da Controinformazione rossoperaia del 11/04
Vi è stato un nuovo atto in Europa, un atto che è disprezzo totale di ogni minimo diritto democratico - noi diciamo diritto umano - a livello internazionale. Un atto che, come ha detto anche il medico di Lampedusa, rende legale la illegalità. È un atto che fa carta straccia di ogni precedente regolamento che quantomeno rendeva meno tragica, meno drammatica la condizione dei migranti.
L'altroieri, infatti, vi è stato il voto al Parlamento europeo che ha approvato il pacchetto di riforme alle politiche europee su migrazioni e diritto d'asilo.
Questo voto viene da alcuni mesi fa, ricordiamo che fu quel viaggio passeggiata di Ursula von der Leyen con la Meloni a Lampedusa, una cosa veramente schifosa e ignobile, in cui non hanno visto né salutato neanche mezzo migrante in una situazione in cui, come tante altre volte, i migranti che arrivavano portavano dietro altri morti che erano annegati nella traversata e portavano sofferenze, dolori, lacrime. In quel viaggio già allora sia Ursula von der Leyen sia la Meloni, accennarono, informarono, che ci dovevano essere delle controriforme sulla questione dei migranti. Allora si parlò di un pacchetto di 10 punti.
Ora buona parte di queste norme sono state approvate. Si tratta di norme che veramente diventano un lasciapassare in maniera rapida sia alla detenzione dei migranti nei centri per poi respingere questi migranti. Si parla, si dà molta evidenza al problema di una rapidità dei tempi per la valutazione delle pratiche per le richieste di asilo ma in realtà la contropartita di questa rapidità è impedire un esame effettivo delle ragioni dei migranti, è impedire, cancellare, dei passaggi che prima c'erano per quanto riguarda il diritto d'asilo, che era possibile anche fare ricorso alla Corte di giustizia europea oppure anche avere tempo per incalzare le commissioni. Oggi invece tutto questo viene cancellato.
Prima di tutto questa riforma prevede l’ istituzione di centri dove identificare i migranti alle frontiere, quindi già questo vuol dire che i migranti non potranno più entrare in Italia ma verranno bloccati alle frontiere per esaminare in 7 giorni se possono o non possono avere il diritto di entrare. Chi non venisse accolto verrà rinchiuso in centri di permanenza speciali, peggio forse dei CPR, che proprio nei giorni scorsi sono stati oggetto, in particolare a Milano, al centro Corelli, di una lotta, di manifestazioni, quei centri che in realtà sono delle vere e proprie galere, dei lager in cui vengono rinchiusi gente senza che abbia minimamente commesso alcun reato. Ma si dice in questa riforma che in questi centri di permanenza speciali non si potrà uscire e saranno lì tenuti chiusi, tenuti quasi come dei carcerati, peggio dei carcerati, come denunciano una serie di migranti. Nei CPR dovranno rimanere per tre mesi e in caso di respingimento della domanda dovrà essere espulso nei successivi tre mesi.
Quindi un taglio dei tempi che ha come effetto il fatto che verranno drasticamente ridotti i permessi, verranno drasticamente ridotte la domande per i diritti di asilo e le persone migranti, donne, bambini verranno rinchiusi in condizioni disumane, in condizioni barbare.
Questa riforma poi prevede la schedatura dei migranti fino ai bambini di sei anni, prima avevano parlato di un limite di 14 anni e invece hanno votato per l’abbassamento di questo limite addirittura fino a sei anni, tutti schedati, con impronte, dati biometrici ecc, schedati a priori, considerati criminali, considerati tutti terroristi, per cui vanno schedati, per cui per anni e anni i governi dell'Europa dovranno conservare questi dati.
Questa è una evidente violazione come minimo della privacy ed esistevano leggi che finora nei paesi europei che impedivano questa schedatura di massa.
Vengono usati sistemi di schedatura e, come dice qualcuno, considerano gli immigrati una sorta di cavie di questi nuovi sistemi, con la tecnologia al servizio solo della repressione, solo dei controlli invasivi e non certo per migliorare la vita delle persone.
L'altra questione che questa riforma ha posto e che viene molto propagandata come solidarietà tra i paesi europei rispetto agli immigrati che potranno essere distribuiti nei vari paesi, è la cosiddetta “solidarietà obbligatoria”, cioè ogni Stato membro potrà scegliere se farsi carico di una quota di richiedenti asilo oppure aiutare i paesi di primo approdo con un sostegno tecnico-operativo oppure con contributi finanziari. Per chi si rifiuta è previsto il pagamento di 20.000 € per ogni mancato ricollocamento.
Si chiama solidarietà obbligatoria ma in realtà c'è l'escamotage: basta che uno Stato che rifiuta di accogliere immigrati paghi o dia un sostegno tecnico-operativo perché appunto questi immigrati non possano entrare in quel paese.
Su questo si sono alzate le voci contro, in particolare l'Ungheria e la Polonia.
Chi ha sostenuto e anche ha votato contro questa norma?
Il governo Meloni! che in questa maniera, di nuovo, ancora una volta, è stata la migliore sostenitrice di Orban e del governo polacco.
Questa riforma sta facendo nascere delle proteste legittime, delle denunce in particolare da parte delle ONG che dicono che in questa maniera queste norme causeranno ancora più sofferenza e solo sofferenza, chi chiederà asilo in Europa non avrà più alcun diritto all'esame pieno della domanda di protezione internazionale e potrà essere sistematicamente detenuto alle frontiere esterne dell'Unione.
È altrettanto ignobile l’atteggiamento del PD dove anche ci sono state delle voci dissenzienti, ma il Pd ha fatto una timida opposizione in particolare a questo problema del pagamento - una sorta di penale - da parte degli Stati che si rifiutano di collocare i migranti.
Quindi la situazione è veramente tragica, drammatica, per i migranti che dalle informazioni che escono dai centri, dai CPR, ogni giorno fanno atti di autolesionismo, ogni giorno rischiano di morire e ogni giorno spesso o si suicidano - ma non si può neanche parlare di suicidio, si deve parlare di assassinio, di imposizione, obbligo al suicidio - oppure si ribellano come in alcuni momenti è stato.
Rispetto a questo che è una aberrazione di ogni minimo di regole democratiche, della nostra stessa Costituzione, di ogni regola civile e umana, su questo è ancora più necessario sviluppare lotte, rivolte, sia nei CPR sia all’esterno, in cui l'unità tra gli immigrati e i solidali con la lotta ha prodotto in passato delle situazioni positive anche nei risultati che sono stati strappati e che quindi oggi è assolutamente necessario riprendere.
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