sabato 8 agosto 2020

pc 8 agosto - LIBANO - E' GIUSTA LA PROTESTA POPOLARE, CHE VADA FINO IN FONDO contro tutti i governi della regione e l'imperialimo

Via via che le ore passano in Libano appaiono chiare due cose:
tutte le forze politiche del governo e dell’opposizione legate all’imperialismo e alle potenze regionali locali sapevano dell’esistenza di questo gigantesco deposito di esplosivo al porto, legato alla disseminata presenza di depositi d’armi e di altre sostanze nocive.
Quindi è giusta la protesta popolare di fronte all’immane disastro e alle vittime, e siamo perché essa si organizzi e vada fino in fondo, si unisca alle masse palestinesi doppiamente colpite e sviluppi le condizioni per una rivoluzione di Nuova democrazia che spazzi via tutte le forze che all’interno del paese lavorano per l’imperialismo e le potenze regionali, nessun esclusa.

Il Libano non può continuare ad essere né il crocevia di tutti i commerci all’insegna del profitto, della speculazione, né il crocevia di tutti i ricchi e i criminali che lì si rifugiano e tengono le loro ricchezze. Non può continuare ad essere il teatro di guerre tra bande che pur raccogliendo fasce della popolazione povere le irregimenta in un sistema politico statuale che ne perpetua oppressione e sfruttamento.
Proletari e masse popolari devono respingere le lusinghe di aiuti che vengono da Macron e dalle altre potenze imperialiste. Devono cacciare le potenze militari imperialiste dal paese, compreso il contingente italiano.
L’immane disastro dimostra che senza muoversi in questa direzione non c’è futuro per le masse, e non solo anche per il Libano stesso come paese indipendente e sovrano.

I comunisti, le forze rivoluzionarie e antimperialiste, i settori progressisti che esistono in Libano devono smetterla di civettare con l’imperialismo e le borghesie reazionarie dell’area. Non ci sono imperialismo buoni, non ci sono regimi amici; chi dice il contrario anche nel nostro campo tradisce e inganna gli interessi dei proletari e delle masse libanesi e delle masse arabe in generale.

proletari comunisti/PCm Italia
9 agosto 2020

pc 8 agosto - La questione mediterranea col suo carico di guerra e immigrazione si avvelena sempre di più

Le potenze imperialiste e i regimi reazionari tutti si muovono con i loro specifici interessi, proponendosi come soluzione quando ne sono la causa e procedono lungo una strada che peggiora la situazione.
L’imperialismo italiano corre verso una nuova politica di “porti chiusi” anche senza Salvini al governo. Il suo governo e il suo ignobile Ministro degli Esteri proseguono infatti la politica di Minniti e Salvini. Vale a dire riempiono di soldi i regimi reazionari e i signori della guerra per farne cani da guardia della gigantesca ondata migratoria originata da miseria e guerra, che ha nei lager libici la sua manifestazione più orrenda.
Ogni parte in campo fa un doppio gioco, parla di pace e fomenta le guerre, domanda aiuti e li trasforma in armi, in alimento della corruzione dei governi che si riversa sulla condizione delle masse, spingendole verso l’unica alternativa: ribellarsi o fuggire, che in certe occasioni è ribellarsi per fuggire.

L’ultima vicenda è il patto firmato a Tripoli tra Libia, Turchia e Malta per fermare i barconi.
Tre briganti al servizio dell’imperialismo si sono incontrati e hanno deciso di fornire ulteriori aiuti e

pc 8 agosto - No Muos oggi in corteo a Niscemi contro la guerra e l'imperialismo



L'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del covid e la crisi economica e sociale che si è aggravata hanno dimostrato la totale incapacità del nostro Paese di rispondere prontamente ai bisogni delle classi popolari.
Mentre anno dopo anno governi di ogni colore hanno tagliato miliardi alla spesa sociale (sanità, istruzione, casa). Il settore delle spese militari non conosce crisi: durante il lockdown le industrie belliche hanno continuato a produrre e vendere beni certamente non essenziali, autorizzate dal Governo Conte che ha fatto gIi interessi di Confindustria. Nonostante stiamo vivendo la crisi economica più importante dal secondo dopoguerra, il Governo italiano invece di tutelare i posti di lavoro si preoccupa di garantire gli interessi economici delle multinazionali:
- Riconfermando le 40 missioni militari all'estero e lanciandone altre 5;
- Aumentando le spese militari che superano i 26 miliardi di dollari, garantendo all'Italia il quarto posto in Europa per gli stanziamenti nella "difesa".
Una tendenza generale questa, che nel 2019 ha visto aumentare l'investimento globale nella difesa del 3,6% rispetto all'anno precedente e che ci preoccupa perchè ogni volta che le grandi imprese non riescono a vendere le proprie merci, la guerra diventa il loro strumento per devastare i territori e continuare ad arricchirsi con la ricostruzione.
Rilanciamo quindi la lotta contro la guerra e l'imperialismo


pc 8 agosto - La polizia turca attacca ancora il Grup Yorum

“La polizia ha portato i nostri amici dal palco e li ha arrestati. Cercano di impedirlo all'avvicinarsi del concerto. Hanno paura delle nostre canzoni popolari e dei nostri concerti "
massima solidarietà internazionale info a cura di soccorso rosso proletario - info srpitalia@gmail.com
video dalla stampa turca:
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=newssearch&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiY3vKL9IvrAhXQ6aQKHYRlB1QQxfQBCDYwAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.cumhuriyet.com.tr%2Fhaber%2Fyenikapida-konser-vermek-isteyen-grup-yorum-uyelerinin-provalari-polis-tarafindan-basildi-1756880&usg=AOvVaw2pSalybJw2p8P7oOq-XT8v
 I membri del Grup Yorum, che hanno visitato il nostro giornale, hanno detto che stavano cercando di impedire il concerto che volevano organizzare a Yenikapi domani. I membri del Grup Yorum, che provano a Polonezköy da circa un mese, hanno dichiarato di essere stati arrestati dalla polizia e hanno detto: "Non importa cosa accadrà, andremo a quel concerto".
I membri del Grup Yorum, che hanno provato a Beykoz Polenezköy per il concerto che volevano organizzare domenica 9 agosto a Yenikapi, sono stati arrestati il ​​giorno precedente. I membri del Grup Yorum, che sono stati rilasciati dopo il procedimento, hanno detto: “La polizia ha portato i nostri amici dal palco e li ha arrestati. Cercano di impedirlo all'avvicinarsi del concerto. Hanno paura delle nostre canzoni popolari e dei nostri concerti ", ha detto.
Dopo Helin Bölek e İbrahim Gökçek, che hanno perso la vita a morte per revocare il divieto dei concerti, i membri del Grup Yorum hanno annunciato che terranno un concerto a Yenikapi domenica 9 agosto.

pc 8 agosto – Per i padroni il governo ha già versato oltre 5 miliardi di euro a fondo perduto! E un’altra valanga di miliardi è in arrivo

Dei 6,2 miliardi previsti per “far rifiatare la platea di imprese, commercianti, artigiani e autonomi colpiti dall’emergenza coronavirus” dice il Sole 24 ore del 2 agosto, ne sono stati già versati 5,2.
Come se tra quelli colpiti dall’emergenza coronavirus non ci fossero proletari e grandi masse popolari che già stavano malissimo prima della pandemia! Ma naturalmente soldi per “far rifiatare” questi non ce ne sono, se non briciole che dovrebbero servire a tenerli buoni!
“Ammontano già a 5,2 miliardi i contributi a fondo perduto, erogati dall'Agenzia delle entrate ai

pc 8 agosto - IL DECRETO DI AGOSTO PER I PADRONI - IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E' IN REALTA' IL VIA LIBERA AI LICENZIAMENTI A FINE ANNO

Le schede dei provvedimenti - che riportiamo (tratti da Sole 24 Ore) - varati ieri dal governo parlano da sole, ed esprimono in maniera chiara l'inevitabile segno di classe: ai proletari poche briciole e anche peggio (come vedremo, soprattutto sui licenziamenti), alle imprese, grandi, medie e piccole soldi e sostegni vari. 

Sul sostegno al reddito: mentre ai lavoratori va una cig o fis che copre poco più del 50% del salario, e ai lavoratori stagionali, somministrati vanno 600 euro, ai professionisti vanno invece 1000 euro.

Mentre aumentano di poco personale a tempo determinato nella scuola - ma molto inferiore a quello necessario - inserendo però l'assurda, discriminatoria decisione che non potranno godere al termine del lavoro della Naspi; mentre restano in vigore i contratti a termine senza causale, serviti i padroni per avere lavoratori "usa e getta"; vengono varate una serie di misure per medi e grandi imprenditori: viene più che raddoppiato, passando dal 30 al 65% delle spese, il tax credit per albergatori, vi è il sostegno al turismo e allo spettacolo, vi è la moratoria per i prestiti per le PMI; bonus a fondo perduto per le attività nei centri storici; stanziamento di 1,5 miliardi per le controllate dello Stato; agevolazioni pari al 30% dei contributi per le imprese; 500 milioni per il settore delle automobili.

Mentre lo stato disastroso della sanità, che nel lockdown ha trasformato la pandemia in strage, non cambia: nessuna reale nuova assunzione (se non a tempo determinato ma a carico delle Regioni), quando ce ne vorrebbero massicce, e le uniche misure di intervento (aumento degli straordinari, per allungare orari e giorni di lavoro, cioè ancora più sfruttamento di medici, infermieri, operatori sanitari), sono una vera e propria provocazione; per i capitalisti la "patrimonializzazione" significa, non togliere almeno una piccola parte dei profitti dei padroni, ma farla aggirando: si procede ad una rivalutazione dei beni con aliquota ultra ridotta. 

Mentre vengono elargiti questi miliardi, viene prorogato il reddito di emergenza della miseria di 400 euro per le famiglie povere.

Nessuna misura, poi, viene neanche lontanamente pensata per la mannaia del caro prezzi dei beni di consumo quotidiani, a partire dagli alimentari, che sta riducendo alla miseria le masse popolari; nè vengono annullate (non rinviate) bollette, rate di mutui.

MA E' LA QUESTIONE DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI, IL PROVVEDIMENTO PRESENTATO CON GRANDE BATTAGE PUBBLICITARIO, CHE DIMOSTRA COME QUESTO DECRETO, NEANCHE SU QUESTO SALVAGUARDA I LAVORATORI.

Questo blocco vale per le aziende che utilizzano la cig-covid, quindi le altre possono licenziare. 
Ma esso è al massimo una proroga della "condanna a morte" certa. A metà novembre saremo di fronte a massicci licenziamenti come non mai. I padroni scalpitano per farli e il governo gli ha detto solo di "pazientare", che li potranno fare, devono solo aspettare la fine della cassintegrazione Covid. 

Landini e gli altri sindacati confederali che avevano minacciato uno "sciopero generale" a settembre se il blocco dei licenziamenti non fosse stato prorogato, sono soddisfatti. 

A fine anno il fronte proletario si troverà migliaia e migliaia di nuovi disoccupati, che non verranno occupati in nessuna nuova "green economy", e che verranno usati dal capitale per premere sui lavoratori rimasti, per abbassare i salari e imporre più sfruttamento. 

La misura del governo, quindi, è un boomerang che attaccherà tutti, sia i licenziati che i lavoratori occupati.

La risposta deve essere la lotta da settembre degli operai, di tutti i lavoratori per strappare la riduzione dell'orario di lavoro a parità salariale.
 

venerdì 7 agosto 2020

pc 7 agosto - Libano... nelle immagini e commento dei compagni francesi

Beyrouth : les responsables sont les impérialistes et leurs laquais !

la cause du peuple



Au Liban a eu lieu, ce 4 août, une grande catastrophe: 2750 tonnes de nitrate d’amonium, stockées sans sécurité depuis des années, ont explosé, rasant le port de la ville, poumon économique du pays. L’explosion a fait, probablement, des centaines de morts et des dizaines de milliers de blessés.

L’histoire de ce stock est représentatif de l’impérialisme : un oligarque russe, déclaré fiscalement à Chypre, embarque, sous pavillon de complaisance Moldave, les 2750 tonnes explosives, vers le Mozambique. Dix marins russes et ukrainiens sont abandonnés par l’oligarque lorsque les autorités

pc 7 agosto - Proteste nella CGIL per la sospensione di 4 delegati della FIOM alla Piaggio di Pontedera



Esprimiamo solidarietà ad Adriana, Antonella, Giorgio e Massimo. Si può avere qualsiasi differenza con queste compagne e compagni, ma difficilmente si può mettere in dubbio il fatto che li muova sempre e soltanto l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori.
Siamo di fronte a divergenze che appartengono alla sfera delle opinioni e delle diverse politiche sindacali. Non a quella dei provvedimenti disciplinari.
Chi esce rafforzato da questo attacco non è il sindacato. È l’azienda. E questo basterebbe a chiudere qualsiasi discussione su queste misure disciplinari.
Ritiratele e pensate allo scontro con chi ci sfrutta, e non ad affossare chi cammina da sempre tra gli sfruttati.
Collettivo di fabbrica Gkn, Rsu Fiom Same (Treviglio), Rsu Fiom Electrolux (Susegana), RSU Fiom Imp Pasotti (Brescia), Eliana Como (Fiom nazionale), Simone Grisa (Fiom Bergamo), Antonella

pc 7 agosto - DALLA LIGURIA: "SALVINI, IL SOLE IN SPIAGGIA PAGATELO TU..."

CARO MATTEO SALVINI, LE GIORNATE A PRENDERE IL SOLE IN SPIAGGIA PAGALE DI TASCA TUA

Matteo Salvini cala in Liguria nelle giornate di martedì quattro e mercoledì cinque agosto: in programma ha il solito tour delle spiagge, a spese degli italiani, travestito da campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione regionale.
Primariamente si reca a Vemntimiglia, dove sta riprendendo forza la questione legata al tentativo dei migranti di varcare il confine francese: le “forze dell’ordine” d’oltralpe li respingono, e la Lega non accetta che possano restare nella città di confine.
Viene contestato da un gruppo di giovani antirazzisti, e lui – forte del sostegno di qualche centinaio di militonti supportati dalle divise blu corse a dargli man forte – si permette di insultare per l’ennesima volta nella sua carriera politica, l’intelligenza della gente.
Afferma: «Ringrazio anche i venti figli di papà, che se vogliono gli immigrati se li ospitino a casa loro. Pagate voi con le vostre palanche. Basta fare i

pc 7 agosto – 13 miliardi per la “Difesa europea” nel bilancio dell’Unione Europea. Altri profitti per i padroni e miserie e guerra per le masse popolari

“Si aprono nuove ed inattese opportunità per l’industria italiana della difesa”! così si apre l’articolo di ieri del Sole 24 ore che esprime soddisfazione per lo stanziamento di 13 miliardi di euro che per la prima volta vengono previsti direttamente ed esclusivamente a questo scopo, nel bilancio dell’Unione Europea “su impulso della presidenza tedesca” e confermando l’asse Parigi-Berlino come “Il nocciolo duro della nuova Europa della Difesa (così come si è visto anche per il Recovery Fund)...”
I 13 miliardi sono così suddivisi: “7 per il Fondo europeo della difesa, 5 per le missioni internazionali e 1,5 per facilitare il movimento delle forze armate all’interno della Ue cosiddetto “Schengen militare”.
E i padroni non possono che essere contenti, proprio come abbiamo detto a proposito del Recovery Fund: “non poteva che vincere il capitale, i padroni e tra essi i padroni degli Stati imperialisti più forti, vale a dire: Germania e secondariamente Francia.”
E tra i padroni quelli italiani già prevedono grandi profitti: “L’industria della difesa italiana è

giovedì 6 agosto 2020

pc 6 agosto - La celebrazione del 200° anniversario della nascita di Engels è cominciata nelle piazze. Manifestazione a Wuppertal

ALEMANIA: 200 años de conmemoración de Engels en Wuppertal



200 años de conmemoración de Engels en Wuppertal

El sábado pasado, entre 400 y 500 fuerzas revolucionarias y progresistas de Renania del Norte-Westfalia y otras partes de la RFA se reunieron para conmemorar el 200 aniversario del gran luchador y maestro del proletariado, Friedrich Engels, en su ciudad natal de Wuppertal. La alianza de diversas organizaciones del movimiento revolucionario este año no solo puso en primer plano la memoria de Engels, sino que también denunció la apropiación del camarada Engels por parte de representantes burgueses de la política y la ciudad, que intentaron tratarlo como un crítico inofensivo de la situación. presente y sin dientes. La manifestación, en la que participó un contingente de revolucionarios proletarios, se trasladó desde la estación principal de trenes de Wuppertal al Jardín de Engels. También hay una estatua de ángel allí,

pc 6 agosto - In Libano è presente il contingente militare italiano più numeroso a cui il Parlamento ha riconfermato il finanziamento

Il contingente italiano all’estero più numeroso è quello impegnato in Libano, dove l’Italia partecipa alla missione UNIFIL. Nel Paese è anche presente la Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano, nota come MIBIL. Il totale del personale italiano in territorio libanese ammonta, quindi, a 1250 unità. Il quartier generale è a Naqoura, cento chilometri a sud di Beirut, al confine con Israele. Lì si concentra l’impegno italiano, nel “sector west”, in un’area che si estende per circa 55 chilometri lungo la linea di confine, tra il fiume Litani e la “blue line”. 
In tutto il Medio Oriente sono impegnati 6.290 soldati.

pc 6 agosto - Bangladesh - lotte operaie nella COVID/CRISI

Bangladesh tra crisi mondiale e licenziamenti di Stato, protestano i lavoratori: questa volta a scendere  in lotta tocca ai lavoratori tessili della iuta
Il governo del Bangladesh ha deciso di chiudere tutti i 25 stabilimenti di produzione della iuta di proprietà dello stato [1] e gestiti da BJMC (Bangladesh Jute Mills Corporation), licenziando i suoi circa 25mila addetti, ma perderebbero il lavoro anche un numero circa uguale di lavoratori irregolari.
La comunicazione della chiusura delle fabbriche è stata fatta il 3 luglio tramite l’affissione di cartelli ai cancelli.
Le fabbriche sono in debito a causa di cattiva gestione, corruzione, mancanza di coordinamento, inefficienza e mancanza di infrastrutture.
La perdita o la mancanza di redditività viene addotta come scusa per esternalizzare la produzione al settore privato, una giustificazione addotta anche per non far pagare ai colpevoli.
Il settore della lavorazione della iuta, è uno dei settori manifatturieri tradizionali più antichi del Bangladesh, produce per circa 1 miliardo di $ l’anno.
Circa il 90% della juta prodotta nel mondo è prodotta in India e Bangladesh.
Lo scorso maggio hanno scioperato quasi 80mila lavoratori di 27 stabilimenti di lavorazione della iuta, chiedendo il pagamento degli arretrati di salari e pensioni, per questo mancato pagamento ora si

pc 6 agosto - MINACCIA DI "SCONTRO SOCIALE" SOLO PER 4 MESI DI BLOCCO DEI LICENZIAMENTI...?

Landini: “I lavoratori mantengano il posto o sarà scontro sociale"
Tutta la richiesta con minaccia di sciopero generale si riduce poi alla richiesta di proroga del blocco dei licenziamenti fino a settembre.
Troppo poco, diremmo; visto anche come i padroni già in questi mesi con tutto il blocco hanno fatto eccome licenziamenti, trovando comunque il modo di aggirare il Dpcm.
D'altra parte è lo stesso Landini che offre subito dopo una "scappatoia alle aziende": dal blocco dovrebbero essere escluse «le imprese che cessano per messa in liquidazione e se si fanno accordi sindacali fondati sull’adesione volontaria... »
Cioè: voce grossa per un pugno di lenticchie. 
Non si sogna certo di chiamare allo "scontro" per la riduzione dell'orario di lavoro...

Ma Landini continua: "Chiedo un nuovo modello di sviluppo con ammortizzatori sociali universali per eliminare la precarietà”. Quindi, la precarietà sarebbe eliminata non pretendendo assunzioni stabili - che per un sindacato dovrebbe essere il minimo - ma... con "ammortizzatori sociali universali". Cig-Fis permanente? 
E anche qui, senza sognarsi neanche di chiedere che gli ammortizzatori sociali coprano il 100% del salario. 

pc 6 agosto - Strage di Stato a Beirut, le cui responsabilità sono le potenze imperialiste





Ieri la carneficina nel porto di Beirut, in Libano. Due estese esplosioni hanno provocato centinaia di morti tra la popolazione (attualmente, mentre scriviamo, sono 113), centinaia sono i dispersi e sotto le macerie, oltre 4 mila i feriti e gli ospedali sono al collasso, così che molti vengono curati per strada. Più di 300mila persone sono rimaste senza casa, distrutta la quasi totalità delle strutture portuali. Una potenza esplosiva di tale intensità che ha causato un terremoto di magnitudo 4.5 che si è sentito fino a Cipro, circa 200 chilometri di distanza.

Con la distruzione del principale deposito di grano del Libano nel porto di Beirut (dal porto transita la totalità delle merci, l’80% del grano russo importato, oltre a numerosi beni di prima di necessità) si mettono le masse libanesi definitivamente in ginocchio, masse già duramente colpite dalle politiche di un governo al servizio dei padroni, dei banchieri, assieme all'embargo imposto dall'imperialismo USA e al cappio al collo dell'FMI. Tutti nodi che la crisi sanitaria per la pandemia ha stretto maggiormente, aggravando la fame e la miseria per le masse. "In settembre, dopo un anno di grave crisi, il 33% per cento della popolazione era precipitato sotto la soglia relativa di povertà. In marzo sotto la soglia relativa di povertà si trovava quasi metà della popolazione, il 45%, di cui il 22% in estrema povertà. Tutti i servizi di base sono allo sfascio. Le principali vie e le piazze restano al buio per mancanza di energia elettrica. La parabola della società elettrica libanese, in rosso cronico, inghiottita dalla corruzione, ha fatto sì che i blackout martoriassero la capitale" (da il sole 24 ore).
Il ministro della salute libanese ha chiesto ai cittadini di Beirut di lasciare la città. "I resti dell'esplosione possono avere effetti mortali a lungo termine". Il governo, con il pretesto dell'esplosione, ha dichiarato lo stato di emergenza per due settimane e il Consiglio supremo della Difesa sta premendo per l’invio dell’esercito nella capitale.
Ma le misure repressive non riescono a fermare l’odio antimperialista e antigovernativo delle masse libanesi che hanno risposto subito con manifestazioni e scontri sono avvenuti oggi contro il convoglio dell'ex premier Hariri a Beirut.
Funzionale allo stato d’emergenza è l'informazione tossica da parte del governo per il depistaggio, facendo passare la tesi dell'incidente, delle 270 tonnellate di ammonio stoccate al Porto da almeno 6 anni come possibile causa dell’esplosione - di cui il governo era, dunque, a conoscenza - ma ben sapendo che il nitrato di ammonio esplode se combinato con oli combustibili e, in normali condizioni di stoccaggio e senza calore molto elevato, è difficile che si accenda. Questo perché è un ossidante: intensifica la combustione e consente ad altre sostanze di accendersi più rapidamente, ma non è di per sé molto combustibile.

La rivolta delle masse, in particolare ad aprile, aveva dato fuoco alle banche, mettendo in moto un movimento che ha portato alle dimissioni del primo ministro Saad Hariri. Anche lunedì, non lontano dal luogo dell'esplosione, i libanesi stavano manifestando – come fanno ormai dallo scorso autunno - contro gli esasperanti black out che durano fino a 20 ore al giorno.

Gli arresti dei dirigenti del Porto sono fumo negli occhi per le masse: i grandi silos al porto di Beirut erano sopravvissuti sia alla guerra civile che ai bombardamenti dello stato terrorista d'Israele e la corruzione era la regola in quello che era conosciuto localmente come la "Grotta di Ali Baba e dei 40 ladroni" per la grande quantità di fondi statali che sono stati rubati nel corso dei decenni da funzionari e politici. 
Il porto è anche un approdo fisso delle navi europee che partecipano alla missione Unifil – a cui partecipa anche l’Italia - pattugliando le coste libanesi.

Se la dinamica della carneficina è ancora poco chiara è certo che è avvenuta in un contesto in cui altri fattori contribuiscono a destabilizzare maggiormente l’area Medio Orientale.
C’è il ruolo dello stato terrorista di Israele: tra qualche giorno dopo oltre 15 anni, c’è la sentenza sull’attentato che ha ammazzato l’ex premier Rafiq Hariri e nei giorni scorsi Israele ha colpito postazioni di Hezbollah a Damasco e sulle alture del Golan con il via libera della Russia che li considera alleati scomodi. Lo stesso Israele aveva partecipato ai bombardamenti, assieme agli USA, dei siti nucleari iraniani e ha un ruolo attivo nella guerra in Libia.
Inoltre c’è la minaccia imperialista del fascio-imperialista USA, Trump, contro l’Iran, contro cui impone l’embargo ma anche una sorta di guerra a bassa intensità, come è successo con l’uccisione mirata del generale Soleimani, comandante delle Forze al-Quds (il corpo d’élite della Guardia Rivoluzionaria Islamica). E l’Iran appoggia Hezbollah in Libano, di cui il nuovo governo di Hassan Diab è espressione.

Questa è la polveriera creata dalle potenze imperialiste (Usa/UE/Russia) e dei governi reazionari dell’area (Israele, Turchia, in primis), e la strage è maturata in questo contesto.
La strage di Beirut richiama in causa le responsabilità dei governi imperialisti che hanno trasformato il Medio Oriente in una gigantesca polveriera per l’egemonia, per il controllo delle risorse energetiche (petrolio/gas), che per i popoli dell’area significa guerra, miseria e ancora più oppressione.

La crisi in cui si dibattono le potenze imperialiste costituisce una minaccia per la vita dei popoli.
Siria, Libia, Mali, Palestina, Libano, l’elenco dei crimini imperialisti è senza fine.

Ci stringiamo alle masse libanesi e ci uniamo al loro odio antigovernativo e antimperialista.
Da parte nostra intensifichiamo la denuncia e la lotta contro il nostro imperialismo.

pc 6 agosto - 40 nuove atomiche USA in arrivo in Italia

L'Italia è sempre più l'avamposto USA/NATO nel Mediterraneo con il quale protegge i suoi interessi imperialisti, ma è strumento di morte per i popoli.
E' ora di una ripresa della mobilitazione del movimento antimperialista, rivoluzionario, del nostro paese su questi temi
Il Fatto Quotidiano intervista Hans Kristensen della Federation of American Scientists, il quale sostiene che tra il 2022 e il 2023 gli Stati Uniti sostituiranno le quaranta bombe atomiche B61-3 e B61-4 che si trovano ad Aviano e Ghedi con le nuove B61-12. Nel 2019 si parlò di 50 testate

mercoledì 5 agosto 2020

pc 5 agosto - In occasione dell'anniversario della morte di Engels, mentre prepariamo le iniziative il 28 novembre 2020 per il 200° anniversario della nascita

Vladimir Lenin (1895)

Scritto nell'autunno 1895.
Pubblicato per la prima volta nel 1896, nella miscellanea Rabotnik, No. 1-2.
Trascritto per Internet da mishu, Dicembre 1999

Che torcia della ragione ha cessato di ardere,
Che cuore ha cessato di battere!

[dal poema di N. A. Nekrasov
"In Memoria di Dobrolyubov"]
 
Il 5 agosto (nuovo calendario), 1895, Frederick Engels è morto a Londra. Dopo il suo amico Karl Marx (che morì nel 1883), Engels fu il più grande scienziato e maestro del proletariato moderno dell'intero mondo civilizzato. Dal momento in cui il fato unì Karl Marx e Frederick Engels, i due amici dedicarono il lavoro di tutta una vita ad una causa comune. Per comprendere quindi ciò che Frederick Engels ha fatto per il proletariato, occorre avere una chiara idea dell'importanza che gli insegnamenti e il lavoro di Marx hanno avuto per lo sviluppo del movimento della contemporanea classe operaia. Nella loro opera scientifica Marx ed Engels furono i primi a spiegare che il socialismo non è un'invenzione da sognatori, ma lo scopo finale ed il risultato necessario dello sviluppo delle forze produttive della società moderna. Tutti ora sono consci del fatto che la storia fino ad oggi è stata la storia della lotta delle classi, della successione dei ruoli e della vittoria di alcune classi sociali su altre. E così continuerà ad essere fino a che ciò che è alla base della lotta di classe - la proprietà privata e l'anarchia della produzione - non sparirà. È interesse del proletariato distruggere queste basi, perciò la lotta di classe cosciente dei lavoratori organizzati deve essere diretta contro di esse. Ed ogni lotta di classe è una lotta politica.
Quest'ottica assunta da Marx ed Engels è ora adottata da tutti i proletari che stanno lottando per la loro emancipazione; ma quando negli anni Quaranta i due amici entrarono nei movimenti sociali e nella letteratura socialista del loro tempo, essa era assolutamente nuova. C'erano molte persone, talentuose e meno talentuose, oneste e disoneste, che, assorbite dalla lotta per la libertà politica, dalla battaglia contro il dispotismo dei re, della polizia e dei preti, non riuscivano a vedere l'antagonismo esistente tra gli interessi della borghesia e quelli del proletariato. Queste persone non avrebbero potuto accettare l'idea che i lavoratori potessero agire come forza sociale indipendente. C'erano inoltre molti sognatori, alcuni dei quali veri e propri geni, che pensavano fosse sufficiente convincere i sovrani e le classi dominanti dell'ingiustizia dell'ordine sociale esistente, e che con ciò sarebbe stato semplice stabilire pace e benessere sulla terra. Essi sognavano un socialismo senza battaglie. Infine, pressoché tutti i socialisti di quel tempo e gli amici delle classi lavoratrici generalmente concepivano il proletariato solo come un'ulcera, ed osservavano con orrore come esso cresceva al crescere dell'industria. Tutti loro, perciò, cercavano modi per fermare lo sviluppo dell'industria e del proletariato, per fermare il "motore della storia". Marx ed Engels non condividevano la paura generalizzata dello sviluppo del proletariato, ma riponevano al contrario tutte le loro speranze nella continuazione della sua crescita. Più proletari c'erano, più cresceva la loro forza di classe rivoluzionaria, e sempre più vicino e realizzabile diveniva il socialismo. Il servizio reso da Marx ed Engels al proletariato può essere espresso con queste poche parole: essi hanno insegnato alla classe operaia a conoscere se stessa e ad avere coscienza di se stessa, ed essi hanno sostituito la scienza ai sogni.

pc 5 agosto - Senza tregua l'iniziativa di lotta NOTAV

Notte di tensione in Val Susa: idranti contro i manifestanti No Tav vicini al cantiere

I resistenti dei Mulini, come di consueto, hanno fatto visita al cantiere in piena notte. Le forze dell’ordine hanno risposto con l’idrante
Come ogni notte, puntuale, la protesta dei No Tav fa sentire la propria voce in Val Susa. È stata l’ennesima serata di tensione con le forze dell’ordine quella appena trascorsa: i residenti dei Mulini hanno fatto visita il cantiere, un blitz seguito dalla solita “battitura” della recinzione con pietre e bastoni.
La polizia, stufa delle continue visite, ha risposto utilizzando l’idrante per allontanare e disperdere i manifestanti. Nelle ultime ore il presidio dei Mulini, che le forze dell’ordine avevano provato a sgomberare qualche settimana fa, si è invece rinforzato: i No Tav hanno ripristinato alcune barricate sul sentiero, sia a ridosso dei Mulini che più avanti.
Azioni quotidiane, che si alternano a quelle di disturbo messe in campo da polizia, militari e Cacciatori di Sardegna nei boschi della Val Susa. Facile quindi immaginare un agosto “caldo” e movimentato: il dispiego di forze dell’ordine a protezione del cantiere è ingente, così come il fronte dei manifestanti che pare rinfoltirsi ogni giorno di più. 

pc 5 agosto - Razzismo di strada e razzismo di stato: aggiornamenti dalla Capitanata e non solo


Comitato Lavoratori delle Campagne
Razzismo di strada e razzismo di stato: aggiornamenti dalla Capitanata e non solo

La mattina del 4 agosto a Foggia, alle prime ore dell’alba due persone a bordo di uno scooter hanno sparato ad un giovane nigeriano che si recava a lavoro. Un attacco che segue solo di qualche giorno le aggressioni ai danni di alcuni stranieri in Piazza Mercato. Un episodio molto grave, ma forse non abbastanza per rimbalzare oltre la cronaca locale. O forse semplicemente il clima di terrore razziale che gli immigrati e le immigrate vivono quotidianamente sulla propria pelle è sempre più normalizzato. Infatti, a parte i rari casi dalle tragiche conseguenze che vengono ripresi dalla cronaca

pc 5 agosto - LAVORATORI MIGRANTI - AGGIORNAMENTO DA SALUZZO E DINTORNI - Da Comitato Lavoratori delle Campagne

Comitato Lavoratori delle Campagne
4 agosto 2020
Dal cuneese alla Piana di Gioia Tauro, passando per il foggiano, i braccianti africani vivono una situazione di emergenza abitativa perenne, creata ed alimentata dalle istituzioni e dai datori di lavoro. Qui un quadro di quel che succede a Saluzzo e dintorni: campi di lavoro privi dei minimi requisiti di vivibilità, ospitalità nelle aziende delegata al 'buon cuore' dei padroni, ricatti, controlli e minacce continui, nessun rispetto delle condizioni contrattuali. Questa è la normalità, da decenni.
Contro il razzismo istituzionale, solidarietà a chi lo subisce e alza la testa!

AGGIORNAMENTO DA SALUZZO E DINTORNI

La stagione della raccolta è ormai inoltrata. Procediamo quindi all’analisi di quanto accaduto nelle ultime due settimane. Nel fare ci si baserà da un lato sui resoconti dei lavoratori stessi, dall’altro sulla stampa locale.

Qui (1) invece una cronologia ed un’analisi di quanto accaduto fino al 20 luglio.
La stagione delle pesche in tutto il distretto del Monviso (che comprende 34 Comuni) stava iniziando proprio in quei giorni.
Il 21 luglio (2) viene consegnato dal Comune alla cooperativa Armonia il campo container di Lagnasco, che secondo i suoi abitanti viene però effettivamente aperto solo nei giorni successivi. È il

pc 5 agosto - RAZZISMO E MODERNO FASCISMO-NAZISMO VANNO SEMPRE INSIEME

Prima chiede i forni crematori per i migranti, poi si scusa


Pretende i forni crematori per i migranti, poi chiede scusa

Giuliano Felluga, capo della Protezione civile di Grado, propone la sua soluzione al problema dei richiedenti asilo e poi fa marcia indietro: "Uno sfogo senza pensare"
"Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità... Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più". È così che Giuliano Felluga, capo della Protezione civile di Grado, pensa di risolvere il problema dei migranti in Friuli Venezia Giulia, scrivendo la soluzione su Facebook, in risposta a due utenti e sotto al post di Ilaria Cecot, ex assessore provinciale di Gorizia e tra i leader regionali del movimento delle "Sardine".
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Sono poi arrivate, sempre via social, le scuse. "Uno sfogo senza pensare" ha commentato Felluga. Viene da chiedersi cos'avrebbe scritto se ci avesse pensato.

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martedì 4 agosto 2020

pc 4 agosto - Con la "green economy" al centro c'è sempre il profitto che arriva a distruggere l'ecosistema, come dimostra l’accordo tra Fincantieri e Saipem per lo sfruttamento dei minerali dai fondali marini

Il modo di produzione capitalistico nella sua fase imperialista agisce contro gli uomini e la natura, per questo non c'è alternativa al suo rovesciamento

Ecco come Fincantieri e Saipem andranno a caccia di zolfo e cobalto
di Chiara Rossi
startmag
4 AGOSTO 2020

Accordo strategico tra Fincantieri e Saipem per lo sviluppo sostenibile del deep sea mining. Le due società hanno firmato un Memorandum of Understanding per analizzare le potenzialità dello sviluppo del mercato Deep Sea Mining, ovvero l’utilizzo sostenibile (!?) delle risorse dai fondali marini oltre i 3.000 metri di profondità.
Oggi minerali presenti nel fondo oceanico risultano fondamentali per la transizione energetica. Questi includono cobalto, litio, rame, nichel, manganese e zinco che vengono utilizzati nelle batterie di veicoli elettrici e dispositivi digitali, oltre alla generazione di energia e molti altri aspetti della vita quotidiana.
Negli ultimi tempi gli scienziati hanno avvertito che l’estrazione di questi minerali potrebbe danneggiare gli ecosistemi marini.

Fincantieri e Saipem hanno gettato dunque le basi per una collaborazione strategica volta a definire la

pc 4 agosto - Libia: l'imperialismo italiano difende i suoi interessi in ambito NATO. Domani il ministro Guerini a Tripoli

Dopo il rafforzamento della politica antimmigrati con il governo libico con l'incontro a Tripoli del 16 luglio scorso da parte della ministra dell’Interno, Lamorgese, domani il ministro Guerrini in Libia avvierà "un coordinamento strutturato tra i nostri assetti in Libia"

dal sito formiche
Visita del ministro della Difesa italiana a Tripoli per mantenere vivo il contatto con Roma e per gestire gli interessi diplomatico-militari della Nato nel Mediterraneo. 

Il ruolo di Guerini segue la traiettoria della diplomazia militare molto efficace nel quadro Nato, e dunque rapporti con la Turchia, partner centrale del governo di Tripoli, e sponda con Usa, Regno Unito e Francia. Un interessamento connesso anche alla crescente presenza russa nel Paese nordafricano, considerata un problema di interferenza nel Mediterraneo da parte di un attore non-alleato.

pc 4 agosto - Un saluto rivoluzionario a Sandro Quaranta - cooperativa Owen Taranto - che ci ha lasciato

Sandro Quaranta è stato un rivoluzionario; per un certo periodo pioniere militante marxista-leninista-maoista; sempre ironico e graffiante, studioso e propagandista di Marx, sempre dalle parte degli oppressi di ogni latitudine con amore impegno, intelligenza e partecipazione, impegnato nella formazione marxista e scientifica in particolare verso i migranti. Sandro ha fatto della Cooperativa Owen un luogo costante di autoproduzione e di cultura alternativa in tutti i campi in quanto sostenitore di un'altra vita possibile senza capitalismo, sfruttamento, oppressione, guerra, distruzione dell'ambiente e della natura.
Chi lo ha conosciuto non lo dimentica e vive nelle lotte e nei cuori di chi vuole un altro modo possibile il comunismo

I compagni marxisti-leninisti-maoisti e proletari comunisti di Taranto
4 agosto


Il comunicato della cooperativa Owen
Riuscire a raccontare Sandro da soli è compito impossibile. Ognuno di noi, come ognuno che abbia avuto la fortuna di incontrarlo nella vita, conserva un pezzo più o meno grande della sua straordinaria esistenza, della sua intelligenza perfetta, della sua ironia sempre alla portata anche nei momenti più difficili, della sua generosità rara, della conoscenza complessa e allo stesso tempo pratica delle cose del mondo, della storia, della letteratura, della chimica, della fisica, della matematica, dell’economia, della politica, dell’artigianato, dell’agricoltura, dell’elettrotecnica e dell’idraulica, delle sperimentazioni in ogni campo, dell’amore per la bellezza, l’onestà e la giustizia, per la quale sarebbe stato pronto a combattere e dare la propria vita. La sua curiosità, la forza dell’ascolto del prossimo e l’attenzione lasciavano sbalorditi coloro che lo incontravano: intellettuali, artisti, politici, ragazzi, persone di successo o in difficoltà.
Per questo invitiamo chi vorrà dedicargli un pensiero, una lettura, un canto, un libro, una canzone, un aneddoto, un semplice ricordo per salutarlo assieme domani 4 agosto 2020 dalle 17 in poi alla Cooperativa Robert Owen. Per chi vorrà scriverci o non potrà esserci è comunque a disposizione questa pagina e l’email cooperativarobertowen@gmail.com.
Grazie a tutti

pc 4 agosto - Tunisia - Segreti di stato ed omissioni di soccorso non bloccano lo sciacallaggio sovranista

.mentreil mare continua ad inghiottire vite.

di Fulvio Vassallo Paleologo
1. Chi credeva che bloccando le navi delle Organizzazioni non governative avrebbe “governato” i “flussi migratori” dal nordafrica è stato smentito dalla raffica di arrivi dalla Libia, ed in misura più consistente dalla Tunisia.
Ancora una volta si è ignorata la situazione dei paesi di partenza, la Libia divisa ed in guerra, la Tunisia in piena crisi economica e politica, con sei ministri dimissionari ed un nuovo premier ancora in cerca di una maggioranza stabile, mentre le organizzazioni criminali hanno facile transito alla frontiera tra i due paesi, ed una parte dei migranti subsahariani e bengalesi che prima partivano da Zuwara o da Sabratha adesso vengono fatti partire da Sfax o da Mahdia.
Le cifre degli sbarchi in Italia confermano che non si tratta di una emergenza, anche se gli arrivi di persone attraverso il Mediterraneo, ai tempi del COVID 19, pongono problemi mai così gravi prima, e stanno comportando uno snaturamento dei centri Hotspot e dei centri di prima accoglienza trasformati in strutture fortemente militarizzate, ma malgrado questo, caratterizzati da fughe costanti e da conseguenti arresti. Con il solito contorno di governatori che invocano l’intervento dell’esercito e la moltiplicazione delle navi prigione per la quarantena, e di politici che da Minniti a Salvini, passando per la Meloni, pensano più alle prossime scadenze elettorali che al rispetto dei diritti umani e delle Convenzioni internazionali. Ovunque sul territorio scoppiano focolai di protesta contro l’arrivo o i trasferimenti dei naufraghi soccorsi in mare o arrivati a Lampedusa autonomanente, senza pensare che questi sono tutti rigidamente controllati, a differenza delle centinaia di migliaia di turisti che si stanno muovendo in tutte le regioni italiane, senza esssere sottoposti ad alcun controllo.