Dal blog slai cobas sc
L’eccezione sono le ispezioni, non le irregolarità negli appalti o nelle condizioni di lavoro.
L’onda lunga del caso di Satnam Singh, assassinato per dissanguamento dopo il terribile infortunio nei campi di Latina che gli aveva strappato il braccio di netto, è anche la cronaca di oggi che alla voce ‘caporalato’ si occupa delle 109 aziende agricole sottoposte ad un servizio di vigilanza straordinario da parte del comando dei carabinieri per la Tutela del Lavoro, Ispettorato del Lavoro, Inps nelle province di Mantova, Modena, Latina, Caserta e Foggia e delle 62 che tra queste, oltre il 50% quindi, che presentavano delle irregolarità, dei 505 lavoratori controllati e dei 236 che tra questi sono risultati irregolari, il 46%. gli articoli più dettagliati ci dicono che 64 lavoratori erano completamente in nero e 23 senza permesso di soggiorno.
In generale vengono enfatizzati i controlli ed il governo come mandante. Ma la realtà ci dice che sono ispezioni ‘eccezionali’ viste le risorse, le direzioni e le direttive politiche esistenti per gli enti di controllo, le irregolarità sono la norma. Basta cercare, e ogni volta si va a colpo sicuro.
Ancora la cronaca, ci aiuta a riflettere sulla realtà che attraversiamo.
Quella di pochi giorni fa a proposito della manifestazione nelle Langhe, la terra piemontese famosa per il vino ed oggi per lo schiavismo verso i braccianti immigrati dopo il video che ha ripreso un capo caporale bastonare a sangue un lavoratore con una spranga di ferro, perché si era fermato. Quella dei lavoratori assunti attraverso il sistema degli appalti e cooperative, per abbassare i diritti e la paga e mettere al riparo ‘i committenti’, i veri padroni. Con le dichiarazioni alla stampa dei committenti dopo il corteo che sono state di questo tenore: ‘io chiamo la cooperativa, faccio un contratto regolare, poi non so quanto paghino o cosa facciano… io non sapevo, anche noi siamo vittime’. Parole ipocrite, inaccettabili, criminali dette mentre incassano i profitti che crescono, anche grazie al lavoro pagato con 3, 4 euro l’ora!
Onda lunga che anche Cgil Cisl Uil, dopo un mese di colpevole silenzio, hanno cercato di cavalcare presentandosi come se nulla fosse, in una iniziativa disertata dai lavoratori, sabato pomeriggio in centro a Bergamo, dentro una piazza che per pura coincidenza ha trovato la presenza della comunità del Bangladesh, mobilitata
d’urgenza contro i massacri della dittatura che ha fatto centinaia di vittime per fermare le proteste degli studenti.E come se nulla fosse, davanti al governo che non perde occasione per coprire politicamente padroni e padroncini e caporali, che protegge attivamente chiamando ‘eccezioni’ gli assassini di Satnam Singh, e sano il resto del settore produttivo, che allenta ancora di più i controlli introducendo tra l’altro il preavviso di 10 giorni per le ispezioni, che legalizza i sub appalti dei sub appalti degli appalti senza limiti, che fa la patente a punti nei cantieri con qualche effetto sul versante amministrativo ma nulla modifica circa l’effettiva tutela della sicurezza dei lavoratori, prevede il recupero dei punti, la discrezionalità nel fermare i cantieri, e lascia irrisolta la questione dei controlli per i pesanti tagli alle risorse che i vari governi hanno fatto, compreso quello Meloni primo della classe con il suo ‘non disturbiamo i padroni che producono’, ebbene questi signori non hanno trovato altro da dire se non chiedere a chi governa più controlli, giustificarsi con ‘le leggi ci sono’ la 199 e il dl 81, il problema è la loro applicazione. Ai lavoratori solo il destino di produrre.
Come se nelle aziende agricole e non, non fossero presenti a firmare gli appalti e a reggere il sistema delle cooperative che significano furti sistematici di paga e di diritti, a conciliare le controversie ogni volta che i lavoratori rivendicano il maltolto, a usare il loro ruolo e il loro peso per sostenere e disciplinare l'attività produttiva e la produttività, a controllare che non salga la ribellione.
Per tutto questo, perchè è necessario liberarsi dalla loro stretta mortale, nel ricordo di Satnam Singh, li abbiamo contestati anche nella piazza di Bergamo, perché è proprio la rivolta ciò che serve, organizzare la lotta diretta contro padroni e governo, contro questo sistema di sfruttamento e di morte.
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