesia al potere ogni giorno ci vuole inculcare ma un atto necessario della Resistenza del popolo palestinese contro quella che è un’oppressione feroce che dura da più di 75 anni, un atto necessario con cui il popolo palestinese che resiste ha voluto affermare la sua esistenza e la sua legittima lotta e che ha sollevato nel mondo in tutto questo anno una grandissima onda di solidarietà, anche nel nostro paese, vedi le manifestazioni ogni sabato senza mai interrompere a Milano organizzate dalle comunità palestinesi ms non solo, la mobilitazione vi è stata in tante altre città compreso Palermo e fino alla manifestazione del 7 ottobre a Roma di sabato 5 ottobre.
Una manifestazione a un anno dalla possibilità dei palestinesi di dare una risposta alla loro schiavitù che dura da oltre settant'anni, qualcuno dei presenti avrà visto il film Spartaco, gli schiavi quando si ribellano - perché gli schiavi hanno il diritto di ribellarsi o no? - non è che si siedono a tavolino e dicono, allora ci ribelliamo così e così, no. La ribellione è da schiavi oppressi fino al midollo che avevano tutto il diritto di scagliarsi violentemente contro i romani oppressori, il popolo palestinese da più di 70 anni lotta innanzitutto per salvaguardare e affermare la sua esistenza e identità che si vuole cancellar mentre l'opinione pubblica internazionale, dall'ONU a tutto il resto quando se n'è accorta ha scritto dei documenti di denuncia, ha detto che Israele è illegale, perché occupare un paese altrui è illegale e poi? Il Tribunale penale internazionale dell'Aja dice che Nethanyahu deve essere arrestato, l'hanno arrestato? Se il Sudafrica ed altri paesi dicono all'ONU guardate che questo è genocidio, e mezza Onu come minimo dice è genocidio, poi però che fai? Il genocidio di Israele ad oggi continua ci sono oltre 40.000 morti più quelli che sono ancora sotto le macerie che non si possono tirare fuori perché se ti bombardano, se ti tirano le bombe, tu come levi le macerie? non le puoi levare. Quindi abbiamo molti feriti, case abbattute, gli ospedali e le scuole, hanno ammazzato migliaia di bambini innocenti, donne, hanno ucciso almeno 200 giornalisti uccisi, i professori, i militanti, i volontari, quelli che per esempio fanno le cucine popolari per dare da mangiare alla popolazione, questi hanno ammazzato, ma i nazisti di Israele dicono che devono ammazzare i terroristi di Hamas è per ammazzarli massacri un’intera popolazione?... il problema vero è che con la guerra e il genocidio del popolo palestinese e ora con l'attacco al Libano, con l'attacco allo Yemen, con l'attacco all'Iran, Israele ha un obiettivo preciso che si chiama Grande Israele. Lo dicono da tempo, quello sì scritto a tavolino. Si devono allargare, vogliono prendersi il Libano, una parte dell’Iraq e la Siria, la Giordania secondo loro già se la sono inglobata in funzione del Grande Israele, “erez Israel”. Questa cosa è fatta a tavolino, da vero e proprio fascismo, e questo deve essere conosciuto e compreso dai proletari per capire una parte delle ragioni per cui vi è la guerra.
… Due numeri per capire. Lo Stato italiano ha un prodotto interno lordo, cioè una ricchezza complessiva, secondo le statistiche ufficiali, di 2.200 miliardi di dollari. Israele ha 488 miliardi. È un piccolissimo paese, piccolissimo, quelli attorno a loro sono ancora più piccoli, la Palestina 19 miliardi, la Giordania 48 miliardi, lo Yemen 21, la Siria 9. La Siria è un paese grosso, ma povero in canna. Quindi 2.200, noi, 488 Israele. Ma chi aiuta Israele per diventare questa potenza micidiale? L'unica potenza nucleare nella zona? Gli Stati Uniti d'America, i primi a fornire costantemente soldi, hanno stanziato negli ultimi anni, diciamo per quelli che si sanno, 26 miliardi ad aprile, tre miliardi e mezzo ad agosto, 9 miliardi a settembre. Ora, se ti riempio di 50 miliardi in dollari e in armi, già tu la guerra la puoi fare quando vuoi. Non solo, ma sei coperto dagli americani e dalla Gran Bretagna e dall'Italia e dagli altri paesi, si sappia che a mare, non solo sulla terra, ci sono le navi e le portaerei americane ecc e quando l'Iran lancia i razzi, Hamas lancia razzi, da queste navi, comprese dell’Italia partono i contro razzi. E se non arrivano a terra è perché grazie agli americani e gli italiani… si annullano in buona parte l'effetto delle bombe. Ci si deve chiedere, perché Israele è così protetto da questi paesi imperialisti? Ma giustamente in piazza l'ha detto sabato a Roma l’operaio dell’Ex Ilva: Israele è un cancro posto al centro dei paesi mediorientali perché c'è tutto attorno la riserva più grande di petrolio al mondo. E gli americani hanno le grinfie su quel settore e Israele gli serve per avere le basi militari, un controllo generale del territorio e delle materie prime effettivo.
Il 7 ottobre ha scatenato, finalmente ha rimesso in ballo che cosa significa la schiavitù, l'oppressione fino in fondo di un popolo e come ci si deve ribellare ad essa, in questo 5 ottobre la borghesia al potere in quetso paese, il governo Meloni fascista, ha detto che non si doveva manifestare, che non si doveva inneggiare al 7 ottobre perché gli schiavi, per come vogliono che diventiamo, non si devono ribellare, ma il 5 ottobre è stata una battaglia vinta, 10.000 persone più tutti quelli che non sono riusciti ad arrivare per la repressione che il governo ha scatenato, ma il dato di fatto è una battaglia si è vinta violando i divieti da stato di polizia del governo dei fascisti Meloni/Piantedosi. È stato vinto il punto per la presenza e partecipazione che ha messo a nudo la faccia ancora una volta dell'imperialismo italiano per difendere Israele, lo Stato nazista di Israele con tutta la strumentalizzazione peraltro sull’antisemitismo per criminalizzare chi oggi manifesta in questo paese a sostegno della Palestina. Noi non siamo antisemiti come continuano a dire tutta la serie di fascisti dalla Meloni a La Russa, ma siamo antisionisti, contro il sionismo che è l'ideologia che guida lo Stato d'Israele, un'ideologia per cui il popolo di Israele sarebbe il popolo eletto da Dio e per questo avrebbe il diritto di conquistare tutti i paesi limitrofi per imporre il Grande Israele, naturalmente è un’ideologia ad uso e consumo della borghesia al potere israeliana e dei suoi interessi di classe…
Per rispondere ad una domanda di un lavoratore su chi sono i coloni, sono israeliani prendono con la violenza le terre e le case dei palestinesi. Il governo li ha armati e questi o di notte o di giorno attaccano le famiglie palestinesi, le loro case , ammazzano gli animali che si allevano come le pecore, bruciano le case, distruggono costringendo i palestinesi a scappare. Molti scappano perché non hanno magari le armi per difendersi e i coloni bastardi occupano le case ecc - e ci vorrebbe l'indagine che fanno i fascisti di Rete4 ogni sera sugli occupanti delle case in Italia, facessero una trasmissione su sugli israeliani che occupano le case dei palestinesi cacciandoli, certamente non la fanno...
Ma chi sostiene invece i palestinesi? Noi li sosteniamo da sempre, i popoli oppressi, i proletari oppressi devono sostenere il popolo palestinese perché non ci sono “patrie” che ci dividono ma siamo della stessa classe oppressa, un unico “popolo” ma di parte potremmo dire… chiunque dica una parola contraria al fatto che la resistenza palestinese è legittima è dalla parte della borghesia dominante.
Nel mondo grande è il sostegno e mobilitazione per il popolo palestinese e in essa forte è anche il sostegno attivo da tanti partiti che lottano per il proletariato, per i lavoratori, le donne oppresse, i giovani ribelli e i loro interessi di classe, grandi e piccoli, marxisti-leninisti-maoisti perché la loro ideologia/politica/prassi è fondata sugli insegnamenti/esperienza rivoluzionaria dei maestri della classe più sfruttata e oppressa, il proletariato con al cuore la classe operaia, noi siamo una partito in costruzione ma ci sono dei partiti grandi come il Partito comunista dell'India maoista in un paese che è il più grande per popolazione del mondo, ha superato la Cina, sono quasi un miliardo e 500 milioni, che guida in esso una guerra popolare combattendo il governo fascista di Modi. Questi partiti hanno fatto e lanciato una dichiarazione congiunta per la Palestina che viene diffusa sul piano internazionale compreso il nostro paese in questa settimana 7-13 ottobre indetta di solidarietà al popolo palestinese perché la Palestina in questo momento è il cuore oppresso del mondo in una fase in cui la guerra imperialista si acuisce e si rischia davvero la terza guerra mondiale… e questa dichiarazione congiunta di tanti partiti nel mondo dice a tutti i proletari di guardare alla Palestina come cuore dell’oppressione di questo sporco sistema capitalista e imperialista ma collegandosi anche a tutti i popoli oppressi, vedi per esempio il popolo indiano oppresso che lotta eroicamente attraverso la guerra popolare in alcune parti dell’India… collegarci al popolo Palestinese e a tutti i popoli oppressi vuol dire fare la nostra parte in questo paese, lottare contro l’imperialismo italiano, rappresentato dal governo più reazionario Meloni che ci vuole imporre la guerra imperialista e che dobbiamo combattere ad ampio raggio per cacciarlo, il 5 ottobre a Roma ha significato anche questo
Quindi combattere il “nostro” imperialismo è un diritto nostro, è un dovere di classe perché ci tocca nella vita quotidiana, cioè le ricadute dell’azione guerrafondaia del governo sono tutte sul proletariato, sulle masse. Le ricadute sulle scelte del governo sulla guerra sono tutte su di noi. Di che cosa ha paura questo governo, quindi? del fatto che ci ribelliamo, che possiamo dire ora basta! E che cosa gli ha fatto paura a questi signori? il giornale Repubblica sul 5 ottobre scriveva: “allarme ragazzini” perché quelli che hanno combattuto a Roma, erano principalmente giovani “imprevedibili”, hanno paura di noi che ci ribelliamo, dei ragazzini imprevedibili, ma noi ci dobbiamo ribellare a tutto quello che subiamo ogni giorno agli attacchi di ogni diritto anche i più basilari fino al fatto più grave che ci vogliono impedire di lottare, di esprimere dissenso, di ribellarci vedi il ddl 1660 fascista e liberticida che questo governo vuole approvare e la repressione scatenata dalla polizia il 5 ottobre a Roma è una prova reale dell’applicazione di questa legge da parte del governo… il popolo palestinese ci dà non solo un grande esempio di resistenza e lotta ma anche ci deve dare la forza di capire la necessità di organizzarci come lavoratori, lavoratrici, proletari, giovani politicamente e combattere oggi innanzitutto contro questo governo dei padroni e della guerra imperialista così la necessità di azioni di solidarietà che vanno dalle riunioni come queste a iniziative di piazza…”
Le lavoratrici i lavoratori hanno partecipato all’assemblea in modo attivo ponendo domande, in particolare per esempio comprendere meglio la questione dell’allargamento della guerra in Libano e i rischi legati alle questione Iran, condividendo in generale ed esprimendo che è giusto sostenere il popolo palestinese, così da alcuni lavoratori è emersa la consapevolezza che il rischio della guerra che ci può toccare direttamente è reale, una lavoratrice ha detto che “è inevitabile oggi ribellarsi perché non possiamo solo subire e qui la situazione sta diventando davvero pesante, i giovani che si ribellano a Roma non possono sorprendere o scandalizzare…il dl 1660 è molto pericoloso per tutti”
La diffusione e la lettura della dichiarazione congiunta ha chiuso l’assemblea.
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Sempre in tema di solidarietà e sostegno alla Resistenza palestinese abbiamo partecipato nei giorni successivi alla riunione del Coordinamento di solidarietà alla Palestina, ai presenti, tra cui anche coloro che hanno partecipato alla manifestazione di Roma, è stata distribuita la dichiarazione congiunta, spiegandone in breve i contenuti e informando sulla settimana di solidarietà, ribadendo la necessità di continuare le iniziative e la mobilitazione a sostegno della resistenza del popolo palestinese.
proletari comunisti Palermo
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