“rottura dell’assetto costituzionale”, “decretazione d’urgenza”
illegale, funzione del parlamento annullata…
Un decreto legge contro la legalità costituzionale
di Fulvio Vassallo Paleologo (*) Opera attivamente nella difesa dei migranti e
dei richiedenti asilo,
1 novembre ’22
1. Il governo ha adottato una bozza di decreto legge
“omnibus” con misure molto eterogenee tra loro, che costituisce una evidente
rottura dell’assetto costituzionale e conferma i peggiori timori sulla tenuta
dello Stato democratico nel nostro paese.
La scelta di materie tanto diverse, dall’ergastolo ostativo
al rinvio di misure previste dal PNRR, fino all’introduzione di un nuovo reato
che punisce con gravissime sanzioni chi organizza e chi partecipa ad un “rave
party”, confermano come attraverso la decretazione d’urgenza il governo, che
gode di una maggioranza parlamentare di ferro, sia già all’attacco degli
obblighi derivanti dall’Unione europea e dei principi costituzionali sui quali
si fonda il carattere democratico dello Stato, come il principio di legalità e
la proporzionalità della sanzione penale.
Sotto l’apparente ombrello di misure che dovrebbero
contrastare una presenza mafiosa che è ancora largamente diffusa e tende ad
approfittare della difficile fase economica, sulla quale si tarda ad
intervenire, il nuovo reato di “Invasione di terreni o edifici per raduni
pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”,
costituisce una precisa dichiarazione di intenti che va oltre la materia dei
rave party, che si sarebbe potuta affrontare restando nell’ambito della
legislazione già esistente. Si prevede la reclusione da 3 a 6 anni per gli
organizzatori dei rave, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d’ufficio,
“se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un
raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute