lunedì 1 luglio 2019
pc 1 luglio - Con Giusi, la lavoratrice antifascista che subirà un provvedimento disciplinare dopo essere stata aggredita dalla celere di Salvini a difesa dei fascisti a Bologna. Presidio al municipio di Casalecchio di Reno venerdì 26 luglio
La sua colpa è di aver "osato" chiedere a gran voce ai poliziotti di Salvini perchè difendevano Forza Nuova e invece aggredivano gli studenti antifascisti.
Si cerca di ripetere la repressione fatta alla maestra antifascista Lavinia Flavia di Torino, licenziata; come alla insegnante Rosa Maria di Palermo.
Stanno rapidamente tornando i tempi di Mussolini in cui chi era antifascista perdeva il lavoro?
Giù le mani dalle coraggiose donne, lavoratrici, orgogliosamente antifasciste!
Siamo tutte antifasciste!
MFPR
Da Osservatorio sulla repressione
Dipendente del Comune di Casalecchio di Reno, dopo essere stata aggredita dalla celere di Bologna schierata per difendere Forza Nuova ora si trova a subire anche il rischio di perdere il lavoro!
"Oggi ho saputo dai giornali che c'è in corso un provvedimento disciplinare nei miei confronti... Devo essere da esempio... Quello che evidenzio così a caldo è che siamo tutti a rischio di perdere il lavoro per il solo fatto di esprimere le nostre opinioni... Io comunque rivendico il mio essere antifascista".
Mentre Forza Nuova teneva il suo comizio a Bologna, i manifestanti antifascisti tentavano di far sentire la loro voce, scontrandosi con il cordone della polizia che proteggeva i fascisti. Di Giusi Rossi, una coraggiosa donna che si è posta di fronte ai militari per rivendicare il suo diritto
democratico di contestare, avevamo già parlato: si è raccontato di come la donna, vedendo gli studenti caricati dalla polizia, abbia iniziato a urlare “Cosa fate?” e ponendosi a un palmo dai militari abbia detto: “Non ho vent’anni, non sono una studentessa, sono una di 55 anni, e i miei nonni e i miei genitori di fascisti sono morti…Voi da che parte state? Dovete stare dalla parte di chi vuole la libertà… Allora? Allora? Da che parte state?”.
Ecco, quel video è diventato il simbolo delle proteste di Bologna. E sebbene non si veda traccia di insulti ma si vede invece fin troppo bene come la polizia, afferrata la donna per il braccio, l’allontani con violenza dal corteo (provocandole tra l’altro una prognosi all’ospedale di 15 giorni), oggi la notizia diffusa da Il Resto Del Carlino è che la signora è stata segnalata all’ufficio provvedimenti disciplinari del Comune di Casalecchio di Reno dove lavora come dipendente. Con conseguenze potenzialmente molto gravi, come lei stessa racconta.
da zic:
Dipendente Comune Casalecchio urlò a poliziotti, scatta procedimento disciplinare
Sgb annuncia un presidio al municipio per venerdì 26 luglio, giorno in cui la lavoratrice è stata convocata dall'Ufficio disciplinare: "Precedente gravissimo per la libertà di espressione".
01 Luglio 2019
"Il 20 maggio scorso Giusi, delegata Sgb, rsu del Comune di Casalecchio di Reno, era con noi ed altre migliaia di antifascisti in Piazza Maggiore a Bologna, per contestare la provocatoria presenza elettorale dell’organizzazione neofascista Forza Nuova. In molti l’hanno vista fare suo il sentimento di tutta la piazza e porsi ai poliziotti chiamati a difesa del comizio neofascista, chiedendo 'Da che parte state?'. A distanza di un mese da quei fatti, l’ufficio disciplinare del Comune di Casalecchio di Reno, ha deciso: Giusy, nonostante non vi sia a suo carico alcun procedimento legale, o forse proprio per quello, deve subire un procedimento disciplinare!". Lo scrive il Sindacato Generale di Base, annunciando per un presidio al Municipio per venerdì 26 luglio, giorno in cui la lavoratrice è stata convocata dall'Ufficio disciplinare.
"La contestazione", aggiunge il sindacato, "oltre a contenere alcune gravissime inesattezze, è un vero e proprio atto di condanna preventivo; anziché la semplice apertura della fase istruttoria, quale dovrebbe essere. Non crediamo si tratti di sciatteria o scarsa professionalità, o perlomeno non solo. Pensiamo che cotanta sicumera sia, almeno in parte, frutto del pesante clima che ha avvolto l’intera vicenda a causa della strumentalizzazione politica operata dalla destra neofascista. Un clima che non sembrava essere sfuggito nemmeno allo stesso sindaco del Comune di Casalecchio di Reno tanto da dichiarare 'Non esiste alcun provvedimento disciplinare… Mi sembra un caso montato non casualmente dalla destra'. Del resto l’intervento della segretaria nazionale di Fratelli d’Italia e a seguire, dei suoi esponenti locali, nonché quelli di formazioni dichiaratamente neofasciste ed infine di un esponente locale del Movimento 5 stelle, che chiedevano di condannare Giusy, non lasciavano spazi a fraintendimenti. Eppure, nonostante le parole del sindaco, il procedimento disciplinare è stato avviato e la decisione dell’ufficio di cui si avvale il Comune di Casalecchio di Reno, rischia di creare un precedente gravissimo per quanto riguarda la limitazione della libertà di espressione nel nostro Paese, in particolare per i lavoratori pubblici".
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