Il
disagio provocato dall'annuncio dello sciopero dei mezzi ha innescato
polemiche che CISL e UIL hanno utilizzato per attaccare i sindacati di
base che l'hanno proclamato (
, CUB).
Non
una di meno Milano esprime solidarietà a questi sindacati che,
proclamando lo sciopero, hanno permesso alle lavoratrici e ai lavoratori
- comprese quelle e quelli dei trasporti - di partecipare allo sciopero
politico
I
sindacati che hanno indetto lo sciopero dell'8 marzo lo hanno fatto in
accordo con la decisione dell'assemblea nazionale della rete
NON UNA DI MENO, rete alla quale partecipano e che coinvolge decine di migliaia di donne.
E
in decine di migliaia in Italia - milioni nel mondo - l'8 marzo siamo
scese in piazza, per denunciare il gap salariale, l'esclusione dal
mercato del lavoro quando desideriamo diventare madri, il carico di
lavoro di cura non retribuito, le molestie sul lavoro. Abbiamo
scioperato per reagire alla violenza economica, allo sfruttamento e alla
precarietà. Rivendichiamo la scelta di questo strumento perché i
diritti delle donne hanno pari dignità di tutte le altre lotte
rivendicate attraverso lo sciopero.
Donne non viste e non ascoltate da dirigenti sindacali come Danilo Margaritella, segretario generale della
UIL Milano e Lombardia,
che mentre sottolinea la scarsa rappresentanza di Usb nel settore dei
trasporti, dimentica che per scioperare non è necessario essere
iscritte/i al sindacato che ha indetto lo sciopero.
A questi
rappresentanti chiediamo perché, invece di attaccare i sindacati che
hanno indetto lo sciopero, non si mettano a fare il loro lavoro:
difendere le lavoratrici e i lavoratori. Forse allora potremmo vedere
quello che è accaduto in Spagna, con cinque milioni di persone a
scioperare. Un risultato che, probabilmente, questi sindacati temono di
raggiungere.
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