La brutalità
poliziesca che produce violenze, vessazioni e morti, diventa sempre
più - al di là della “naturale” repressione delle lotte
proletarie e sociali – una caratteristica identitaria della polizia
degli Stati imperialisti. Capofila e punta trainante di questo è
come sempre la potenza imperialista egemone, i serial killer
dell’imperialismo americano.
Il 6 marzo un video
ha mostrato l’ennesimo abuso della polizia su un afroamericano con
disturbi mentali. E la scena è sempre la stessa. Il 28enne Irvo
Otieno è stato trattenuto a terra da poliziotti, questa volta neri,
incatenato per 11 minuti, finchè è morto per asfissia.
L’unica novità
rispetto agli altri episodi è che ai 7 poliziotti della Contea
responsabili si sono aggiunti 3 operatori ospedalieri che hanno
contribuito e coperto l’omicidio di “secondo grado”, che è
poi, come dire, la via maestra per la loro impunità.
In Inghilterra le
cose vanno nella stessa direzione. Naturalmente con una variante in
salsa inglese. Una inchiesta indipendente su Scotland Yard, fatta
questa volta addirittura dalla baronessa Louise Casey, arriva a
definire Scotland Yard un club machista, un covo di razzismo,
misoginia e omofobia.
Questa indagine
indipendente, nata dopo lo stupro e il brutale omicidio di una
trentatreenne londinese, rapita e assassinata da un poliziotto,
nell’inchiesta attuale si è arrivati almeno finora a 24 capi di
accusa, decine per stupro, molestie, maltrattamenti. Nelle 363 pagine
del report si parla di “deficienze sistemiche di un corpo
“istituzionalmente razzista,