giovedì 16 maggio 2024

pc 16 maggio - Contro il genocidio sionista sostenuto dell'imperialismo si accende sempre più la ribellione a fianco della Palestina nelle Università del mondo e anche in Italia (da Controinformazione rossoperaia del 15/05)

In diverse università italiane si lotta, l’ accampada si estende alla maggior parte degli atenei. Corteo a Palermo, presidio all'Università di Taranto. Questo dimostra come cresca la mobilitazione solidale con il popolo palestinese e di denuncia dei legami dell'Italia con con lo Stato sionista di Israele, della complicità del governo e delle istituzioni nel genocidio in corso che attraversa la nuova tappa del criminale attacco a Rafah, che ha lo scopo evidentemente di tagliare gli aiuti umanitari e di espellere l'intero popolo dalla Striscia di Gaza.

Proprio oggi (ieri) è l’anniversario della Nakba. Vogliono una nuova Nakba, per questo è necessario alzare il tiro della mobilitazione degli studenti e delle masse solidali.

Nessuna fiducia si può avere nelle dichiarazioni ipocrite di Biden che, mentre dice che si può parlare di una violazione del diritto internazionale e di un autentico crimine di guerra in corso nei confronti del

popolo palestinese, intanto prepara un nuovo pacchetto di aiuti militari di oltre un miliardo per permettere allo Stato sionista d'Israele di proseguire la sua marcia genocida.

Il genocidio in corso nei confronti del popolo palestinese domanda quella risposta internazionale che, soprattutto nelle Università, in queste ore dilaga.

Nel nostro paese la posizione ipocrita di tanti di coloro che si dicono democratici si manifesta molto chiara sul problema della Palestina: denunciamo l'indegna campagna che Liliana Segre va facendo parlando di antisemitismo e non esprimendo alcun tipo di radicale condanna del genocidio in corso in Palestina da parte dello Stato sionista d'Israele, utilizzando il prestigio riconosciuto nella denuncia dell'Olocausto e nella lotta all’ antisemitismo per attaccare il movimento di massa nel nostro paese, migliaia di giovani che stanno lottando realmente nelle Università per contribuire a fermare il genocidio, per smascherare le complicità dello Stato, delle Università, delle istituzioni, della grande stampa, a fronte del genocidio.

Nelle complesse, tumultuose, partecipate, iniziative, oggi gli studenti dimostrano che la campagna indegna condotta contro di loro non fa strada, la repressione che viene scatenata sicché ogni giorno ci siano cariche dimostra solo l'enorme paura che il governo e lo Stato imperialista italiano hanno di una nuova generazione che possa entrare in campo con la bandiera della Palestina e possa mettere in discussione l'intero assetto della scuola, della società, del sistema in Italia, un sistema che marcia in direzione della guerra, con il massimo sostegno che viene dato alla guerra interimperialista in Ucraina.

Il ministro degli Interni parla di infiltrati con l'obiettivo evidente di crearsi un alibi per una massiccia repressione, per arresti, fermi, del tipo quelli in corso nelle università americane. E questa è l'ulteriore tappa del processo di fascistizzazione reazionaria del nostro Stato, dello Stato imperialista italiano e della marcia in questa direzione del governo Meloni. 

C'è stata un'irruzione dentro l'Università di Taranto a un convegno Anpi interrotto da una delegazione del comitato Palestina con lo striscione “Stop Genocidio”. La reazione in parte sconcertata ma in parte ostile dei dirigenti Anpi dimostra ancora una volta l'ambiguità di questa organizzazione sulla Palestina, già messasi in luce in occasione delle manifestazioni del 25 Aprile. In ogni caso anche questa iniziativa di Taranto dimostra che oggi è possibile alzare il tiro e fare realmente delle Università uno dei centri della mobilitazione. Ogni iniziativa che si sviluppa sia all'interno che all'esterno dell'Università è motivo per portare con forza la solidarietà alla Palestina e dare continuità alla battaglia perché non ci sia alcun rapporto con lo Stato sionista d'Israele, con l'industria della guerra.

Torniamo sullo stato delle cose all'interno delle Università a tutt'oggi. Cortei e presidi si sono svolti a Roma, Bologna, Napoli, Palermo, Padova, Torino, Pisa, Venezia, Bergamo, Trento. E oggi tende a Genova, Firenze, Bari, Cosenza. A Milano dopo la Statale e il Politecnico, la protesta arriva alla Bicocca. L'Università di Macerata è partita, la cosiddetta Intifada degli studenti dilaga nelle Università, dà un segnale a questo paese e permette a tutti coloro che sono solidali in piazza con la Palestina, ai giovani palestinesi animatori della più grande mobilitazione internazionalista degli ultimi anni, permette di trovare una sponda, un alleato, un amplificatore, un megafono e, speriamo, un detonatore perché il movimento per la Palestina è il possibile donatore dell'esplosione generale, antifascista, antimperialista. E dobbiamo andare avanti su questa strada.

A noi comunisti, a noi internazionalisti sta il compito di amplificare nel mondo del lavoro, nelle città l'importanza del movimento in corso di solidarietà alla Palestina, un movimento internazionalista perché è internazionale, perché tale è l'ondata che attraversa le Università dei paesi imperialisti.

E’ nel cuore degli assassini, dei genocidi, nel cuore del mondo di produzione capitalista e dell'imperialismo che ci sono le condizioni perché si colpisca e si ponga un freno all'aggressione genocida dell'imperialismo nel suo complesso, con il killer dello Stato sionista di Israele a fare da esecutore materiale.

Essere con la resistenza palestinese significa essere oggi dalla parte del movimento di liberazione dei proletari e dei popoli oppressi del mondo.

Noi siamo marxisti leninisti maoisti e i marxisti leninisti maoisti sanno che le due grandi correnti della rivoluzione proletaria mondiale, i proletari e gli sfruttati dei paesi imperialisti e capitalisti e i popoli oppressi dei paesi oppressi dall'imperialismo, sono le due forze motrici, l'alternativa reale all'imperialismo che ci porta verso guerra e genocidi, repressione e miseria per le masse.

C'è molto di più della solidarietà con un popolo effettivamente a rischio genocidio, massacrato, vilipeso, offeso nella dignità, nei suoi diritti, con tante donne bambini che stanno morendo come mai in una guerra. Stare dalla parte della Palestina è capire qual è la posta in gioco oggi nel sistema-mondo e soprattutto fa a pezzi la politica della falsa sinistra parlamentare, fa a pezzi la vergognosa attitudine dei sindacati confederali. 

Landini/Sbarra/Bombardieri, siete complici del genocidio in Palestina! State dalla parte dei grandi padroni delle multinazionali! Tradite gli interessi dei lavoratori sul posto di lavoro tutti i giorni ma tradite ancor di più gli interessi storici, gli interessi di una classe che non ha nulla da perdere se non le proprie catene!

Per questo tocca a noi avanguardie proletarie e comuniste, organizzate, in questo paese fare la nostra parte, considerare la Palestina la possibile scintilla che incendi la prateria, la prateria della lotta di classe, la prateria della lotta rivoluzionaria e internazionalista, la prateria di una guerra di popolo che metta fine all'orrore senza fine perché orrore è quello che sta avvenendo in Palestina.

Con la fiducia che i popoli alla fine vincono. Così è stato negli anni 70 per il Vietnam e per il gigantesco movimento di liberazione nazionale che si diffuse in tutto il mondo, ispirato, non dimentichiamolo, dalla Cina Rossa di Mao Tse Tung perché il baluardo della Cina Rossa di Mao fu la grande risorsa del proletariato e delle masse povere del mondo. Oggi non abbiamo più questo baluardo e la mancanza di questo baluardo rende difficile le cose, ha squilibrato i rapporti di forza a favore dell'imperialismo. Ma non è che una fase.  In questa di fase dobbiamo fare la nostra parte.

Operai, lavoratori, masse povere di questo paese, abbiamo una opportunità e una sfida da raccogliere e portare avanti.

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