GENOVA, VENERDI' 9 LUGLIO: ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE
Sono le ore 19:15 quando, presso la sala Enzo Montecucco del Circolo dell’Autorità Portuale, ha inizio un’assemblea pubblica del movimento antagonista genovese: il tema concerne la lotta contro la sorveglianza speciale e tutte le misure repressive restrittive.
La questione all’ordine del giorno è particolarmente attutale perché si tratta di una misura cautelare di cui la Magistratura sta abbondantemente facendo uso per estromettere dalle lotte personaggi scomodi per il potere.
La sua indubbia qualità è rappresentata dal fatto che, per essere attuata, non è necessario che sia stato commesso un reato: basta che colei, o colui, che viene fatto destinatario del provvedimento sia considerato un possibile “soggetto pericoloso”.
Va da sé che tale definizione sia potenzialmente arbitraria e possa essere affibbiata a chiunque in qualunque momento: da qui discende la necessità, secondo quanto sostengono gli organizzatori, di lottare per la sua abolizione.
Il dibattito tra i circa cinquanta presenti – tra anarchici, camalli del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, sindacalisti del Si Cobas e dello Slai cobas per il sindacato di classe – è lungo ed articolato, ma sostanzialmente tutti gli interventi convergono su una prospettiva.
Per continuare la lotta, contro il continuo inasprirsi delle condotte antidemocratiche dello Stato borghese, occorre cercare di ampliare sempre più l’informazione verso altre realtà, coinvolgendole nella condivisione della solidarietà a chi ne è colpito e nella lotta attiva contro quello che viene individuato come il nemico da abbattere: il capitalismo.
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