venerdì 2 agosto 2024

Note sul viaggio in Cina della Meloni


Il recente viaggio in Cina della Meloni, al di là del solito folklore auto propagandistico, che comprende bambina a seguito, cene, "baci e abbracci", ad uso interno e volto a promuovere il governo, la Meloni a fini estremamente elettorali e di ricerca del consenso del ‘popolino’, grazie ad un uso monopolista di giornali e Tv al suo servizio, è stato anche una cosa seria nell’attuale situazione nazionale e internazionale che merita un approfondimento, che il blog proletari comunista farà ed editerà.

 

Nella sostanza, il viaggio è stato essenzialmente al servizio dei padroni e del grande capitale e di quegli ampi settori dell’economia e della finanza italiana estremamente preoccupati dal fatto che l’allineamento stretto del governo Meloni all’imperialismo Usa, con il ritiro della “via della seta”, ha provocato e ancor più lo può in futuro, la perdita di importanti commesse, affari con quella che è la seconda potenza imperialista mondiale.

Questo viaggio della Meloni aveva, quindi, lo scopo di ridurre i danni e soprattutto praticare quella politica furbesca e a doppia faccia a cui l’imperialismo italiano è aduso da sempre. 


Su questo il viaggio ha ottenuto alcuni risultati, possibili però solo all’interno degli interessi dell’imperialismo cinese.

La Cina usa il suo potere economico per rendere difficile all’imperialismo americano la sua opera di compattamento anti cinese. Nello stesso tempo sviluppa grazie al suo capitale eccedente un’ampia attività internazionale per legare, innanzitutto economicamente e politicamente, paesi facenti parte del campo imperialista alla sua economia, approfittando evidentemente della crisi generale dell’imperialismo e in particolare dell’imperialismo Usa e Europa. C'è il reciproco interesse di banditi imperialisti grandi e piccoli ad una politica di collisione e collusione nelle fasi di acuta contraddizione e di marcia verso la guerra imperialista mondiale.

 

Ma non sarà un viaggio propagandistico che cambierà lo stato delle cose sul ruolo dell’Italia nello schieramento mondiale in funzione oggi nell’avuta guerra commerciale domani nella guerra imperialista dispiegata.

 

Ciononostante entrando più nel merito degli effetti del viaggio, vanno considerati l’allineamento del governo agli interessi delle multinazionali dell’auto. Innanzitutto di Stellantis impegnata a stringere accordi con multinazionali cinesi nell’attuale fase di introduzione nel mercato mondiale di massa dell’auto elettrica. Al di là del contrasto apparente tra Stellantis e il governo Meloni/Urso, è la sintonia che prevale, e questo viaggio favorisce i piani Stellantis. E anche se permettesse un ritorno diretto di multinazionali cinesi nella produzione e nel mercato italiano, gli effetti sulla condizione operaia, lavoro, salario, sfruttamento, sarebbero gli stessi. 

 

Di nessuna sostanziale influenza è questo viaggio sul fronte militare. La partecipazione attiva dell’imperialismo italiano all’asse indo-pacifico messo in piedi da Usa e Giappone schiera i militari, armi, Marina italiane su un versante opposto a quello della Cina. E via via che avanzano i venti di guerra, questo porterà oggettivamente all’accentuazione dei contrasti italo-cinesi che avranno i loro effetti sul fronte degli accordi economici sanciti in questo viaggio.

 

Un aspetto che andrebbe ulteriormente sviluppato, e che ha interesse nel campo proletario rivoluzionario internazionalista, è quello della comune natura dei due regimi, quello aspirante moderno fascista della Meloni e quello socialimperialista all’esterno e socialfascista all’interno di Xi Jinping, su cui sarà necessario tornare. Anche, da parte nostra, ad uso interno, contro le posizioni filo imperialismo cinese presenti nel nostro campo.

 

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Il blog proletari comunisti sospende la pubblicazione ordinaria dal 1 agosto al 1 settembre

Naturalmente anche in questo mese Palestina/guerra/repressione e condizione dei migranti sono questioni che possono obbligarci a pubblicare testi di denuncia e orientamento necessari 

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