sabato 29 luglio 2023
pc 29 luglio - Incendi a Palermo/Sicilia un vero e proprio bollettino di guerra! Ma alla guerra si risponde con la guerra di classe
pc 29 luglio - Sospeso il Reddito a 169 mila con un cinico Sms, dura protesta a Napoli davanti alla sede dell’Inps
“Io ho ricevuto l’SMS di sospensione, mio marito 59 anni e io 52, chi ci prende a lavorare?” – mi scrive A.
L’SMS con cui INPS annuncia che il Governo ha eliminato il reddito di cittadinanza è una dichiarazione di guerra. Ai poveri, mica alla povertà!
C’è chi si concentra sulle modalità – un impersonale SMS, vigliacco e crudele come solo la lingua della burocrazia sa essere – ma la sostanza è ancor più dura della forma. Perché 169mila famiglie si ritroveranno ora senza alcuna fonte di reddito. Perché 169mila famiglie saranno più ricattabili e costrette ad accettare qualunque offerta di lavoro arrivi dall’imprenditore di turno.
Perché lo stesso Governo Meloni che fa la guerra ai poveri propone la pace agli evasori e alle grandi
pc 29 luglio - Giffoni, una ragazza in lacrime fa "commuovere" Pichetto Fratin
OVVERO LACRIME, VERE, DI UNA GENERAZIONE CHE NON VEDE UN FUTURO E PIANGE PER LA PROPRIA TERRA; E LE LACRIME DA COCCODRILLO DI UN MINISTRO DI QUESTO GOVERNO/NEGAZIONISTA CHE SE NE FOTTE DI LORO E DEL LORO FUTURO
«Lei, ministro, non ha paura?»
La giovane ha spiegato di soffrire di "eco-ansia" e di avere paura per il futuro. E ha aggiunto, scoppiando in lacrime: «In questi giorni la mia terra brucia. Sta bruciando tutto, in Sicilia. Io non so se voglio avere figli, ministro. Lei non ha paura? Paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?».
Pichetto, che è anche nonno di otto nipoti, non è rimasto indifferente alle parole e alle emozioni della ragazza. «Io ho la forza del dubbio. Glielo dico sinceramente - ha risposto il ministro, visibilmente commosso -. Ma abbiamo il dovere, ho il dovere, da ministro, di impegnarmi per salvare il vostro futuro e quello dei miei nipoti. Sono dell'idea che l'Europa ce la possa fare ad arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050».
pc 29 luglio - SENZA ESALTAZIONE: LA SINEAD O'CONNOR CHE RICORDIAMO
CHE CANTA LA LOTTA X L'INDIPENDENZA IRLANDESE
LA NEBBIA DI QUEL MATTINO
Una mattina di
Pasqua
attraversavo una valle
a cavallo verso una bella
città,
mi passarono davanti marciando
file di uomini
armati.
La zampogna non suonò il tamburello non rullò.
Si
sentì solo la campana dell'Angelus
suonare e di lontano lo
scorrere
del fiume nella nebbia di quel mattino.
Innalzarono
fieramente la bandiera
della battaglia sopra Dublino.
Sarebbe
stato meglio morire sotto il cielo irlandese
piuttosto che
combattere con inglesi a Sulva o a Sud el Bar.
Dalle pianure di
Royal Meath
pc 29 luglio - A tappe forzate
In pochissimi giorni il governo, tramite il parlamento, ha fatto passare una serie di decisioni che ben caratterizzano la sua marcia "legale" moderno fascista:
- E' stata bocciata la mozione di sfiducia contro la Santanchè, affermando un "principio" che i ministri di questo governo, corrotti e corruttori, speculatori, evasori, sfruttatori di lavoro nero, bugiardi... non si toccano, e mandando un nuovo pesante segnale ricattatorio alla magistratura;
- è stata data via libera alla Camera al disegno di legge sulla "maternità surrogata come reato universale", che in nome di "Dio, Patria, Famiglia", accompagnato da una sporca grande ipocrisia su bambini e donne (di cui se ne può fregar di meno), vuole imporre una logica puramente repressiva verso problematiche sociali;
- è stata data una accelerazione alla questione "autonomia differenziata", per affermare Regioni di
venerdì 28 luglio 2023
pc 28 luglio - CAROVITA: Spese obbligate in aumento del 120% dal 1995 per lavoratori e masse popolari… crescita della povertà e il governo taglia il reddito di cittadinanza
Mentre dal 1° di agosto il governo moderno fascista Meloni ha deciso di tagliare il reddito di cittadinanza per centinaia di migliaia di famiglie, la Confcommercio fa i suoi conti sulla povertà crescente delle masse popolari.
La Confcommercio, così come altre istituzioni dei padroni, non
ha fatto certo questo “studio” a favore delle masse, ma soprattutto per mettere
in luce qual è il “rischio” dal punto di vista dei padroni del commercio “Il rischio
è una riduzione strutturale dei consumi che potrebbe frenare la crescita
economica”.
Infatti, se non si “consuma” e cioè se non si hanno soldi da spendere ne va delle tasche dei
pc 28 luglio - Gli Stati Uniti annunciano un nuovo pacchetto di armi a Taiwan
L'imperialismo USA ogni giorno fa un passo in più verso la guerra mondiale...
Oltre 300 milioni di dollari in equipaggiamenti militari
WASHINGTON, 28 luglio 2023, 18:19 Redazione ANSA
Esercitazioni militari a Taiwan. Foto d 'archivio © ANSA/EPA
Per la prima volta, inoltre, gli equipaggiamenti militari per Taipei saranno prelevati direttamente dalle scorte americane, una mossa destinata ad irritare ulteriormente la Cina.
pc 28 luglio - Ucraina: capitalisti oligarchi sfruttatori arricchiti, corruzione... le notizie che confermano la fogna nazifascista di Zelensky
Non solo viaggi alle Maldive. A Kiev accuse di tradimento e corruzione
IL LIMITE IGNOTO. Borysov sarebbe stato pagato da chi voleva evitare la leva. Su Ponomaryov
il sospetto di aver collaborato con la Russia nel sud-est occupato
Zelensky parla al Parlamento ucraino - Ap
«Ogni legge necessaria per rafforzare la posizione
delle nostre truppe deve essere adottata. Ogni legge necessaria all’Ucraina per
avviare i negoziati di adesione alla Ue deve essere adottata». Lo ha detto il
presidente Zelensky nel suo discorso di martedì sera in risposta agli scandali
di corruzione che stanno attraversando il Paese.
IL PRESIDENTE è partito dalla storia di Yuri Arestov, il deputato del suo stesso partito scoperto in vacanza alle Maldive un paio di settimane fa. Arestov è servito da exemplum per sollevare una questione morale e per stabilire un confine netto tra i «traditori» e il resto dei funzionari ucraini, ma il suo caso non è il più grave. Yehven Borysov, capo dell’ufficio di reclutamento militare di Odessa, è stato arrestato lunedì per ordine dell’Ufficio di Stato per le indagini e della Procura generale dell’Ucraina. L’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione (Nabu) ha dichiarato che Borysov ha acquisito illegalmente più di 5 milioni di dollari attraverso «elaborati schemi d’affari». Nei mesi scorsi i media ucraini avevano riferito di come la sua famiglia avesse acquistato proprietà in Spagna.
Sembra, infatti, che Borysov per anni avesse alimentato un sistema di corruzione che permetteva a chipc 28 luglio - Pensioni: tra le chiacchiere del governo e dei sindacati e i “consigli” del Fondo monetario su come abbassarle ancora di più
Bisogna “comprimere le pensioni” fa sapere il Fondo monetario al governo italiano mentre è ancora aperto il “tavolo” con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che ci tengono a sottolineare che dura da ben “sette mesi”! (v. La Repubblica del 27 luglio) e che per l’autunno minacciano come al solito fuoco e fiamme!
E “Dopo sette mesi di incontri, non è arrivata alcuna
risposta dal governo, non sappiamo cosa dire ai lavoratori su come si andrà in
pensione nel 2024…” E dopo sette mesi durante i quali il governo li ha presi a
pesci in faccia questi hanno ancora il coraggio di parlare! Ma le battute dei sindacalisti
non finiscono mai! Proietti della Uil invita l’esecutivo a “scoprire le carte”!
Le “carte” come giustamente ammette il giornalista, sono ben chiare e messe nero su bianco dal Fondo
giovedì 27 luglio 2023
pc 27 luglio - Basta morti per il profitto dei padroni! - dal blog tarantocontro
Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto, a fronte della morte del giovane operaio Antonio Bellanova di 31 anni, esprime innanzitutto la vicinanza solidale alla famiglia del giovane operaio e a tutti i suoi colleghi di lavoro colpiti da questo lutto.
Ma siamo soprattuttro indignati perchè questa morte non doveva succedere! Peraltro è la terza morte che si verifica in meno di tre anni al porto. Siamo indignati perchè questa morte ha colpito un operaio in contratto di somministrazione, cioè precario, a basso salario, che pur di lavorare e portare il "pane" alla famiglia si è sempre massimamente impegnato nel lavoro, come dicono i suoi colleghi. E invece è morto, schiacciato da un ecoballa.
Ogni parola è superflua su questo!
Se non vogliamo morti sul lavoro devono finire i contratti precari, i bassi salari e quindi le inevitabili
pc 27 luglio - Speciale 2 - Ancora sulla Conferenza internazionale sulla migrazione di Roma - Un contributo dalla Tunisia
La "Conferenza sulle migrazioni e lo sviluppo" di oggi a Roma, come prima tappa del cosiddetto "Piano Mattei", nonostante tali slogan altisonanti altro non è che un'ulteriore tappa per l'affermazione degli interessi strategici coloniali dell'imperialismo italiano nell'area mediterranea e in Africa con l'obiettivo del "salto di qualità" rappresentato dall'aumento esponenziale dei rimpatri dei centri di detenzione per migranti in terra africana, il totale asservimento dei paesi governati da regimi dipendenti dall'imperialismo nel diventare veri e propri gendarmi delle frontiere italiane ed europee.
pc 27 luglio - Parte in India la settimana dei martiri - Si conclude il mese di solidarietà del comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare - anche in Italia
PARTITO COMUNISTA dell’INDIA (MAOISTA)
Comitato Centrale
Comunicato
25 luglio 2023
Avanziamo nella nostra rivoluzione
lungo il cammino dei martiri
Il Comitato Centrale del CPI (maoista) sta pubblicando in tre lingue -inglese, hindi e telug- le biografie dei membri del CC caduti martiri. Dalla ribellione di Naxalbari del 1967, 14.800 compagni in tutto il paese hanno sacrificato le loro preziose nel percorso di difesa, applicazione e sviluppo della via della guerra popolare di lunga durata stabilita dai fondatori del nostro partito e grandi dirigenti della Rivoluzione indiana, i compagni CM e KC,. 1.169 di loro erano compagne. In Particolare, dopo la formazione del nuovo Partito, il PCI (Maoista), sono 4.576 i compagni caduti martiri negli ultimi 18 anni per realizzare la Rivoluzione di Nuova Democrazia in India, parte della Rivoluzione Socialista Mondiale. 856 di loro erano eroiche guerriere. In questa l'occasione rendiamo umilmente il nostro omaggio rivoluzionario ai martiri e promettiamo di continuare i nostri sforzi e combattere fino all'ultima goccia di sangue per realizzare il loro sogni di una società nuova, libera da sfruttamento e oppressione, il comunismo.
I compagni CM e KC hanno svolto un grande ruolo di avanguardia gettando fondamenta teoriche, politiche e organizzative rivoluzionarie, applicando creativamente il marxismo-leninismo-maoismo (MLM) alla situazione concreta dell'India. La lotta armata rivoluzionaria agraria di Naxalbari ha avuto impatto in ogni sfera della società indiana. Ha cambiato le sue dinamiche storiche. Dalla ribellione di
mercoledì 26 luglio 2023
pc 26 luglio - Il governo Meloni/Crosetto, servo in prima linea dell'imperialismo USA, invia 4 F-35 in Giappone accentuando i venti di guerra sul fronte asiatico
Questa decisione avviene alla vigilia della visita in USA della servetta Meloni ed è il primo passo operativo del vertice del G7 in Giappone (Hiroshima, 19- 21 maggio 2023), un altro vertice di guerra in cui il governo Meloni si è subito allineato nel fronte imperialista a guida USA, un vertice che aveva deciso un maggiore impegno militare nell'area dell'indo Pacifico.
Sugli F-35
theaviationist
Quattro velivoli F-35 Stealth dell'Aeronautica Militare italiana saranno schierati per la prima volta in Giappone la prossima settimana. Il dispiegamento prevede un “pacchetto” che comprende jet stealth dell'Aeronautica Militare Italiana, velivoli aviotrasportati di preallarme e petroliere.
Un piccolo ma ben assortito contingente di mezzi dell'Aeronautica Militare si schiererà in Giappone all'inizio del prossimo mese per partecipare ad un addestramento congiunto con la JASDF (Japan Air
pc 26 luglio - Piccoli schiavi: senz’acqua e pagati pochi euro al giorno per lavorare a 48 gradi
Al Centro e Sud ragazzini stranieri sotto pagati e senza cure mediche. Lo sfruttamento denunciato da Save the Children
VALENTINA PETRINI
27 Luglio 2023 alle 01:00
8 minuti di lettura
Piccoli schiavi: senz’acqua e pagati pochi euro al giorno per lavorare a 48 gradi
«Pompo i fiori». Cosa significa? «Spruzzo il veleno sulle piante, mi pagano 20/25 euro al giorno». Usi guanti e mascherina? «No! Un po’ mi dà fastidio respirare il pesticida, ma è diventato il mio profumo ormai». S. è una ragazza di 14 anni, lavora in campagna da quando ne ha 13. È di origine tunisina, è nata in Italia, vive in provincia di Ragusa. Non siamo sole. Intorno al tavolo con noi ci sono una quindicina di minorenni. Siamo a Marina di Acate, nel Centro Orizzonti a Colori dove Save the Children con l’Associazione «I Tetti Colorati» e la Caritas Diocesana di Ragusa ha scelto di avviare a marzo 2022, il progetto «Liberi dall’Invisibilità». Ragazze e ragazzi dai 6 ai 17 anni, c’è anche qualcuno più grande che ha accettato di incontrarmi. Non è facile fidarsi degli «italiani» quando sin dalla nascita nessuno ti ha mai visto veramente, ti ha mai riconosciuto dignità. Se raccontano chi sono, come vivono, quanto soffrono è solo perché a garantire per me ci sono assistenti sociali, operatori e mediatori che ogni giorno spendono la loro vita e il loro tempo per insegnare la cultura dei diritti. È una generazione nata e cresciuta nelle serre della fascia trasformata. Cos’è? Me lo spiegate? «È una zona isolata dalla città, dalla civiltà. Non abbiamo trasporti, solo da poco ci hanno concesso un pulmino che porta a scuola anche quelli delle superiori. Non è un pulmino del Comune, lo paga la Caritas. Passa a prenderci casa per casa, tranne quelli che abitano molto vicino a Vittoria, dove c’è già un altro servizio attivo». Una prima osservazione geoeconomica della «fascia trasformata» in Sicilia risale al 2007, a firma di Gianni Petino, professore associato di geografia economico-politica all’Università di Catania. Fascia trasformata: 80 km di costa, 5.200 aziende agricole, 28.274 lavoratori e lavoratrici di cui poco più di 15.000 italiani/e e 12.653 stranieri/e. Poi ci sono gli irregolari: chissà quanti sono precisamente. C’è chi stima arrivino a circa il 20% della popolazione su tutta la provincia.
S. che «bomba i fiori», non era ancora nata quando nelle università si cominciava ad analizzare questo «non-luogo», ma ne è rimasta vittima lo stesso. Non siamo riusciti ad estirparlo, abbiamo scelto di tollerarlo e così facendo gli abbiamo rubato l’infanzia e stiamo svendendo anche la loro adolescenza per difendere e tutelare gli interessi del settore agroalimentare. «Io ho lavorato anche stamattina». Siete minorenni, in Italia sotto i 16 anni è illegale lavorare. «Lo sanno tutti che siamo minorenni. Di che ti stupisci? In magazzino ci portano quello che raccolgono nelle serre, abbiamo tipo delle vaschette, le mettiamo sopra alla bilancia e pesiamo i pomodori. Ogni vaschetta non deve essere più di 520/530 grammi». Ricordiamocelo la prossima volta che andiamo a fare la spesa. «A volte lavoriamo anche tutta la giornata, se non andiamo a scuola. Come durante il periodo del Covid. E quando dobbiamo lavorare per forza non possiamo andare a scuola». «Io ho fatto arrabbiare gli operatori del Centro quest’inverno». Perché? «Lavoravo talmente tante ore al magazzino che il pomeriggio non riuscivo a fare il doposcuola. Non ho studiato, avevo tutti voti brutti. Mi servono soldi. Il padrone mi dà 5 euro all’ora». Dunque provo a descrivervi dove siamo. Perché solo visualizzando questo «non-luogo» puoi sentire il peso dell’isolamento, la solitudine, la segregazione che subiscono e raccontano. Distese infinite di serre e capannoni fino a ridosso del mare, divisi tra loro da stradine sconnesse che alle prime gocce di pioggia si infangano al punto da diventare impraticabili. Le stesse serre e campi che con il caldo atroce di questi giorni raggiungo anche 48 gradi. Qui vivono e giocano bambini. La presenza della vita umana è segnalata da vestiti appesi su fili di fortuna. Bici giocattolo accanto ai campi seminati. C’è chi ha l’acqua potabile, chi invece nemmeno quella e si lava con l’acqua piovana raccolta in barili blu. Non ci sono mezzi pubblici, fermate, bar, farmacie, scuole, niente. Nulla. Al tramonto si accendono i roghi di plastica e immondizia, proprio accanto a dove si coltiva e dove respirano i più piccoli. Sono tunisini, rumeni, albanesi. Sono nati in Italia. Se ti ammali e devi andare dal dottore paghi qualcuno per farti portare in città. E se non hai soldi non ci vai. Lo chiamano «caporalato dei servizi». Anche per fare la spesa sei schiavo di un passaggio a pagamento. «Con gli amici non usciamo. Alcune volte chiediamo a loro (operatori, ndr) di accompagnarci tutti a casa di uno di noi, per stare insieme. Non sempre possono però. Siamo tanti». «A mangiare la pizza non ci andiamo. Non ci sono trasporti, ve l’abbiamo già detto. Avete visto dove abitiamo. A piedi non si arriva da nessuna parte». I disagi fisici e psichici causati da tutto questo sono cicatrici sui corpi e negli occhi. «Hanno sbalzi di umore repentini dovuti a situazioni stressanti che vivono sin da quando sono nati o a causa della condizione di depravazione in cui si trovano quotidianamente. È un fenomeno molto diffuso». «Sono vittime di carichi di lavoro estenuanti ma anche di un carico mentale che non hanno la possibilità di affrontare con nessuno». «Non sono minori socializzati, non hanno altri punti di riferimento oltre il contesto in cui sono immersi». È la triste fotografia di questa generazioni di esclusi che mi consegnano assistenti sociali e mediatori culturali che operano nel Centro Orizzonti.
Da Ragusa a Latina sono 872 km. Due province, due distretti strategici dell’agroalimentare italiano, due mercati di riferimento: quello di Vittoria è il secondo per estensione e per volume di compravendite; quello di Fondi, il Mof - Centro Agroalimentare all’Ingrosso, il più grande e moderno centro italiano di concentrazione, condizionamento e smistamento di prodotti ortofrutticoli freschi. Per raccontare l’infanzia dei figli devi conoscere i loro genitori. Braccianti, sfruttati, sottopagati, schiavi del rinnovo del permesso di soggiorno, condizione che li porta ad accettare tutto pur di avere dal «padrone» i documenti necessari per restare regolari. Bambine e bambini costretti a rimanere da soli dalle prime ore del giorno, mentre mamma e papà lavorano nei campi. Altre e altri già adulti a nove-dieci anni, capaci di badare non solo a se stessi, ma anche ai fratelli e alle sorelle più piccole. Come racconta N., 10 anni, Latina: «Quando ho fame, cucino da solo. Mamma e papà si alzano alle 4 del mattino per andare a lavorare in una fabbrica fuori Pontinia. La sera rientrano non prima di mezzanotte. Io sto già dormendo. La domenica è bellissima: stiamo tutti insieme». In Provincia di Latina più della metà degli operai agricoli censiti/regolari (13.000 su un totale di 20.000), sono di origine straniera, in prevalenza indiana. Bella Farnia, Borgo Hermada, Borgo San Donato, Pontinia e Borgo Montenero, sono alcuni dei ghetti abitati da loro, contrade e frazioni che fanno da spalla a una costa, quella di Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, che ospita invece il turismo estivo popolare ma anche di lusso.
H.S. è arrivato in Italia nel 2005. Lo incontro grazie alla Caritas di Latina. Sua moglie lo ha raggiunto nel 2012 e suo figlio M. è nato nel 2014. «Ho sempre lavorato, prima in campagna, poi nelle serre. Infine ho trovato lavoro a Rocca Massima, facevo il custode per un B&B. Dieci anni fa ho iniziato a fare il panettiere. Mi ero abituato a lavorare di notte, anzi la luce del giorno mi dà fastidio. A marzo 2023 mi sono sentito male mentre impastavo, sono svenuto e mi hanno portato in ospedale. Facevo fatica a respirare. Non sentivo più i piedi. Avevo fortissimi dolori addominali. Sono stato ricoverato il 27 aprile 2023, mi hanno dimesso quindici giorni dopo, il 12 maggio». Epatite acuta, ipotiroidismo e sospetta neuropatia. H.S. non è più tornato a lavoro. Non ce la fa. Il suo «padrone» il primo mese gli ha dato qualche soldo per andare avanti, poca cosa, sono finiti subito e ora lui e sua moglie sono disperati. M. - suo figlio - è seduto al centro tra mamma e papà. Ha lo sguardo basso. Non interviene mai. Da quando papà si è ammalato ed è rimasto a casa senza stipendio, né uno straccio di sussidio o pensione di invalidità, vanno ogni giorno a mangiare alla mensa della Caritas. Il problema non è solo il cibo e l’affitto di casa che non stanno pagando. L'emergenza vera è il suo permesso di soggiorno in scadenza. E senza il rinnovo del contratto di papà tutta la famiglia è condannata. H.S quel rinnovo non lo avrà. Ora che si è ammalato non serve più. La Caritas ha fatto qualche ricerca e ha scoperto che in realtà per tutti questi anni è stato inquadrato come fioraio. Non ha mai percepito quindi l’indennità notturna da panettiere. Avrebbe potuto chiedere la disoccupazione, ma non sapeva nemmeno questo. Potrebbe avere diritto ad una pensione di invalidità ora che è gravemente malato, ma non ha presentato domanda perché i suoi documenti, contratti, buste paga, ce le ha sempre il padrone. Inoltre non ha una residenza. Eppure mi mostrano le foto della loro lunga vita in Italia. Gli scatti della nascita di M. all’ospedale di Latina, le foto con le maestre, alle gite scolastiche. Secondo i referenti della Caritas il bambino avrebbe bisogno anche di una valutazione neuropsichiatrica. Manifesta probabili problemi non diagnosticati. «M. sei preoccupato?», chiedo al ragazzo mentre il padre racconta i loro drammi. «Tanto» mi risponde sempre con lo sguardo basso. Ti piace la scuola? «Sì». Che vuoi fare da grande? «Guidare i treni». Raccontare questa provincia laziale è stato più complesso. Non c’è Save the Children a portare lo Stato, la Caritas fa quello che può insieme a qualche cooperativa sociale. È stato un viaggio più faticoso e lento, durato mesi in cui mettendo insieme i tasselli raccolti dalle interviste a psicologi, pediatri, mediatori culturali, sindacalisti, operatori Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria per richiedenti protezione internazionale da cui proviene una parte della manodopera «temporanea» che si riversa nei campi), giornalisti, avvocati, insegnanti è emerso un quadro sconcertante. «Maestra, papà è morto perché lavorava troppo». Scuola primaria di Sabaudia. G. è un bimbo di nove anni. L’anno scorso ha perso il papà: ha avuto un infarto sul lavoro a 40 anni. La maestra racconta il caso visibilmente provata. Il corpo docenti dice di essere in ginocchio, la popolazione studentesca straniera cresce e non c’è un adeguato accompagnamento linguistico negli inserimenti. Le scuole sono chiuse il pomeriggio, pochissime ore di mediazione finanziate dalle istituzioni e solo fino alle medie. La mediazione alle superiori non esiste. Così, se hai 16 anni e i tuoi genitori vogliono che ti sposi per forza, smetti di studiare e nessuno può aiutarti, convocare le famiglie, fornirti sostegno adeguato. Darti una via d’uscita. Non ci sono servizi ricreativi pomeridiani, solo per qualche ora a settimana, nemmeno doposcuola gratuito. Parliamo di famiglie di lavoratori regolari, ma poveri che sorreggono un settore produttivo strategico, l’unico i cui introiti continuano a crescere dal Covid in poi.
C’è poi un altro spaccato che mi è stato consegnato dai docenti e di cui dobbiamo farci carico: i problemi legati alla gestione dei bambini bisognosi di sostegno. «Io seguo due bambine del Punjab, che oltre a non parlare l’italiano hanno anche dei problemi cognitivi - spiega un insegnante - ma non sono certificate, non sono mai state viste dall’Asl, dai medici. Le seguo perché abbiamo deciso con gli altri docenti che andavano aiutate comunque. E però oltre a loro due ho anche una bambina italiana. Quindi tre casi in una stessa classe». Perché non sono certificate? «È difficile fare diagnosi. I test sono solo in italiano. Poi i tempi sono lunghissimi, per tutti, italiani e indiani: per ottenere l’appuntamento per la valutazione cognitiva ci vuole un anno».
Rani ha quattro figli. Vive in una casa fatiscente in mezzo alla campagna dell’agro pontino insieme ad altre dieci persone. Ogni nucleo familiare ha una stanza. Quando arrivo i bambini giocano all’ingresso. Appena entri sulla destra c’è una cucina con le pareti piene di muffa. Non c’è riscaldamento, né acqua calda. La stanza di Rani e dei suoi figli è due metri per tre. Tutta la loro vita è lì dentro. Un letto a castello e un letto matrimoniale attaccato. Un cassettone e un frigorifero. Lavorava in una fungaia della zona, tra Sabaudia e Pontinia, un posto molto noto per casi di incidenti sul lavoro, ogni giorno iniziava alle 6 di mattina, finiva a mezzanotte. I funghi si raccolgono da sdraiati su impalcature, è un lavoro faticoso. Un giorno è caduta. L’impatto con il pavimento è stato violento. Si fa male agli organi genitali. Sviene, perde sangue. Il «padrone» ordina alle colleghe di soccorrerla, ma non chiama l’ambulanza. Alla fine, siccome Rani non si riprendeva, è un’altra lavoratrice, sempre indiana, che dal suo cellulare chiama il 118. La portano in ospedale. Dopo le cure però, firma ed esce. Non sporge denuncia. Il padrone l’aveva minacciata: non ti permettere, racconta che ti sei sentita male da sola. Mi dice tutto suo figlio più grande, 11 anni, italiano perfetto e aria da ometto di casa. «Quella notte mamma stava ancora molto male, perdeva sangue. Io le portavo dei panni bagnati per asciugarsi ma lei non si riprendeva. Così con il suo cellulare ho chiamato di nuovo l’ambulanza». C’è molto altro dolore negli occhi di questa donna e dei suoi bambini. Non solo la brutalità di un lavoro schiavista, dove i diritti sono sistematicamente calpestati, ma anche la violenza domestica subita dal marito. È sempre il primogenito a raccontarmi tutto. «Un giorno ho chiamato i carabinieri e l’ho denunciato. La picchiava, ci picchiava, voleva uccidere la mia sorellina più piccola». L’uomo oggi è in carcere. «Lei rappresenta il fallimento totale dei servizi sociali italiani - dice l’avvocata Silvia Calderoni che l’ha difesa -. Non è chiaro perché dopo un processo che ha certificato i maltrattamenti nessuno di loro sia stato preso in carico in modo adeguato. Per di più, in quanto vittima di violenza avrebbe avuto diritto all’assistenza della Regione Lazio, ma siccome non ha la residenza, in verità non ha diritto a niente, e questo impatta sulla sua vita e la rende il soggetto più sfruttabile del mondo sul piano lavorativo perché deve mantenere quattro figli, è una donna sola, vive in una casa fatiscente e continuerà a farsi sfruttare pur di badare a tutti». Lei e i suoi bambini, i nostri bambini, sono il simbolo del fallimento totale del sistema Italia. Ricordiamocelo in vista della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani (30 luglio). Ricordiamocelo quando i leader di tutti i partiti invieranno - come ogni anno - messaggi di circostanza. La realtà è fatta di donne, uomini, bambine e bambini in carne e ossa e come li ho visti io sono visibili a tutti: istituzioni per prime che da anni tollerano abusi e violazioni sistematiche. La XIII edizione del rapporto «Piccoli Schiavi Invisibili» diffusa ieri e realizzata con Save The Children denuncia un sistema che di fatto viola ogni giorno il diritto alla salute e all’educazione di minori e adolescenti figli di braccianti che ho incontrato. Eppure restano sempre bambini, trovano il bello anche nell’inferno in cui vivono.
pc 26 luglio - Speciale 1 - Conferenza internazionale sulle migrazioni: una Conferenza reazionaria al servizio dell'imperialismo, razzista, neocoloniale - Da ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 25/7
La Conferenza di Roma che, apparentemente ha trattato di questi problemi, in realtà è stata tutta volta ad aggravarli, in forma innanzitutto disumana ma poi sostanzialmente economica, politica, sociale.
Il senso della Conferenza l’ha spiegato ancor molto meglio delle chiacchiere e della retorica fastidiosa della Meloni - ai limiti del cinismo e della stupidità, su cui anche la stampa d’opposizione e tanti soggetti interessati al problema dell'immigrazione, le Ong, hanno avuto modo di rilevare - il vice ministro degli Esteri, Cirielli, quindi non un tipo qualsiasi, ma un uomo della Meloni in senso stretto, un esponente di Fratelli d'Italia, che a fronte di chi dice: “ma la Meloni non era partita con il blocco navale, fermiamoli tutti, affondiamoli tutti, e ora si sarebbe trasformata in una protettrice di migranti dagli scafisti, di popoli del Mediterraneo che soffrono e hanno bisogno di aiuti, investimenti, sostegno?”, risponde: “ il blocco navale? lo faremo perché sarà la Tunisia a farlo”.
Insomma tutto ciò che perfino il diritto internazionale non permetterebbe, questo governo lo fa - di là del fatto che poi sono tutti una banda di imperialisti, i tedeschi, gli americani, governi europei e il capo in testa di tutti i governi imperialisti, il governo imperialista americano, che sollecitano il rispetto dei diritti umani e l'accoglienza in tutte le maniere, l'assistenza dei migranti, e poi in realtà tutti scaricano la
pc 26 luglio - La persecuzione poliziesca e giudiziaria contro il movimento NO-TAV non passa!
Ma 'nun ce vonne sta' - la migliore risposta è la partecipazione di massa al festival dell'Alta felicità
info
Festival Alta Felicità: le accuse della procura non sussistono, il sindaco di Venaus dà l’ok
I documenti presentati dall’organizzazione sono regolari, nel frattempo Di Croce è sotto accusa da parte della procura per una presunta sicurezza insufficiente
Susa – Il festival Alta Felicità si farà. Il sindaco di Venaus Avernino Di Croce ha dato l’ok all’organizzazione per la tre giorni che si terrà in val Susa dal 29 al 31 luglio perché “i documenti che mi sono stati presentati dall’associazione sono tutti regolari”. La decisione arriva dopo la bufera in cui
pc 26 luglio - Mondo Convenienza - manifestazione a Torino
Mondo Convenienza, domani nuovo vertice in prefettura: i lavoratori tornano a manifestare in piazza Castello
Nuovo incontro alle 11:30 sulla situazione che
ormai da settimane si è messa in luce nei magazzini di Settimo Torinese e
di Volpiano. Si Cobas: "Chiediamo condizioni di lavoro giuste e
basilari"
Ancora un incontro in
prefettura, ancora un presidio dei lavoratori in piazza Castello, per
scrivere il futuro della vertenza che ormai da settimane riguarda Mondo
Convenienza e Veneta Logistic.
Torneranno domani alle 11.30 a
manifestare, come già successo nei giorni scorsi, alcuni dei lavoratori
che ormai da settimane protestano anche ai cancelli di Volpiano e
Settimo Torinese. "Questi lavoratori stanno lottando per ottenere giuste
e basilari condizioni di lavoro che permettano loro di condurre una
vita decente", dicono da Si Cobas, la sigla che fin dal primo momento si
è schierata a sostegno di questi lavoratori.
Intanto a Settimo
lo sciopero e il presidio vanno avanti, complicando non poco le consegne
e la normale attività. Secondo Si Cobas, la manifestazione di domani
servirà anche a "rafforzare la lotta per la libertà di organizzarsi e
manifestare, anche protestando, dentro e fuori i luoghi di lavoro per
migliorare le nostre condizioni contro precarietà, carovita e guerra. E
sostenere le ragioni dei lavoratori che rivendicano miglioramenti per
forti aumenti di salario, un contratto giusto e la libertà sindacale".
pc 26 luglio - Torino - carcere assassino - poliziotti assassini, lo dice anche il giudice - Pagherete caro, pagherete tutto!
Suicidio in carcere a Torino, il giudice: «Il detenuto poteva essere salvato, per 13 minuti gli agenti non ci sono stati»
Condannati tre poliziotti penitenziari per omicidio colposo: «Roberto Del Gaudio doveva essere sorvegliato a vista. Nessuno è intervenuto quando si è alzato dal letto con il cappio al collo»
Roberto Del Gaudio ha impiegato 13 minuti per uccidersi. Tredici minuti durante i quali si è alzato dal letto con il cappio al collo realizzato con i pantaloni del proprio pigiama, «ha aperto la finestra della cella, ha tentato di legare il pigiama senza riuscirci, è caduto, ha riprovato fino a quando non ha
pc 26 luglio - Muore un giovane operaio interinale nel porto di Taranto - dentro la catena infernale dei morti sul lavoro : 14 morti in due giorni
martedì 25 luglio 2023
pc 25 luglio - Inferno di fuoco a Palermo e dintorni ma tutta la Sicilia brucia - Organizzarsi e lottare contro i veri mandanti della distruzione della vita delle popolazioni
Notte di inferno a Monte Gallo/Mondello, Baida, San Martino, Monreale, Cinisi ecc ecc... brucia anche una delle discariche di Bellolampo con il grave rischio del propagarsi di nubi tossiche in tutta Palermo e nel circondario.
Tante famiglie in strada per tutta la notta scappate dalle case a rischio di prendere fuoco, le fiamme hanno messo a rischio anche l'Ospedale Cervello mentre al Policlinico la terapia intensiva è stata chiusa per il mal funzionamento degli impianti di condizionamento, sospesi i voli nella mattinata all'aeroporto Falcone/Borsellino, una signora malata è morta a San Martino, l'ambulanza non ha potuto raggiungere l'abitazione perchè è rimasta bloccata dagli incendi. In volo un solo Canadair in grado di alzarsi con il vento di Scirocco mentre in tutta la Sicilia tante famiglie come a Catania e non solo restano gravemente per giorni senza luce e acqua... ma ci sono incendi anche nella provincia di Trapani.
MALEDETTI!!!
pc 25 luglio - Sulla rivolta in Francia - un testo per il dibattito
Cronache marsigliesi /8: la guerra civile in Francia. Un tentativo di bilancio
di Emilio Quadrelli
La rivoluzione è un’ideologia che ha trovato delle baionette. (N. Bonaparte)
I fuochi della rivolta si sono, almeno momentaneamente, sopiti. Con
questo articolo cerchiamo di comprendere che cosa i sei giorni di
rivolta hanno determinato e quali scenari si vanno delineando.
L’articolo si compone di tre interviste rilasciate da attori sociali,
già ascoltati in precedenza, che in virtù della loro militanza politica
possono vantare un qualche legame con il “popolo dei quartieri”. La
nostra interazione con le interviste è stata minima ripromettendoci, in
un successivo articolo, di tentare una lettura politica di quanto andato
in scena. Una lettura che, senza una base empirica, diventa puro
esercizio retorico. “Solo chi fa inchiesta, ha diritto di parola” e a
partire da Mao, ma si potrebbe aggiungere tranquillamente da tutta la
storia dello “operaismo”, abbiamo cercato in tutti i nostri articoli di
mantenere questa “linea di condotta”.
Diamo pertanto, senza fronzoli di troppo, la parola a M. R., operaio
precario dell’edilizia attivo nel Collectif Chomeurs Precaries.
Che percezione c’è nei “quartieri” a Marsiglia dopo la rivolta?
Allora, in linea di massima, c’è un senso di soddisfazione abbastanza
generalizzata. Questo è ampiamente comprensibile perché, almeno per sei
giorni, i “quartieri” sono stati in grado di riversare, e con gli
interessi, ciò che abitualmente subiscono. Questo è un fatto che puoi
facilmente constatare attraversando una qualunque zona ghetto. La
polizia, almeno per il momento, sta tenendo un profilo basso il che
rafforza l’orgoglio della banlieue anche se questa calma, più che essere
la ratifica di un mutamento dei rapporti di forza, appare come la
classica calma che precede la tempesta. Questo è il timore che cogli se
esci dalle fasce giovanili. Mentre i petit sono decisamente esaltati
perché ritengono di aver vinto, gli altri, che sono passati più volte
per l’inferno pensano che le ricadute repressive potrebbero essere molto
pesanti.
Ma questo significa che nei “quartieri” vi è una rottura interna?
No, questo no diciamo che, piuttosto, mentre i più giovani focalizzano
lo sguardo sull’immediato, gli altri cercano anche di pensare a cosa
accadrà a breve. Questa non è una cosa sbagliata ma che rimanda, per
quanto magari non esplicitata in maniera chiara, a una visione e
consapevolezza politica che ha più di una ragione di essere. In qualche
modo molti nei “quartieri” si chiedono: “Adesso cosa facciamo, adesso
cosa succede?” Credo che la sintesi esatta di quanto è accaduto possa
sintetizzarsi così: una vittoria militare a fronte di una sostanziale
debolezza politica. Il che non è proprio una novità, a fronte di una
capacità militare e volontà di combattimento che non trovi da nessuna
altra parte, ti ritrovi sempre dentro una difficoltà a trasformare in
forza permanente, come esercizio di contro potere effettivo, tutto ciò
che è stato messo in campo nella battaglia di strada.
pc 25 luglio - La violenta tempesta nella notte a Milano: una notte da incubo, un risveglio che va oltre...
E' stata una guerra durata 10 minuti, ma che ha mostrato quello che denunciamo, non i soli, da tempo. Questi disastri non piovono dal cielo, concetto quanto più appropriato, ma sono il frutto della politica del profitto capitalista sostenuta dal negazionismo del governo Meloni. Dove i profitti sono i loro e i morti, i danni, la paura, la disperazione sono nostri. Una vera e propria guerra.
Maltempo: sedicenne muore in un campo scout a Corteno Golgi, colpita da un albero
Non sono accettabili le "condoglianze" di Regione Lombardia e i ringraziamenti ai vigili del fuoco e protezione civile che si sono prodigati, e continuano, a cercare di ovviare ai loro danni, che con le sue politiche di cementificazione selvaggia ha devastato l'intera Regione
L'abete è crollato sulla palafitta sulla quale era stata montata la tenda dove la ragazza dormiva. L'area è stata evacuata dai vigili del fuoco, i ragazzi portati nella palestra del paese. La Procura di Brescia attende la relazione del Soccorso alpino per aprire un'inchiesta
Il cordoglio della Regione
«Nell’apprendere con grande tristezza della morte di una ragazza di soli 16 anni, colpita da un albero in un campo scout in Valcamonica, esprimo alla famiglia e ai suoi cari il cordoglio e la vicinanza di Regione Lombardia», Afferma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a nome dell’intera Giunta.
«Vigili del Fuoco e Protezione Civile continuano incessantemente a essere attivi su tutto il territorio per il gran numero di piante cadute, tetti scoperchiati e allagamenti. A loro il nostro più sentito ringraziamento», conclude il presidente Fontana.
L'incubo dei milanesi che per fortuna non hanno dovuto piangere tanti morti, ma hanno visto la "carneficina" di tantissimi alberi e macchine
Terrore a Milano per il nubifragio nella notte
«Dieci minuti di terrore in balia di vento di una forza indescrivibile, grandine probabilmente grande come palle da tennis. Io vivo da sola e ho avuto paura, tanta», scrive su Twitter una donna di Milano. Sul suo profilo Facebook l'assessore alla Sicurezza e Protezione civile del Comune scrive in tempo reale: «Temporale molto forte alle 4.00. Pioggia di circa 30mm/h con punta massima 39mm/h in piazza Sicilia. Ora passato completamente. Molti danni, alberi caduti, allagamenti, danneggiamenti a tetti. Impegno massimo di Vvf e sistema Protezione civile, affaticato da un intenso lavoro continuo da venerdì».
Bloccato un treno a Monza, passeggeri evacuati
Linee ferroviarie sospese e altre limitate a causa del maltempo a Monza, dove ieri in serata e questa notte il maltempo ha continuato a flagellare il capoluogo di provincia e i comuni limitrofi. Trenord ha comunicato la necessità di sospendere fino a nuova comunicazione alcune tratte, per permettere a Rfi di ripristinare la linea. La nuova tempesta che ieri sera si è abbattuta sulla Lombardia ha provocato nuove interruzioni di linea, tanto che a Monza i passeggeri di un convoglio Trenord sono stati fatti scendere e dirottati su altre stazioni, dopo essere stati soccorsi, a causa di un guasto elettrico che ha bloccato nuovamente la linea. A partire dalle 22 sono limitate o bloccate le linee Como-Seregno-Milano, Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, Lecco-Molteno-Monza-Milano, Bergamo-Carnate-Milano, Saronno-Seregno-Milano-Albairate, Lecco-Carnate-Milano.
Ma siccome questa è una società capitalista il profitto è prioritario l'osceno spettacolo deve andare avanti
Springsteen a Monza, emergenza maltempo. Il sindaco: “Scelta responsabile è farlo”
Tenere o no il concerto di Bruce Springsteen? E' la domanda che si stanno ponendo a Monza, dove il Boss è atteso questa sera per esibirsi al Prato della Gerascia dell'Autodromo Nazionale. Un concerto che ora è a rischio a causa del violento nubifragio che ha colpito tutta la Lombardia nelle scorse ore. "Io racconto le cose come stanno: è una scelta contraddittoria, in qualunque modo io decida - dice all'AdnKronos il sindaco di Monza, Paolo Pilotto - La decisione più responsabile è tenere il concerto, se devo assumermi una responsabilità è questa, forse, poiché sull'ordine pubblico ho meno esperienza io del prefetto e del questore...comunque una decisione verrà presa nell'arco di un'ora".
Così come per l'alluvione in Emilia/Romagna, il governo Fascio/negazionista di Meloni, dichiara la sua "vicinanza" alle popolazioni colpite questa notte, affermando addirittura che è "prioritario, per il suo governo, la messa in sicurezza del territorio". Una fake news da rispedire al mittente e che deve vedere una vera e propria rivolta popolare, che costruisca un fronte unito, dalle popolazioni alle associazioni contro le devastazioni ambientali ai lavoratori, per costruire la forza necessaria per cacciarli
Meloni:
“Prioritario mettere in sicurezza il territorio”
«Siamo
di fronte a una realtà climiatica che è imprevedibile e questo
comporta, al di là dell'emergenza, il tema della messa in sicurezza
del territorio». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia
Meloni, a non stop news su radio Rtl. «Dobbiamo affrontare
l'emergenza con la massima capacità e con la massima mobilitazione.
Questo governo in pochi mesi si è trovato ad affrontare situazioni
di emergenza copiose». Dall'altra parte, ha aggiunto Meloni, la
messa in sicurezza del territorio oggi è una priorità di fronte
alla situazione climatica che viviamo e che ci colpisce a
trecentosessanta gradi con fenomeni molto diversi fra loro», spiega
la premier.
pc 25 luglio - Ora la Formazione rivoluzionaria delle donne su spotify - 1° "Per una critica alle posizioni antimarxiste di Silvia Federici"
Da oggi la Formazione rivoluzionaria delle donne curata dal Mfpr si può seguire anche su podcast, cliccando su:
1) - Queste riunioni di lettura in comune di testi sono utili. E’ chiaro che noi possiamo leggerli individualmente e ragionarci individualmente, però non sempre questo è scontato, non solo perché come donne siamo sobbarcate da mille cose, ma anche per alcune resistenze ideologiche. Quindi questo tipo di riunioni sono una bella forzatura, che ci porta a leggere e ragionare insieme.
Dobbiamo diventare più padrone dell’analisi critica di certi argomenti, anche perché sappiamo bene che nel mondo del femminismo, soprattutto piccolo borghese, anche quello che si reputa più radicale, sono presenti, e noi dobbiamo armarci teoricamente non fare solo la lotta pratica, perchè noi siamo brave nella pratica, ma dobbiamo diventare brave anche da un punto di vista teorico, perché la battaglia si fa anche in questo senso. Non dimenticando che siamo in questa società, e non stiamo parlando in maniera astratta. Quindi le questioni che affrontiamo anche con questo lavoro di formazione le dobbiamo vedere inserite in questa società e nella prospettiva a cui noi aspiriamo.
Bisogna conoscere, avere delle basi. Questo lavoro ci aiuta a capire meglio
lunedì 24 luglio 2023
pc 24 luglio - L’Italia è in fiamme (al sud) e sotto le tempeste (al nord e al centro) e Musumeci, attuale ministro per la protezione civile cerca i responsabili…
Le dichiarazioni di questi giorni fatte da Musumeci (fascista per bene, come si è autodefinito!), attuale Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, sono quelle di un irresponsabile, degne di un delinquente sociale… le ultime sono quelle sul disastro causato dall’incendio dell’aeroporto di Catania che ha mandato in tilt tutto il traffico passeggeri per giorni e giorni: “Passata la emergenza di questi giorni, dovremo tutti metterci attorno a un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinché simili crisi non debbano più ripetersi".
Come si vede cerca di scaricare le proprie responsabilità sugli
altri! Il vigliacco!
Per quanto riguarda la Sicilia, che ogni anno vede incendi,
alluvioni, frane ecc. ecc. ecc., ricordiamo che Musumeci è stato Presidente
della Regione per ben 5 anni! e non è stato fatto assolutamente nulla per
rimediare a qualcuno dei danni! Mentre è “sostenitore convinto” del ponte sullo
Stretto!
Poi ci sono state le dichiarazioni sul salario minimo! che ha
definito “assistenzialismo”. Non potevano essere parole più assurde dette da
chi non ha mai lavorato un giorno in vita sua e vive di assistenzialismo da
sempre.
E gli alluvionati della Romagna (solo per citare quelli tra
gli ultimi ad aver subito un disastro ambientale), dopo aver sentito le cose
più stupide sui tempi ecc., aspettano ancora gli aiuti per la ricostruzione!
I ministri di questo governo mostrano ogni giorno di che
pasta sono fatti: pasta nera come il colore del fascismo. I ministri di questo
governo, insieme al loro capo, la Meloni, sono da cacciare prima possibile…
pc 24 luglio - La Lega contro Patrick Zaki: un forte attacco di bile per non aver potuto sfruttare una grande occasione di propaganda gratis
Quanta rabbia esprime la Lega in questo articolo riportato dall’Agenzia Dire!
E per quanto riguarda la “liberazione” di Zaki è ormai
opinione comune che c’è stato uno “scambio” tra la libertà per Patrick e il
silenzio su Carlo Regeni, a vantaggio, innanzi tutto, degli affari del
dittatore Al Sisi…
***
La Lega contro Patrick Zaki: “Offende il governo, Imola gli
revochi la cittadinanza”
Il consigliere del Carroccio Carapia: "Meloni lo ha
fatto liberare e lui non è andato a Roma a incontrarla"
ROMA – Mentre Bologna festeggia il ritorno di Patrick Zaki,
il ricercatore egiziano dell’Alma Mater che ieri è tornato in Italia dopo aver
ricevuto la grazia nel Paese africano, a Imola la Lega chiede al Comune di
revocare la cittadinanza onoraria conferita a Zaki il 26 luglio 2021. Il
motivo, scrive in una nota il consigliere comunale imolese del Carroccio Simone
Carapia, è il “comportamento altamente offensivo” che Zaki, a suo dire, “ha
tenuto in occasione del suo ritorno in Italia”.
Secondo Carapia, infatti, lo studente egiziano, “reso libero
grazie all’intercessione del nostro Governo, ha trovato lo stratagemma per non
incontrare personalmente il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, liquidando
il tutto con due parole di ringraziamento davanti alle telecamere”. Il
problema, precisa il consigliere, “non è certo il rifiuto al volo di Stato”,
perché “se Zaki avesse avuto l’intenzione di stringere la mano al presidente
Meloni o chi per essa, poteva scegliere un volo con scalo su Roma, per poi
proseguire, sempre in aereo, verso la sua amatissima Bologna”.
Invece, attacca Carapia, “è atterrato a Malpensa, accolto
addirittura dal rettore dell’Ateneo felsineo. Baci e abbracci con il sindaco
Matteo Lepore, che gli ha organizzato una mega festa in piazza per domenica
prossima, e nemmeno una stretta di mano a chi si è speso per evitargli altri 14
mesi di carcere“. Questo, secondo l’esponente leghista, è “un atteggiamento
offensivo ed imbarazzante”, e dunque “sarebbe opportuno che il sindaco Marco
Panieri revocasse la cittadinanza onoraria a Zaki”, perché “chi non ha rispetto
del Governo italiano democraticamente eletto- conclude Carapia- non merita
certo di fare parte della nostra comunità, anche e soprattutto se si parla di
cittadinanza onoraria, perché qui, di onorifico, c’è davvero poco”.
fonte Agenzia DIRE e
l’indirizzo www.dire.it