(Dall'intervento di un compagno del coord. naz. Slai cobas per il sindacato di classe all'assemblea sui lavoratori della logistica di Brignano del 9 maggio a Milano)
"Unire le forze dei lavoratori, unire i
sindacati che si trovano nella stessa situazione anche in altri
settori e altre città unire i gruppi di sostegno delle lotte della
logistica che sono tanti
Creare questa unità necessaria per
opporsi all’azione congiunta di padroni, governo, prefetture, polizia, sindacati confederali che stanno dalla parte del padrone, che loro sì sono uniti,
mentre noi non lo siamo ancora.
Unirsi è indispensabile perchè se lo
facciamo vinciamo, vinciamo perchè abbiamo ragione. Noi
combattiamo lo sfruttamento, la schiavitù, la mancanza di diritti e
quindi noi abbiamo ragione. Loro vogliono cancellare tutto questo per
imporre la dittatura dei padroni.
Noi a questo piano dobbiamo opporci, costi quel che costi, dobbiamo combattere questa guerra; nelle guerre
ci sono morti e feriti, dalla loro parte per ora molto pochi, dalla
nostra ne stiamo contando qualcuno.
E’ una guerra senza armi ma guerra a
tutti gli effetti. E secondo le leggi della guerra va condotta come
quelle che attualmente i popoli combattono in Siria, in Afghanistan, in India; c’è una fase di difensiva perchè i padroni sono forti e sono
all’attacco, bisogna resistere per non farsi cancellare, poi quando
si è superato l’attacco si va avanti per cercare di conquistare un
equilibrio, è in questo momento che l’unità è indispensabile per
non farsi cancellare e passare al contrattacco
Uniti vinciamo divisi perdiamo.
Dobbiamo necessariamente unirci, ma fare
l’unità non è facile. La costruzione dell’unità sarà un lavoro
difficile e meticoloso e mentre si lavora per questo non si sta fermi ma ognuno cerca di andare avanti
Questo incontro di oggi è solo un passo in questa
direzione, però altri ne son stati fatti, c’è stata un’assemblea
nazionale a Napoli sui temi immigrazione, diritto di asilo, del
lavoro, ecc organizzata e molto partecipata da chi si occupa dei
lavoratori delle campagne in particolare in Puglia e Calabria; questo
è un altro settore dove vorrebbero tutti schiavi e se uno alza la
testa ci sono reazioni, espulsioni, due morti bruciati, ma ci son
state lotte molto forti.
I rappresentanti dello Slai cobas sc che
hanno partecipato all'assemblea hanno portato la testimonianza della lotta dei lavoratori della logistica, la quasi totalità immigrati, e l'assemblea ha espresso la solidarietà per i
lavoratori di Brignano.
Ci sono lavoratori e realtà in
altre parti d’Italia dove ci sono lotte, ma anche forte repressione.
E la strada da percorrere è quella di costruire una risposta unitaria. Siamo ancora in un sistema in cui siamo costretti a lavoro salariato, ma i padroni devono rispettare i nostri diritti.
Nel frattempo si lotta comunque e dovunque, anche nei tribunali ma senza nessuna
fiducia perchè i giudici non danno ragione ai lavoratori 9 volte su
10 e i padroni pur di attaccare un lavoratore si inventano le cose,
per cui chi lotta per i propri diritti viene trasformato in un
delinquente come è successo ad esempio con Milani del Si Cobas o coi
lavoratori di Brignano si sono inventati il sabotaggio ecc
Ma questo è anche un loro segno di debolezza, questo
dimostra che noi abbiamo ragione e loro torto. Devono inventarsi che
i lavoratori son dei criminali che il sindacato cobas è un’associazione
a delinquere, perchè non vogliono ammettere che i delinquenti sono
loro.
Noi siamo in una fase in cui
dobbiamo resistere, resistere in ogni posto di lavoro anche se è
faticoso perchè ci stanno trascinando in una guerra sporca. Dobbiamo
andare avanti anche con un calendario di iniziative.
Servono iniziative nazionali, uno sciopero generale,
assedio alle prefetture e poi dobbiamo tornare a manifestare a Roma
perchè il governo
deve intervenire nelle questioni del lavoro, il governo deve sapere
che i lavoratori sono in certe condizioni e le risposte le pretendiamo.