...o meglio quello che con l'emergenza si vuole evitare: assembramenti, scioperi, assemblee sindacali
Continua la strage di lavoratori che rimangono vittime per infortuni sul lavoro: ne vengono uccisi più per infortunio che dal coronavirus. Solo nella giornata di ieri si contano 4 morti sul lavoro. 83 dall'inizio dell'anno (dall'osservatorio indipendente morti per infortuni sul lavoro)
Continua la strage di lavoratori che rimangono vittime per infortuni sul lavoro: ne vengono uccisi più per infortunio che dal coronavirus. Solo nella giornata di ieri si contano 4 morti sul lavoro. 83 dall'inizio dell'anno (dall'osservatorio indipendente morti per infortuni sul lavoro)
Un'altra notizia, questa volta dell'Ansa, che fa pensare: A gennaio calano le denunce di infortunio sul lavoro ma aumentano le denunce per i casi mortali.
Lo fa sapere l'Inail spiegando che le denunce di infortunio sul lavoro
presentate all'Istituto nel primo mese del 2020 sono state 46.483 (-3%
rispetto al gennaio 2019) mentre sono state 52 quelle riferite ad
incidenti con esito
mortale (+18,2%). Sono diminuite le denunce per patologie di origine professionale con 4.634 casi (-5,6%).
mortale (+18,2%). Sono diminuite le denunce per patologie di origine professionale con 4.634 casi (-5,6%).
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail nel mese di
gennaio sono state 46.483, in diminuzione di oltre 1.400 casi (-3%)
rispetto al primo mese del 2019. Si registra un calo sia dei casi
avvenuti in occasione di lavoro, passati da 41.475 a 40.712 (-1,8%), sia
di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra
l'abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo
pari al 10,3%, da 6.433 a 5.771. A gennaio 2020 il numero degli
infortuni sul lavoro denunciati è diminuito del 4,2% nella gestione
Industria e servizi (a 34.995 casi) e del 2,6% in Agricoltura, mentre
nel Conto Stato si registra un aumento dell'1,9% (a 9.353 casi).
L'analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in
tutte le aree del Paese: -2,4% nel Nord-Ovest, -3,8% nel Nord-Est, -4%
nel Centro, -0,3% al Sud e -4,2% nelle Isole. La diminuzione delle
denunce ha interessato solo i lavoratori italiani (-4%), mentre quelli
comunitari ed extracomunitari hanno presentato incrementi pari,
rispettivamente, al +8% e +1%. Le denunce di infortunio sul lavoro con
esito mortale presentate all'Istituto nel mese di gennaio sono state 52,
otto in più rispetto alle 44 registrate nel primo mese del 2019
(+18,2%). Sono aumentate soprattutto le denunce di incidenti mortali
avvenuti in itinere (da 13 a 19) mentre quelle per infortuni in
occasione di lavoro sono passati da 31 a 33.
Che i lavoratori italiani siano più addomesticati ed abbiano paura a denunciare gli infortuni, così come le malattie di origine professionale, è un dato di fatto ed è il frutto di politiche bipartisan di attacco e svendita dei loro diritti, oltre che da parte dello Stato e dei padroni, anche e soprattutto delle politiche di contenimento del conflitto dei sindacati concertativi.

Ricordiamo che alla Sevel anche la stessa usb rispose con un ridicolo sciopero di 2 ore all'ennesima morte operaia il 3 gennaio scorso.
Alla Sevel e all'Honda quindi, gli assembramenti sono consentiti solo per lavorare e chi è tornato da zone a rischio contagio deve lavorare con la mascherina e deve portarsi il pranzo al sacco.
Non sarà ora che anche i lavoratori italiani si arrabbino sul serio e non con gli immigrati ma con i padroni?
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