Intervento fatto in modalità telematica durante la serata organizzata il 7 novembre dal "punto libreria Metropolis" a Milano
La questione palestinese è esplosa in tutto il suo scenario e ci pone anche la questione di come noi ci mobilitiamo per la Palestina, ma anche perché la Palestina rappresenta in questo momento non solo un attacco a un popolo, un vero e proprio genocidio nei confronti del popolo di Gaza e Cisgiordania, ma rappresenta un'accelerazione dello scenario di guerra che ha incendiato a partire dall'Ucraina il mondo e che adesso assume un'altra dimensione. È chiaro che questo assume un contesto ben preciso sul quale fare dei ragionamenti e capire come intervenire, cosa serve per parlare di internazionalismo.
Abbiamo verificato nelle grandi manifestazioni che ci sono state in Italia, in particolare a Milano, come ci sia stata la mobilitazione non solo della comunità palestinese ma di tutte le masse arabe di provenienza dagli altri paesi, dal Marocco alla Tunisia, all'Egitto, Algeria, Libano. E ha mostrato come il popolo, il proletariato a livello internazionale, ha a cuore la questione della Palestina. E le parole d'ordine hanno mostrato non si può non essere solidali, ma che bisogna andare oltre, affinché la resistenza e la lotta del popolo palestinese arrivi alla vittoria.
In questa serata parliamo anche del ruolo dell'imperialismo italiano che è a supporto di Israele su tutti i fronti, anche con l'invio di armi e militari in zona.
Oggi è il 7 novembre, l'anniversario della rivoluzione d'ottobre, per noi comunisti riferimento indispensabile di come si risponde alla guerra imperialista e di come si lavora per mettere fine all'oppressione dei popoli. L'ottobre rosso è stato questo. Per questo è il nostro faro di riferimento ancora oggi di una prospettiva strategica di cambiamento del mondo, soprattutto nella fase in cui esso marcia verso una guerra, e come ogni guerra imperialista l'obiettivo che si pone è di ripartire il mercato mondiale, di intensificare l'oppressione dei proletari in tutti i paesi oppressi del mondo e nei paesi imperialisti.
Tutti i compagni stanno sottolineando questa prospettiva. Fanno la loro parte in un movimento molto più grande, e a cui bisogna dare il massimo contributo. Tutti i compagni significa l'intero movimento comunista internazionale.
Quando noi parliamo di movimento comunista internazionale, facciamo innanzitutto riferimento al movimento comunista autentico, marxista leninista maoista, che nel mondo si batte sulla base della scienza della nostra classe, il marxismo sulla base della storia verificata della potenza del marxismo rappresentata dal leninismo e dalla Rivoluzione d'ottobre e sulla base degli sviluppi ad essa portati sulla strategia e la visione del mondo dal maoismo attraverso l'universalità per i propoli oppressi della via della guerra di popolo.
La nostra posizione non ha alcun equivoco, in questa giornata che cade a un mese dall'attacco senza precedenti di Hamas allo Stato d'Israele. Questa azione è il risultato inevitabile dell'occupazione israeliana e ha dato corpo alle aspirazioni del movimento di liberazione del popolo palestinese. Questa azione è stata un'azione eroica. Innanzitutto noi, come comunisti, la