Ci hanno messo nel ghetto della grande fabbrica.
Quelli che non possono lavorare per problemi fisici, in un capannone circondato da rifiuti.
Quelli
ancora abili, o che hanno accettato, nonostante siano RCL, li hanno
mandati nei reparti più produttivi a ritmi olimpionici.
Nel ghetto, un passaggio del sindacato per fare un ipocrito saluto.
Sembra un girone di esiliati sparpagliati nel ghetto, a non far nulla.
Il sindacato nel ghetto ci ha comunicato che a breve verrà rinnovata la cassa per un altro anno. Questa è la forza che ha. Mentre
una parte consistente di noi, non solo quelli del ghetto, avrà poco più
di un reddito di cittadinanza, gli altri lavoreranno a ritmo pieno
facendo anche straordinari.
Questi sono i diritti e lo sviluppo che a chiacchiere Stellantis, per bocca dei sindacalisti, ci garantiva.
Un operaio del ghetto di Pomigliano
Nessun commento:
Posta un commento