sabato 21 gennaio 2023

pc 21 gennaio: Acciaierie d'Italia. Un quadro di quanto accaduto a Roma

Pubblichiamo, riprendendo dal blog tarantocontro 3 articoli che danno una informazione abbastanza completa di quanto accaduto a Roma il 19 gennaio durante l'incontro al Ministero e nella manifestazione che si svolgeva sotto:

"Roma e dopo Roma .. e ora? - Il comunicato dello Slai cobas sc"
"Dal resoconto/commento di un operaio Ilva AS dello Slai cobas Taranto"
"Gli interventi di FIOM, USB, UILM a conclusione dell'incontro al Ministero"

Roma e dopo Roma .. e ora? - Il comunicato dello Slai cobas sc

Lo Slai cobas per il sindacato di classe ex Ilva Taranto si unisce alla protesta e alla netta insoddisfazione per l'esito dell'incontro romano di ieri, 19 gennaio.

Governo e Azienda hanno risposto negativamente alle istanze ed esigenze espresse dai lavoratori e organizzazioni sindacali, Slai cobas sc compreso, che hanno scioperato per 32 ore in Acciaieria e nell'appalto di Taranto; uno sciopero difficile a fronte dell'azione antisciopero di Acciaierie, dei padroni di alcune ditte dell'appalto, spalleggiati sciaguratamente dalla Cisl e Ugl che hanno scelto di stare dalla parte di Acciaierie e governo contro i lavoratori, la loro unita' e le loro rivendicazioni.

All'incontro romano, in cui i erano presenti i dirigenti sindacali di Fiom, Uilm e Usb, sostenuti da 700 loro delegati e iscritti (lo Slai cobas non ha partecipato a Roma come organizzazione sia perchè è attualmente escluso dai Tavoli, sia per legittima, e confermata purtroppo, sfiducia nell'esito dell'incontro, nonchè per la debolezza e parzialita' della richiesta sostenuta dalle direzioni sindacali; vi erano comunque nostri operai iscritti per unirsi agli operai), il comportamento di governo e ArcelorMittal è stato ignobile, arrogante, offensivo nei confronti dei sindacati presenti e ancor più nei confrontti dei lavoratori in sciopero e di quei settori della popolazione contrari al decreto e in particolare all'immunita' penale.

Il governo si è presentato con un piattino gia' pronto: Si' al decreto, Si' alla Morselli, Si' ai soldi senza garanzia all'azienda, Si' allo scudo penale; No all'estensione dell'intervento pubblico e meno che mai ad ogni ipotesi di nazionalizzazione.

Il governo ha fatto di peggio nel metodo e nel merito. Nel metodo, non aspettando assolutamente questo incontro da esso stesso convocato, per decidere dall'alto e unilateralmente tutto; nel merito, perchè l'accordo preventivo tra governo e ArcelorMittal sui volumi produttivi per il 2023 e 2024 sancisce, alla luce di calcoli elementari, non solo il mancato rientro dei lavoratori attualmente in cassintegrazione Ilva AS ma ulteriori esuberi nell'ordine di 2500 lavoratori, con ricadute gravissime nell'appalto (altro che rientro delle attuali Ditte in sospensione...).

E' chiaro quindi il No di governo e padroni e la protesta di tutte le organizzazioni sinacali noi compresi sulle loro decisioni antioperaie e, per quanto riguarda lo scudo penale, anti cittadini, anti magistrati, ecc.

Condanniamo con fermezza la posizione e il ruolo assunto in questa occasione dal Presidente della Regione Emiliano e dal Sindaco Melucci, che hanno sottoscritto, senza colpo ferire e oggi se ne vantano, un miserrimo "accordo di programma" sulla testa e contro gli operai e le organizzazioni sindacali, con indecente ipocrisia = perchè tale è andare coi lavoratori e organizzazioni sindacali a Roma e uscirsene con un accordo preventivo, separato che dice Si' al decreto del governo, scudo penale compreso. Vergogna! Di che cosa sono espressione questi signori? Di tutto, tranne degli interessi di operai e delle masse popolari di Taranto.

Che fare ora?

Innanzitutto rilanciare la lotta unitaria degli operai, avendo chiaro, dopo Roma, chi sono i nemici in tutte le loro articolazioni;

fare chiarezza sugli obiettivi: nessuna chiusura, nessun esubero, rientro di tutti i cassintegrati, effettiva ambientalizzazione della fabbrica sotto il controllo operaio.;

appello dei lavoratori e delle organizzazioni sindacaòli alla mobilitazione generale di tutta la citta', fino allasciopero generale che paralizzi fabbriche e citta'.

Basta con le trattive a Roma sulla pelle di operai e citta'.

Lotta dura, chiara e senza paura, per imporre che ogni nuova trattativa si realizzi a Taranto. E' parte di questa battaglia una rigida difesa anche nei Tribunali dal peggioramento di leggi, accordi, sentenze che col nuovo decreto governo e padroni vogliono realizzare, andando indietro ai tempi di Riva, con la logica che portò Riva ad ottenere profitti e sfruttamento con le conseguenti morti operaie e inquinamento.

Lo Slai cobas sc non ha fiducia che le stesse direzioni sindacali andate a Roma siano coerenti con i comizi che fanno e le cose dette nelle assemblee.

Siamo per un cambio, siamo per l'autorganizzazione dei lavoratori in organismi dal basso che si assumano il potere di decidere, rifiutando deleghe finora tradite o non rispettate.

II

Roma: dal resoconto/commento di un operaio Ilva AS dello Slai cobas Taranto

Scortati dalla polizia sin dall'uscita del casello autostradale, la carovana di ben 14 pullman e

pc 21 gennaio - L'osceno ministro fascio imperialista del governo Meloni al servizio dell'industria bellica e della Nato Usa - le iniziative di lotta

Guido Crosetto

Nella base aerea degli Usa a Ramstein, in Germania, all'ottavo incontro del gruppo di contatto per l'Ucraina a guida Usa, che raccoglie circa 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner.  Il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha assicurato che l'Italia farà la sua parte, durante un colloquio con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Ho ribadito a Stoltenberg che l'Italia, tra i protagonisti dell'Alleanza Atlantica, proseguirà nel sostegno all'Ucraina e al suo popolo. Continueremo a fare la nostra parte", ha scritto il ministro su twitter. Successivamente Crosetto ha annunciato che ogni nazione contribuirà fornendo materiale militare (batterie antimissili e mezzi terrestri) per aiutare la difesa ucraina a fronteggiare il peggioramento del

pc 21 gennaio - Novara - per Adil sembre In centinaia fuori al Tribunale





giustizia per Adil!!!

Stamattina, dopo lo sciopero fuori ai cancelli Lidl di Biandrate, tanti lavoratori e solidali sono accorsi in presidio fuori al Tribunale di Novara per denunciare i due pesi e due misure di uno Stato che reprime e perseguita in maniera spietata le lotte proletarie e al contempo derubrica a semplice "omicidio stradale" l'uccisione di un sindacalista investito da un Tir guidato da un crumiro che ha volontariamente forzato un picchetto.

D'altra parte, come più volte sottolineato in vari interventi, con la nostra presenza in piazza oggi non ci siamo limitati a puntare il dito contro l'esecutore materiale dell'omicidio di Adil, bensì più in generale contro il sistema di sfruttamento che alimenta gli omicidi, le morti sul lavoro, la criminalità e le guerre imperialiste.

Adil è vivo e lotta insieme a noi!

pc 21 gennaio - Filippine: il governo fascista Marcos bombarda le popolazioni in lotta – la denuncia del Partito Comunista delle Filippine che rende onore alla compagna martire Helenita Pardalis

 

I sempre più frequenti attacchi aerei alle zone del Paese sotto il controllo della guerra popolare diretta dal Partito Comunista delle Filippine mirano a recuperare terre per l’estrazione  mineraria e per il cosiddetto agrobusiness da mettere a disposizione delle multinazionali imperialiste, ma si tratta di un compito molto difficile per il governo fascista Marcos sostenuto dagli USA come si evince dal comunicato che pubblichiamo.

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Tributo del CC del PCF 

alla compagna martire Helenita Pardalis

Comitato Centrale del PCF | Partito Comunista delle Filippine

14 gennaio 2023

Il Comitato Centrale del Partito Comunista delle Filippine (PCF) rende il suo più alto tributo alla compagna Helenita Pardalis, affettuosamente conosciuta dai compagni e dalle masse di Bicol e Visayas orientali come Ka Ning, Ka Eliz, Ka Celine e Ka Elay.

Ka Elay è stata uccisa in un bombardamento aereo di prima mattina condotto dall'8a divisione di fanteria a Barangay Imelda, Las Navas, Northern Samar, lo scorso 23 novembre. Aveva 65 anni. Altri cinque compagni e combattenti sono morti nel brutale bombardamento che ha visto l'uso sproporzionato della forza da parte delle forze armate delle Filippine (FAF) e del regime USA-Marcos contro una piccola unità guerrigliera del New People's Army (Nuovo Esercito del Popolo).

Estendiamo le nostre più sentite condoglianze a tutta la famiglia di Ka Elay, in particolare a suo marito, ai suoi figli e nipoti, così come ai suoi cari compagni e amici.

Ka Elay proviene da Pio Duran, Albay nella regione di Bicol, dove ha trascorso la maggior parte della sua giovinezza. Era la maggiore di 9 fratelli. Ha studiato alla Pio Duran Elementary School e alla Marcial O. Raniola Memorial School nella sua città natale. Ha frequentato il college durante i primi anni della legge marziale presso l'Università d'Aquino a Legazpi City, Albay.

Le gravi disuguaglianze sociali e la repressione politica sotto la dittatura della legge marziale hanno spinto Ka Elay a diventare un'attivista e ad essere vicina al popolo. In mezzo all'atmosfera di paura, e nonostante le minacce di arresti che potevano "salvare", ha osato prendere la strada della resistenza e si è unita alla causa democratica nazionale. Si è immersa tra i lavoratori e le masse povere urbane. Le sue sentite simpatie e i suoi modi la rendevano cara alle masse e ai compagni.

Nei primi anni 1980, il marito di Ka Elay è stato rapito e fatto sparire da agenti militari a Metro Manila. Lei e i suoi due figli hanno iniziato una ricerca che durerà per anni senza fine. Si è unita ad altre vittime di sparizioni forzate ed è diventata una dei dirigenti del gruppo Find (Famiglie delle vittime di sparizione involontaria). La repressione politica continuò sotto il regime di Corazon Aquino, e lei stessa fu arrestata e detenuta per un certo numero di anni. In seguito si è anche risposata con un marito amorevole.

Nei primi anni 1990, ispirata dal Secondo Grande Movimento di Rettifica del Partito, Ka Elay decise di andare in campagna e unirsi al Nuovo Esercito Popolare. Tornò nella sua provincia natale dove si immerse nel lavoro di massa tra le masse contadine, contribuendo ad aumentare la loro coscienza sociale e politica e stimolando le masse organizzate a lottare per la loro causa.

In seguito sarebbe diventata segretaria di un fronte di guerriglia nell'area di Libmanan-Bato a Camarines Sur, e in seguito segretaria del Comitato Provinciale di Camarines Sur del Partito. Per i suoi risultati esemplari nel lavoro di massa e nell'organizzazione del partito, è stata eletta membro del Comitato regionale di Bicol e del suo comitato esecutivo alla fine degli anni 1990.

In seguito fu assegnata dal Comitato Centrale a servire come Vice Segretario della Commissione Nazionale Contadina. La sua ricca esperienza nel lavoro di massa e nella costruzione della base sarà ulteriormente sviluppata, riassunta e condivisa in tutta l'organizzazione del Partito e nel NEP. Per anni, ha contribuito attivamente con articoli ad Ang Bayan.

Più tardi, nel 2015, è stata nominata nel Comitato regionale delle Visayas orientali, dove è stata eletta vice segretario. Fu nominata membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale Provvisorio nel giugno dell'anno successivo. È stata delegata al 2° Congresso del PCF nel novembre 2016, dove è stata eletta come membro a pieno titolo del Comitato Centrale.

Al momento della sua morte, Ka Elay era segretaria del Comitato Regionale del Partito nelle Visayas Orientali. Negli ultimi anni, di fronte agli implacabili attacchi su larga scala del nemico, Ka Elay ha guidato il Partito e il NEP nelle Visayas orientali a condurre una guerriglia estesa e intensa sulla base di una base di massa sempre più ampia e profonda.

Senza dubbio, la morte di Ka Elay insieme ad altri compagni lascerà un pesante segno sulla leadership del Partito nella regione orientale di Visayas. Tuttavia, un certo numero di veterani e giovani quadri del Partito si sono già fatti avanti per prendere le redini della leadership nella regione. Sono pienamente capaci e disposti a farsi carico dei compiti difficili. Hanno consolidato i comitati dirigenti e selezionato il sostituto di Ka Elay. Sono sempre determinati a guidare il Partito, il Nuovo Esercito Popolare e il movimento rivoluzionario di massa di tutte le classi oppresse e sfruttate nelle città e nelle campagne, specialmente in mezzo al peggioramento della crisi semicoloniale e semifeudale sotto il regime USA-Marcos.

Hanno fatto tutto il possibile per affrontare gli urgenti problemi socioeconomici delle masse, conducendo una riforma agraria e aiutando le masse a superare epidemie, tifoni, inondazioni e altri disastri climatici. Nel mezzo della pandemia di Covid-19, il NEP nella regione è diventato la fonte di informazioni e guida delle masse per superare l'emergenza sanitaria. Il NEP continua a organizzare squadre di produzione e aiutare le persone ad aumentare la produzione, aumentare il raccolto, lottare per salari giusti e prezzi equi per i loro prodotti. Di conseguenza, la guerra popolare e il NEP continuano a godere del profondo e ampio sostegno delle masse delle Visayas orientali.

Il nemico ha sganciato tonnellate e tonnellate di bombe sulle foreste, sui campi e sulle comunità contadine, e ha ucciso un certo numero di combattenti rossi e quadri del Partito. I fascisti hanno imposto la legge marziale a centinaia di villaggi per controllare, limitare e monitorare da vicino ogni movimento del popolo, nella vana speranza di spezzare la volontà del popolo di combattere e impedire loro di dare sostegno ai loro eroici combattenti. Ma così facendo, hanno solo suscitato maggiore indignazione. Le masse contadine delle Visayas orientali rimangono la fonte immortale della guerra popolare.

Il legame indissolubile tra le masse e il Nuovo Esercito Popolare fa parte dell'eredità immortale di Ka Elay. Il suo amore per le masse oppresse è sconfinato e continua a riempire lo spirito di ogni combattente rosso e quadro del Partito con cui ha incrociato la strada. Il nemico può essere riuscito a soffocare la vita di Ka Elay, ma lei vivrà per sempre nei cuori e nelle menti delle masse rivoluzionarie. (16 dicembre 2022)

pc 21 gennaio - Davos e crisi mondiale: “La Cina che riapre dopo il covid rilancia l’economia … diamo il benvenuto … anche se ucciderà un sacco di persone” parola di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea

 

E meno male che si chiama Cristina!

Al Forum mondiale di Davos, cittadina svizzera, dove si danno appuntamento ogni anno i padroni del mondo e i loro portavoce, una melma composita fatta di politici, economisti, giornalisti, delinquenti e lecchini di ogni genere, si è sentita la voce “sincera” della presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, l’“erede” di Mario Draghi che le cose che diceva, anche se con parole diverse, erano della stessa sostanza.

La voce del capitalismo-imperialismo senza fronzoli!

«LA CINA – ha affermato Lagarde durante un dibattito con la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva – si sta risvegliando, di nuovo. Ora si prevede che registri 5,5% di crescita nel 2023 e dovremmo dare il benvenuto al suo impegno di rimuovere le restrizioni sul Covid. È possibile che il cambiamento delle politiche sul Covid uccida un sacco di persone, ma rilancerà anche l’economia. È la scelta che è stata fatta dalle autorità cinesi. L’impatto su tutti noi sarà positivo, per la Cina e per il resto del mondo, ma creerà anche pressioni inflazionistiche».

da il Manifesto di oggi

venerdì 20 gennaio 2023

pc 20 gennaio - il governo Meloni/Nordio scatenato in parlamento per nuove leggi a difesa dell'intreccio affaristico corruttivo padroni/finanza- politica/istituzione

Attacchi frontali e minacce di repressione e censura contro magistrati/stampa... Ben oltre i tempi del governo Berlusconi e ben dentro la rinascita dei piani massonici/golpisti della P2

Sosteniamo tutte le forme di opposizione a questo ministro e a questo governo.,. ma naturalmente pensiamo che solo la mobilitazione proletaria e popolare può resistere combattere e vincere contro questo governo, questi ministri, queste leggi di stampo reazionario e fascista

Il procuratore di Trapani: “Italia trattata come la Danimarca e i magistrati come un’associazione a delinquere”

Una petizione 

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato ripetutamente il falso davanti al Parlamento sulle intercettazioni nelle indagini di mafia e di corruzione. Ha calunniato i magistrati e le forze dell’ordine sostenendo che usano manipolarne e strumentalizzarne politicamente le trascrizioni. Non

pc 20 gennaio - Germania: al vertice Nato a tappe forzate verso la guerra imperialista mondiale nel focolaio acceso dell'Ucraina...

Il  segretario della Nato Stoltemberg a Davos dichiara:

“La posizione della Nato è che l’Ucraina diventerà un membro della Nato. Quindi, ovviamente, l’obiettivo principale ora è sostenere l’Ucraina per garantire che l’Ucraina vinca la guerra e rimanga una nazione democratica, sovrana e indipendente in Europa. E questo è il motivo per cui i partner degli alleati della Nato stanno fornendo un supporto militare senza precedenti all’Ucraina”.

Oltre le parole di Stoltemberg ci sono le notizie che giungono dagli Usa e dalla Germania relativamente alle forniture di armamenti offensivi alle forze armate ucraine.

Secondo quanto riferisce il New York Times l’amministrazione Biden sta considerando la tesi secondo cui Kiev ha bisogno di potenza bellica per colpire la Crimea annessa dalla Russia dal 2014. Un cambiamento significativo sulla natura offensiva degli armamenti che gli Usa intendono fornire

pc 20 gennaio - SI alla assemblea e mobilitazione nazionale contro la guerra, proposta dai portuali di Genova - Alziamo la voce e il tiro contro il governo fascio/imperialista italiano

...Dopo che il Parlamento con un voto bipartisan ha approvato la proroga per inviare ulteriori armamenti all’Ucraina, il governo italiano sta lavorando a un sesto pacchetto che prevede l’invio di un sistema antimissile Samp-T con componenti italiane e francesi. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a “Rainews”. “Stiamo lavorando per fare in modo che possa essere inviato in tempi rapidi. Se l’Ucraina non è in grado di difendersi rischia di diventare un territorio facilmente occupabile dalla Russia”, ha detto Tajani....

..il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “L’Italia ha finora mandato aiuti militari all’Ucraina con 5 decreti”, ha spiegato, affermando che “il contenuto di questi cinque decreti è stato secretato dal governo precedente, che ha predisposto e realizzato quei decreti” – ha affermato Crosetto – “Decreti a cui il governo in carica continua e continuerà a dare esecuzione in piena sintonia con il nostro Parlamento”.

....Fino ad oggi l’Italia ha inviato all’Ucraina armamenti come semoventi da 155mm Pzh-2000 e M109, cingolati M113, veicoli 4×4 Lince, missili anticarro Milan, mitragliatrici MG e M2, mortai da 120 mm con relative munizioni ma anche obici da 155 mm FH-70.

...l’Osservatorio Milex le forniture militari italiane all’Ucraina sono state pari a 450 milioni di euro fino a dicembre.

.. è stato lanciato nei giorni scorsi un appello dai portuali di Genova che hanno convocato per sabato 28 gennaio una assemblea nazionale al porto di Genova per discutere la convocazione di una manifestazione nazionale sabato 25 febbraio, primo anniversario della guerra.

info tratta da Contropiano

pc 20 gennaio - "Botte al cronista, per 4 agenti solo una multa", dai tribunali della borghesia: Impunità per la polizia, repressione per gli antifascisti

MA LA REPRESSIONE ALIMENTA LA RIBELLIONE

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da il Manifesto

Botte al cronista, per 4 agenti solo una multa

La corte di Appello di Genova ha trasformato la condanna a 40 giorni di reclusione in una multa da 2.582 euro a testa per i quattro poliziotti che il 23 […]

Il giornalista di Repubblica Stefano Origone rimasto ferito il 23 maggio 2019 a Genova - Ansa

La corte di Appello di Genova ha trasformato la condanna a 40 giorni di reclusione in una multa da 2.582 euro a testa per i quattro poliziotti che il 23 maggio 2019 picchiarono il giornalista di Repubblica Stefano Origone. Il sostituto procuratore generale Alessandro Bogliolo aveva chiesto un anno e quattro mesi per lesioni dolose. L’Associazione Ligure Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri hanno espresso «disappunto» per la decisione.

Il cronista fu manganellato, nonostante si fosse identificato, durante la manifestazione antifascista che assediò il comizio elettorale di Casapound nel capoluogo ligure. Non fu l’unico episodio di violenza da parte delle forze dell’ordine. Al corteo parteciparono oltre duemila persone e si verificarono tensioni e scontri. «Se c’è qualcuno che sbaglia, paga», dichiarò il giorno seguente l’ex procuratore capo Francesco Cozzi.

Si riferiva sia agli agenti che ai manifestanti. Di questi in 47 sono finiti a processo: 43 sono stati condannati in primo grado a pene comprese tra otto mesi e quattro anni di reclusione (due persone). La procura genovese aveva richiesto condanne tra sei mesi e un anno e nove mesi di carcere. Le imputazioni: resistenza a pubblico ufficiale, porto di oggetti atti a offendere, travisamento e lancio di oggetti pericolosi.

pc 20 gennaio - Sicilia: “Scandalo Cannes”, i fascisti di Fratelli d’Italia mettono le mani sui milioni dell’assessorato al Turismo e scatta l’indagine della magistratura

“È una melma schifosa” dice Micciché (e se lo dice lui! capo di Forza Italia in Sicilia e berlusconiano da sempre, che di  melma, quindi, se ne intende e come!), parlando del “caso Cannes” e cioè dei 3,7 milioni che l’assessore al Turismo, Scarpinato di Fratelli d’Italia (che aveva preso il posto di un altro fascista dichiarato, Manlio Messina voluto da Musumeci e, a sua volta fedelissimo di Lollobrigida e oggi promosso alla Camera), ha pagato per una mostra fotografica! alla società lussemburghese Absolute Blue, da presentare appunto alla mostra cinematografica di Cannes.

Mentre Schifani (a sua volta indagato nel processo Montante), cerca in qualche modo di togliersi dai guai, chiedendo dimissioni che non arrivano perché Fratelli d’Italia difende i suoi assessori, Miccichè è molto arrabbiato perché il “Turismo e la Sanità” li voleva lui! “Che tirasse quest’aria sui sapeva da tempo.” dice, “Quando io ho chiesto a Schifani il Turismo e la Sanità, era perché ritenevo che quelli fossero i settori su cui aggiustare il tiro.” Diciamo perché sono i due settori dove girano un sacco di

pc 20 gennaio - Dal blog internazionale e internazionalista marxista-leninista-maoista Maoistroad

No es tiempo de unidad internacional pero de luchas entre las dos lineas por una unidad superior basada sobra el marxismo-leninismo-maoismo contro el revisionismo, l'oportunismo de derecha y de 'isquierda' - que se amanta de falso maoismo

Salida edición en castellano de la nueva revista internacional marxista-leninista-maoista - Luchas de Dos Líneas - 

Se organisa el trabajo por el secondo numero de la revista internacional y internacionalista y la campana internacional de presentacion y debate en todo el mundo en el fuego de la lucha de clase y en estrecho  legames con los obreros en el mundo y las masas populares de los paises opprimido par l'imperialismo 

Supportar las declaraciones conjuntas sobra guerra imperialista y Iran

Supportar la guerra popular en India y Philippinas 

Organisar una nueva jornada internacional por la liberacion de los prisoneros politicos de India y en todo el mundo

23/24 febrero jornadas de luchas contro la guerra imperialista mundial, los governantes imperialistas en todo el mundo  

info/contatti/adesioni richieste 

pcro.red@gmail.com

maoistroad@gmail.com

ICSPWI    csgpindia@gmail.com

pc 20 gennaio - Perù - pubblichiamo una nota dal Peru utile all'informazione e all'avanzamento della linea proletaria e comunista nella rivolta in corso

La situazione della lotta di classe in Perú

La situación de la lucha de clases en el Perú 1

Compagni dal Perù ci inviano un'analisi della situazione. Un punto di vista diverso da quello ufficiale e dei riformisti.


1.- La maggioranza della popolazione, nel 2021, attraverso il voto generale ha espresso il proprio sentimento e la propria decisione per il cambiamento sociale eleggendo Pedro Castillo come Presidente della Repubblica; l'allora candidato si offrì di recuperare le ricchezze naturali, porre fine ai monopoli e ai privilegi fiscali e all'evasione delle grandi imprese, combattere la corruzione, migliorare l'istruzione, la salute e la sicurezza della popolazione, lottare per una nuova Costituzione, ecc., tutte cose che non riuscì a rispettare dimostrando il suo vero carattere di mediocre riformismo con molte frasi ed etichette di cambiamento e nessuna azione. Al contrario, ha applicato fedelmente i mandati e le esigenze della grande borghesia e dei proprietari terrieri capitalisti, dell'imperialismo e dei suoi strumenti come il FMI, l'OCSE e altri. Nonostante ciò, i gruppi e le fazioni delle classi dominanti del sistema statale avevano bisogno di rimuoverlo dal governo e farsi carico direttamente della gestione delle enormi risorse come i fondi di riattivazione economica, quelli del debito estero, il bilancio pubblico, gli investimenti in grandi opere infrastrutturali, che insieme ammontano a miliardi di dollari accumulati a spese della fame e del lavoro del popolo. Allo stesso tempo, le classi dominanti hanno bisogno di una ristrutturazione dello Stato che è già in corso, e partendo dalla loro posizione e dai loro interessi plasmare una nuova Costituzione.

giovedì 19 gennaio 2023

pc 19 gennaio - Oggi a Roma oscena risposta di padroni e governo Urso/Meloni allo sciopero e alla manifestazione degli operai ex-Ilva

Padroni e governo culo e camicia decidono continuità e potere ad ArcelorMittal con un piano di sfruttamento ed esuberi finanziato dallo Stato

Indecente collaborazione del presidente della Regione e del Sindaco Melucci con padroni e governo in un sedicente accordo di programma contro gli operai e i lavoratori

Sindacati confederali e Usb chiamati a fare tappezzeria in un incontro surreale

Ora basta, serve solo la rivolta operaia in fabbrica e città contro padroni, governo, regione e Comune e i loro servi del sedicente ambientalismo piccolo borghese

Da lunedì unirsi e lavorare dalla fabbrica all'appalto uniti su questa strada

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto

pc 19 gennaio: La lettera di Alfredo Cospito. No all'alimentazione forzata.

Alfredo continua a combattere contro la barbarie di questo Stato borghese assassino! 

Fuori Cospito dal 41bis e ergastolo ostativo. 

"Il sottoscritto Alfredo Cospito comunica al proprio avvocato Flavio Rossi Albertini che in pieno possesso delle mie capacitá mentali mi opporró con tutte le forze all'alimentazione forzata. Saranno costretti a legarmi nel letto. Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilitá di un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio). Alla loro spietatezza ed accanimento opporró la mia forza, tenacia e la volontá di un anarchico e rivoluzionario cosciente. Andró avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo. 

La vita non ha senso in questa tomba per vivi". 

Cospito Alfredo

pc 19 gennaio: Morto di freddo a Milano il portiere della squadra dei rifugiati. Stato assassino!

 “Senza documenti tagliato fuori da tutto”


Ad uccidere Issaka Coulibay, 27 anni, è «stata la condizione di clandestino», denunciano i suoi compagni del team St. Ambroeus

ROMA. Era scappato dalla miseria disperata del Togo inseguendo il sogno del calcio. Ha sperato fino all’ultimo di poter ottenere una regolarizzazione mai arrivata ed è morto di freddo in una terra di nessuno a pochi metri dal campo di gioco dela sua formazione. «Abbiamo appreso con estremo dispiacere della morte di Issaka Coulibay, il portiere di una squadra di amici che qualche volta è venuto ad allenarsi con noi negli scorsi anni- raccontano su Facebook i suoi compagni di squadra- . Issaka dopo anni di clandestinità è stato ritrovato senza vita in un capannone. abbandonato in via Corelli, i giornali parlano di morte naturale a causa del freddo. Ci sono morti per cui si può solo provare enorme dispiacere, ci sono morti invece per cui non si può che provare molta rabbia. Morire di gelo in una città come Milano non può essere classificato semplicemente come morte naturale, se a Issaka fosse stato concesso di vivere regolarmente con dei documenti molto probabilmente non staremmo scrivendo

pc 19 gennaio - Revolucion Obrera de Colombia sulla lotta all'Arcelor Mittal di Taranto

 Internacional

Pc 23 de mayo-ARCELORMITTAL DE LOS PRESIDIUMES DE TARANTO-SLAI COBAS SC: COMBINAR LA CONTINUIDAD DE LA LUCHA CON LOS OBJETIVOS.

Tomado de Proletari Comunisti

Las guarniciones de ayer, bajo la dirección organizada de la USB con la declaración de huelga, y bajo la prefectura convocada por Fiom, Fim, Uilm, vieron una participación de trabajadores mucha más allá de lo esperado, en total de 1500, en particular bajo la jefatura, que sin la declaración de huelga de los sindicatos confederales, solo podrían ser delegados.

La presencia más numerosa que se hizo sentir fue la de los trabajadores por contrato y los trabajadores cassintegrati Ilva AS y Mittal, pero no pocos fueron también los trabajadores de AM que están trabajando.

Fue una participación sentida, dada la situación insostenible desde todos los puntos de vista que AM está llevando a cabo: riesgo permanente de ser despedido, dándose el 58% de despidos arbitrarios, explotación en plantas en el cual el trabajo se vuelve cada vez más peligroso, hasta la reciente solicitud de otros 1000 trabajadores en Cig, en gran parte del mantenimiento, mientras que sin previo aviso de un día para otro, desactivan las acreditaciones, se contrata a los trabajadores siempre a riesgo de su salario, etc.

En esta situación ayer, el sentimiento fue común, las intervenciones más aplaudidas fue que Mittal debía irse! Y las diversas intervenciones de los sindicalistas, los delegados dijeron que no queremos tratar con Mittal, el gobierno de Conte, debe encontrar otra solución. Otra cuestión era tener una verdadera lucha, no solo los directores, algunos trabajadores dijeron que era necesario bloquear los almacenes, las salidas de las mercancías, el problema es nuestro -decían algunos trabajadores- y debemos nosotros asumir la responsabilidad de bloquear la producción….

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pc 19 gennaio - Tajani e Piantedosi a Tunisi per dettare l'agenda: meno migranti tunisini in Italia e più energia e manodopera a basso costo tunisina al bel paese!


Il ministro dell'interno italiano Piantedosi lo aveva anticipato la settimana scorsa e ha mantenuto la promessa: dopo essere stato in visita ufficiale in Turchia, oggi sbarca a Tunisi insieme al vicepremier e ministro degli esteri Tajani per una visita lampo di poche ore ma di alto livello.

Infatti i due ministri italiani oltre ai propri omologhi Othman Jerandi (ministro degli esteri) e Taoufik Charfeddine (ministro dell'interno) hanno incontrato anche il presidente della repubblica tunisino Saied, capo dello Stato ma anche capo del governo de facto.

Come dichiarato da Tajani al principale quotidiano francofono tunisino "La Presse", l'obiettivo della visita è limitare gli sbarchi di migranti provenienti dalla Tunisia sulle coste italiane e Tajani non usa mezzi termini: "32.000 migranti irregolari, di cui 18.000 di nazionalità tunisina, sono arrivati in Italia nel 2022. Nelle prime due settimane di quest’anno oltre 1.700 persone sono sbarcate in modo illegale sulle coste italiane".

Abbiamo già ricordato in un precedente articolo pubblicato su questo blog la settimana scorsa il metodo

pc 19 gennaio - Perù - la repressione omicida del governo golpista di Boluarte non ferma ma alimenta la ribellione popolare

Proletari comunisti sostiene nel movimento in corso le forze marxiste leniniste maoiste che uniscono alla lotta contro il governo di Boluarte, l'indipendenza dalle forze del deposto Castillo, per la ricostruzione/riorganizzazione del Partito Comunista del Perù sulla via della guerra popolare, unica alternativa al regime della borghesia burocratico/compradora asservita all'imperialismo, principalmente USA.

Nello stesso tempo siamo impegnati a documentare lo sviluppo del movimento reale delle masse.

info oggi

Nonostante la repressione brutale e continua, operai, contadini e studenti in lotta contro il presidente illegittimo Dina Boluarte hanno continuato la lotta. Il sindacato CGTP (Confederazione Generale dei Lavoratori del Perù) ha indetto uno sciopero nazionale civico e popolare per il 19 gennaio e colonne di manifestanti convergono sulla capitale, Lima.

Di fronte alla crescente indignazione e opposizione, la risposta dello stato e delle sue istituzioni rimane la repressione e la criminalizzazione del movimento. La polizia continua a sparare contro i manifestanti e il bilancio è arrivato a 52 morti, ma questa settimana sono stati arrestati 14 leader sociali e sindacali. La Direzione dell'antiterrorismo (Dircote) della polizia peruviana ha arrestato il presidente e sette leader del Fronte per la difesa del popolo di Ayacucho, un'organizzazione sociale di massa che combatte nel movimento in questo dipartimento andino.

La polizia ha anche molestato i partecipanti a una riunione dell'Assemblea nazionale del popolo per coordinare i preparativi per lo sciopero generale del 19 gennaio. La polizia ha circondato l'edificio del sindacato degli operatori telefonici a Lima, dove si sarebbe tenuta la riunione, e ha provocatoriamente proceduto a chiedere l'identificazione e intimidire i partecipanti.

Campagna di criminalizzazione

mercoledì 18 gennaio 2023

pc 18 gennaio - Dichiarazione internazionale e internazionalista: DIAMO IMPULSO ALLA LOTTA RIVOLUZIONARIA CONTRO I PREPARATIVI DI GUERRA IMPERIALISTA!

Partiti e Organizzazioni comuniste marxiste-leniniste-maoiste di Europa/Asia/America Latina hanno sottoscritto questa Dichiarazione.  Su questa base si sta discutendo e approvando una giornata internazionale di azione per il 24 febbraio, a un anno dell'invasione dell'imperialismo russo dell'Ucraina, in unione e risposta ai piani precedenti di aggressione e guerra di USA/NATO/EUROPA che fanno leva sul governo reazionario di Zelensky, accentuando, prassi e preparativi di una guerra intermperialista mondiale. 

E' chiaro che proletari comunisti/PCm Italia promuove e sostiene questa proposta e che quindi una campagna sarà lanciata in Italia.

La base comune di questa azione per noi è in questa occasione questa Dichiarazione.

Naturalmente per ogni singola iniziativa il fronte di promozione e azione può e deve essere più largo e concordato unitariamente con tutte le forze sindacali, sociali e politiche che convergono

adesioni e contatti pcro.red@gmail.com

DICHIARAZIONE—

Tutti i paesi imperialisti si proclamano difensori della libertà, della democrazia e della pace mondiale. Tutti prendono a pretesto di combattere le dittature e il terrorismo internazionale. Ma in realtà sono loro i peggiori dittatori terroristi del mondo. Parlano di pace ma si preparano febbrilmente a una nuova guerra mondiale di rapina. Rafforzano l'industria bellica. Ingigantiscono i loro arsenali. Mobilitano enormi macchine da guerra principalmente verso l'Europa orientale. Fomentano annose guerre contro i popoli di Palestina, Siria, Yemen. Incitano lo scoppio di nuove guerre reazionarie nello Stretto di Taiwan, nella penisola coreana, nel Mar Cinese Orientale, al confine ucraino con la Bielorussia, al confine marino tra Grecia e Turchia. La NATO, comandata dall'imperialismo yankee, in Ucraina attraverso il regime fantoccio di Kiev, contrappone i suoi eserciti mercenari, armi e capi militari, alla forza militare dell'imperialismo russo. L’una e l'altra parte paventano pretesti per usare armi nucleari. Le contraddizioni inter-imperialiste sono esacerbate al punto che una nuova guerra mondiale con armi nucleari non è più solo un pericolo latente, ma un rischio imminente per l'esistenza della società mondiale e del suo habitat.

Fondamentalmente, le guerre per interposta persona e quelle commerciali in corso, gli emergenti blocchi commerciali e militari, lo stanziamento di ingenti spese militari, la produzione di gigantesche armi di distruzione di massa, la modernizzazione delle forze armate e i vari tipi di preparativi per la guerra mondiale, perfino nello spazio, dimostrano l’accanita competizione per le risorse economiche e il

pc 18 gennaio - 10mila metalmeccanici in meno nelle aziende in crisi che si preparano alla ristrutturazione generale dentro la concorrenza tra multinazionali


Una delle tante proteste delle operaie Whirlpool di Napoli 

Alle notizie negative per gli operai della Whirpool che cede il 75% delle attività ai turchi di Arçelik si aggiungono quelle negative per tutti gli operai metalmeccanici secondo uno studio della Fim-Cisl riportato e commentato ieri dai padroni del Sole24Ore.

Secondo il report gli operai “coinvolti in sei mesi calano da 70.867 (giugno) a 60.727 (dicembre)”. «Avere 60mila posti di lavoro a rischio,- dice il sindacato concertativo - in uno dei paesi più industrializzati è una questione sociale urgente che non ci possiamo permettere di trascurare e che va affrontata».

I 60mila posti di lavoro a rischio, dice la Cisl, sarebbero quelli dei 51 tavoli nazionali (che in tutto sarebbero ancora 206!) delle crisi storiche “Nella metalmeccanica” per cui è previsto un incontro per

pc 18 gennaio - Lanciata la nuova assemblea proletaria anticapitalista per il fronte unico di classe per il 18 febbraio a Roma

Una riunione telematica tenutasi nella giornata di ieri ha deciso la data della nuova assemblea proletaria anticapitalista che si terrà a Roma il 18 febbraio a Roma - luogo in via di definizione.

Al centro la lotta contro guerra e carovita per dare vita a una campagna nazionale unificata, ma naturalmente le realta operaie, le realtà di lotta sui vari posti di lavoro e territori troveranno in questa assemblea l'occasione per socializzare le loro esperienze di lotta e farle avanzare nella logica del fronte unico di classe.

Importante, in funzione dell'assemblea, lo sviluppo della mobilitazione contro le basi militari e la lotta

pc 18 gennaio - L’arresto di Messina Denaro e lo sciacallaggio politico della Meloni

Sembra che la Meloni avesse l’aereo già pronto! “In preda al primo vero impasse di governo, si precipita a Palermo” dice il Manifesto di ieri. Un’operazione di sciacallaggio politico da parte della “borghesia mafiosa”, necessario ad un’altra operazione, quella della distrazione di massa dai problemi con i quali il proletariato e le masse popolari hanno a che fare ogni giorno: dalla disoccupazione, al carovita, alle ricadute della partecipazione dell’Italia alla guerra e a quelle della finanziaria che ruba ai poveri per dare ai ricchi. Quando qualche giornalista ricorda “…le polemiche circa i pochi impegni sulla lotta alla mafia nel programma elettorale di Fratelli d’Italia e nel discorso di insediamento da presidente del consiglio”, la Meloni preferisce concentrare l’attenzione generale sui criminali, sullo “Stato che c’è e vince” e altre fesserie del genere che si alimentano della coincidente simbologia di questi giorni! 30 anni dalla “cattura” di Riina; carabinieri sempre protagonisti e “a difesa delle Istituzioni” grazie al “metodo Dalla Chiesa”, il tutto nel fragore delle urla di vittoria dei carabinieri incappucciati che non rinunciano alla sceneggiata degli abbracci e del tifo da stadio!

L’arresto – visti i dubbi non si può parlare di “cattura” - è avvenuto in realtà in un modo molto banale.

Per questo e tanto altro in contemporanea ai “festeggiamenti” sono partiti i dubbi su una possibile “trattativa” per la resa del capomafia latitante da 30 anni! E che la “trattativa Stato-Mafia” ci sia stata, o

pc 18 gennaio - Imperialismo italiano. Il Consiglio Supremo della Difesa punta verso il fianco Est della Nato e al potenziamento dell'apparato militare/industriale l'asse della politica strategica della borghesia imperialista italiana


dal comunicato del Quirinale

Ucraina 

"Il Consiglio ha condiviso la necessità che l’Italia – in piena adesione alle decisioni assunte nelle sedi Nato e Unione europea e nelle forme stabilite, secondo la Costituzione, dal Governo e dal Parlamento – continui a sostenere il popolo ucraino nella difesa del proprio territorio e della propria sovranità, così come la necessità di adoperarsi per favorire ogni opportunità propizia all’avvio di negoziati tra le parti per un accordo di pace che non può prescindere dal diritto di un popolo aggredito a difendersi".

Mediterraneo Allargato

"Il Consiglio ha quindi esaminato la situazione degli altri principali scenari di crisi, soprattutto di quelli in cui l’Italia è presente con le sue Forze armate nell’ambito di missioni internazionali. In questo contesto il Consiglio ha posto speciale attenzione al Mediterraneo allargato – e soprattutto alla Libia, al Sahel, ai Balcani e al Medio Oriente – in considerazione della sua rilevanza strategica, anche alla luce delle ripercussioni che l’accresciuta postura di potenza della Russia sta causando in quell’area, aggravando fragilità e instabilità preesistenti e acuendo rischi e minacce già incombenti, in relazione tra l’altro ad aspetti come l’insicurezza alimentare, la gestibilità dei flussi migratori, la certezza degli approvvigionamenti energetici, la sicurezza delle infrastrutture di comunicazione, l’esposizione alle organizzazioni terroristiche. Il Consiglio è stato concorde sull’importanza che la NATO riservi adeguata attenzione anche al Fronte Sud dell’alleanza.

"Infine il Consiglio ha esaminato lo stato di efficienza dello strumento militare......in tale contesto assume speciale rilevanza strategica l’avanzamento tecnologico e la competitività dell’industria nazionale".

Roma, 17/01/2023 

martedì 17 gennaio 2023

pc 17 gennaio - Imperialismo italiano: massiccia presenza militare italiana nel fianco Est della NATO in azione contro la Russia

Invio di truppe e aerei, corsa agli armamenti, finanziamenti e armi al governo criminale e nazista, fantoccio della NATO, Zelensky: l'imperialismo italiano è in prima fila nell'innesco dell'incendio bellico in Est Europa. Tutti i governi ne hanno rappresentato gli interessi per arrivare ad uno scontro interimperialista su scala mondiale. Oggi il governo Meloni, in continuità con le politiche nazionaliste precedenti, continua a scaricare le scelte di guerra sui lavoratori e masse per una competizione, per la spartizione del mondo e per la rapina delle risorse energetiche che producono morti, distruzioni e povertà in aumento, mentre gli sciacalli del profitto già si sfregano le mani pensando agli affari della ricostruzione in Ucraina. E' contro il nostro governo la battaglia da fare per fermare questa guerra.

IL NONO REGGIMENTO ALPINI IN PARTENZA PER IL TEATRO OPERATIVO KOSOVARO

(di Stato Maggiore Esercito)17/01/23 

Gli Alpini abruzzesi del 9° reggimento, di stanza all’Aquila, partono per il Kosovo, dove assumeranno, tra dieci giorni circa, la guida del regional command West, avvicendando il Piemonte Cavalleria,

pc 17 gennaio - Novara - Giustizia per Adil - manifestazione al tribunale il 20 gennaio

 [NOVARA] Il 20/1 manifestazione per prima udienza processo su morte di Adil.

Il giorno 20 gennaio 2023 alle ore 10.15 davanti al tribunale di Novara ci sarà la prima udienza per la morte di Adil Belakhdim, ammazzato da un camionista crumiro fuori ai cancelli Lidl di Biandrate durante lo sciopero nazionale della logistica del 18 giugno 2021.

pc 17 gennaio - Imperialismo italiano - I parà del “Tuscania” in Bulgaria. Addestrano alla “guerra urbana"

Nell’ambito della nuova missione NATO in Bulgaria anti-Russia, un team del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania” ha curato l’addestramento dei militari assegnati al battaglione di pronto intervento multinazionale a guida italiana “alle tecniche di combattimento
nei centri abitati”.

di Antonio Mazzeo

 “Le attività, svolte all’interno della Novo Selo Training Area, dov’è presente un centro abitato dedicato all’addestramento delle truppe, sono state incentrate sulle tecniche di maneggio delle armi in dotazione, le tattiche per l’accesso e messa in sicurezza degli edifici e le procedure per il movimento all’interno di aree urbane”, scrive lo Stato Maggiore della Difesa. “In particolare, l’attività è stata inclusa all’interno della regolare programmazione addestrativa del Battle Group attraverso periodi dedicati e attagliati alla capacità addestrativa proposta del personale appartenente al “Tuscania”.

Il battaglione di pronto intervento NATO in Bulgaria è costituito da reparti delle forze armate terrestri di Italia, Bulgaria, Stati Uniti d’America, Grecia, Albania, Montenegro e Macedonia del Nord.

Il Comando dell’Arma dei Carabinieri vorrebbe realizzare a Coltano-Pisa, all’interno di un parco nazionale, una mega-cittadella militare dove ospitare i parà dei CC “Tuscania” e le truppe operative speciali del GIS. Un “residence a cinque stelle” per i guerrieri-addestratori che operano nei maggiori scacchieri di guerra internazionali.