In questo secondo appuntamento dei giovedì di Formazione operaia dedicati al Centenario del PCI, riproponiamo stralci del
documento base del Partito
comunista in Italia, che sono le
“Tesi di Lione”, frutto
essenzialmente della battaglia di
Antonio Gramsci all'interno del
PCdI nato il 1921 per dotare il Partito comunista di un'analisi, una
strategia e tattica per la rivoluzione socialista in Italia
applicando alla realtà del nostro paese gli insegnamenti del
marxismo-leninismo
L'elemento chiave di
queste Tesi sono il loro essere frutto di un'acuta lotta
interna, di un bilancio dell'esperienza dei primi anni del Partito
comunista e della critica sul campo della
direzione di Bordiga
Allo stadio attuale
della costruzione del Partito comunista oggi in Italia, due cose ci
sembrano importanti.
Uno, la necessità dell'analisi aggiornata dell'Italia
imperialista di oggi che è naturalmente differente da quella
indicata nelle Tesi di Lione e che è necessaria per costruire le
nuove tesi del Partito comunista, da cui ogg siamo
abbastanza lontani, come lavoro teorico, analitico e come
agglomerazione di quadri che sia in grado di svolgere questo compito
con la profondità necessaria.
Due, definire nel fuoco della lotta di
classe in stretto legame con le masse,
la costruzione del Partito comunista come partito bolscevico – come dicono le Tesi - bolscevico per i comunisti oggi significa marxista-leninista-maoista.
Nelle Tesi è scritto “La costruzione di un Partito comunista che sia di
fatto il partito della classe operaia, il partito della rivoluzione”.
Si può dire che
proprio questi due caratteri sono il terreno della battaglia in corso, oggi nel nostro paese, e su cui
bisogna concentrare il lavoro.
Partito della classe
operaia significa conquistare gli operai d'avanguardia alla
costruzione del Partito.
Le attuali avanguardie
operaie, comunque collocate, sono avanguardie senza partito, sono
avanguardie di lotta. Ma è con loro e tra di loro che bisogna
lavorare per chiarire e organizzare nella pratica il loro salto ad
avanguardie operaie propriamente dette.
I comunisti impegnati nella costruzione del partito non possono avere
posizioni avanguardiste, auto referenziali, né tantomeno codiste.Senza un lavoro di
questo tipo non è né sarà possibile realizzare l'obiettivo che
abbiamo.E' un lavoro quotidiano
che si sporca le mani, che affronta e risolve problemi e che forma
sul campo.
Partito della classe
operaia e Partito della rivoluzione sono in parte la stessa cosa e in
parte due aspetti differenti. La conquista
dell'avanguardia operaia è in funzione dell'avanzamento del processo
rivoluzionario, non è una dinamica in sé da 'partito operaio', ma
da partito della rivoluzione.
Nelle Tesi di Lione
quattro sono i caratteri indicati di esso: la ideologia del partito, la forma
dell'organizzazione e la sua compattezza, la capacità di funzionare
a contatto con la massa, la capacità di strategia e tattica.
'Ognuno di questi punti
è collegato strettamente con gli altri e non potrebbe, a rigore di
logica, esserne separato'
Le Tesi di Lione indicano che 'la base dell'unità ideologica è la dottrina del
marxismo e del leninismo' - oggi diremmo marxismo-leninismo-maoismo -
e che essa si afferma attraverso la lotta ai riformisti,
socialdemocrazia, revisionismo moderno, neo revisionismo oggi, e 'contro il centrismo
politico rappresentato dal partito massimalista'.Bisogna definire
chiaramente chi oggi rappresenta e interpreta questo tipo di correnti
nel movimento attuale.
Così come il paragrafo
delle Tesi segnala che è una sorta di caratteristica della storia
del movimento operaio, ieri come oggi, 'la mancanza di una conoscenza
delle teorie del marxismo e del leninismo'; e che questo è alla base
della facilità con cui si impongono le deviazioni da esse nel
movimento.
L'antidoto a tutto
questo è indicato nella 'capacità di avere una completa
consapevolezza dei fini immediati del movimento rivoluzionario, una
certa capacità di analisi marxista delle situazioni e una
correlativa capacità di orientamento politico'. In questo sono
individuati, fuori da ogni dottrinarismo, il grado e il livello
correlativo alle avanguardie operaie in particolare e ai militanti
organizzati a cui bisogna tendere e formare oggi
Se si vuole costruire
il Partito come partito della classe operaia e della rivoluzione, chi
è impegnato in questa opera deve – come scrivono le Tesi di Lione
- 'trattare le questioni dell'organizzazione come problemi politici',
tenendo conto che questa organizzazione ha lo scopo di 'far acquisire
al proletariato l'indipendenza politica'. Questo sul piano
organizzativo si riflette nella 'necessità che l'organizzazione del
partito venga costruita sulla base della produzione e luogo di
lavoro'.
Senza organizzare le
avanguardie operaie come avanguardie di partito sul luogo di lavoro,
il Partito nello stesso tempo non è il partito della classe né si
costruisce in funzione della direzione del movimento della classe
verso la rivoluzione. “Il
Partito compie un atto di scelta della classe sulla a esso si basa.
Esso proclama di essere il partito di classe e il partito di una sola
classe, la classe operaia”. E' naturale quindi che la sua base
sia là dove la classe esiste e lavora.
Le Tesi criticano
in maniera assai brillante le “concezioni che sono legate a
classi estranee al proletariato anche se sono presentati da compagni
e gruppi che si dicono di estrema sinistra”.
Guardando e oggi noi vediamo come questa sia in effetti la concezione, la
politica e la prassi dell'estrema sinistra. E che, quindi, non è in
unità con essa ma in lotta contro queste posizioni che noi possiamo
unire i comunisti nella costruzione del partito della classe e della
rivoluzione.
Le
Tesi dicono che “bisogna respingere energicamente come
controrivoluzionarie ogni concezione che faccia del Partito una
sintesi di elementi eterogenei”.
L'organizzazione di un Partito bolscevico,
oggi mlm, “deve essere in ogni momento della vita del
Partito una organizzazione centralizzata, diretta dal Comitato
centrale non solo a parole ma nei fatti”. Questo
vale per ogni stadio della costruzione di esso e in particolare oggi
nella edificazione del nucleo di costruzione sia nel rapporto di questo
nucleo al suo interno che in relazione alla base di esso nei luoghi di lavoro
Si
tratta di una funzione da svolgere non a parole ma nei fatti. Quindi,
non servono oggi tanto regole di comportamento, “articoli di Statuto” che allo
stadio odierno sarebbero una forzatura burocratica, ma quanto di
esercizio nei fatti di questa funzione che permetta attraverso la
prassi, la critica e l'autocritica, lo sviluppo del processo di
costruire, sempre nel fuoco della lotta di calsse in stretto legame
con le masse, il Partito.
Le
Tesi si dilungano sul funzionamento dell'organizzazione del Partito. Qui è importante la concezione che lo ispira e le indicazioni che da: l'utilizzazione di
tutti i compagni in un lavoro pratico, la capacità dei compagni di
lavorare tra le masse, di essere continuamente presenti tra di esse,
di essere in prima fila in tutte le lotte, di affrontare situazioni
inprevedute e di prendere atteggiamenti esatti anche prima che
giungano disposizioni dagli organismi superiori, la capacità di
compiere un lavoro “sotterraneo” (illegale)... “senza
perdere il contatto con le masse,
anche nella difesa del Partito dalla repressione, anzi
facendo servire come difesa il contatto stesso con i più vasti
strati della classe”.
(continua)
Dalle TESI DI LIONE