Il lavoro a Mirafiori: solo uno su dieci non ha dolori al corpo e oltre 6 soffrono di ansia o stress
E' l'esito di un questionario che Fiom ha consegnato agli ingressi dello storico stabilimento torinese e cui hanno risposto 843 dipendenti
Quando i volumi produttivi si abbassano, spesso si lavora molto meno di quanto si vorrebbe (e con prospettive incerte per il futuro). Ma quando gli ordinativi si alzano, ecco che i ritmi faticano a rimanere sostenibili. E' quanto rivela un'indagine realizzata da Fiom-Cgil che ha consegnato un questionario all'ingresso dello storico stabilimento di Mirafiori, cui hanno risposto 843 dipendenti, tra uomini e donne, distribuiti grossomodo in maniera omogenea tra i vari reparti. Dalla lastratura alla verniciatura, dal montaggio alla logistica, senza dimenticare gli impiegati.
L'esito è abbastanza preoccupante, visto che soltanto l'11% (poco più di uno su dieci) afferma di non aver dolori né alle braccia, né ai polsi o alle spalle. Al contrario, oltre sei su dieci (il 66% per l'esattezza) ammette che l'organizzazione del lavoro, i ritmi produttivi e la gerarchia aziendale combinano in modo da creare ansia o stress.
Scorrendo le cifre, si scopre che il 75% degli intervistati vorrebbe più spazio lungo le linee (tra "abbastanza" e "molto", in parti quasi uguali), mentre l'87% giudicherebbe utile una pausa in più sul lavoro (27% abbastanza, 60% molto). Una buona maggioranza gradirebbe poi una rotazione tra le postazioni (in tutto il 67%, equamente suddivisi tra molto e abbastanza), mentre sono addirittura il 53% quelli che denunciano di provare dolori a braccia, polsi e spalle. Un altro 35% ammette di provarlo "ogni tanto".
Non stupisce, a questo punto, che il 55% riterrebbe "molto" utile avere ritmi di produzione più lenti (un altro 34% lo ritiene abbastanza utile) e il 58% ritiene che un'organizzazione del lavoro progettata meglio sarebbe molto utile (il 32% risponde "abbastanza").
Pollice verso, inoltre, verso il flusso e la velocità dei carrelli, così come per l'organizzazione del lavoro.
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