BRESCIA: AZIONE DI “PALESTINA LIBERA” ALLA LEONARDO
Mercoledì 9 aprile quattro attiviste e attivisti di Palestina Libera hanno effettuato un’azione diretta contro lo stabilimento bresciano di Leonardo s.p.a, in via Lunga. I quattro sono entrati nel cortile dell’azienda e hanno imbrattato ingresso e alcuni cartelli con della pittura rossa. Dopo aver sparso la vernice, attiviste e attivisti hanno aperto lo striscione della campagna davanti all’ingresso. All’arrivo di alcune volanti della polizia, hanno opposto resistenza passiva. Alla fine sono stati caricati sulle volanti e portati in Questura, dove sono stati trattenuti diverse ore, prima di essere rilasciati.
“Un po’ di vernice rossa che andrà via in pochi minuti. Ricostruire tutto dopo i bombardamenti richiederà, invece, anni e i 33mila palestinesi che hanno perso la vita a Gaza non torneranno mai più in
vita”, hanno scritto attiviste e attivisti sui canali social della campagna. “Brescia – hanno aggiunto – è la seconda città italiana per export di armi a Israele. Qui a Brescia la Breda Oto Melara del gruppo Leonardo produce armi da caccia, blindati e munizioni che vengono poi venduti e inviati a violenti regimi oppressivi, tra cui quello di Israele, e che vengono utilizzati in questo momento per uccidere civili nei territori palestinesi occupati”.Palestina Libera è una “rete di azione diretta nonviolenta per smantellare la complicità italiana con l’apartheid israeliano” ispirata alla campagna inglese Palestine Action, che con le proprie azioni ha già costretto alla chiusura tre stabilimenti dell’azienda armiera israeliana Elbit in Inghilterra.
Nessun commento:
Posta un commento