Stritolato dal cavo della gru mentre lavora, la procura indaga per omicidio colposo
Il sostituto procuratore Marcello Maresca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di Roberto Cò, titolare di Aqua, la società per la quale lavorava Vincenzo Anselmi, il marinaio di 54 anni di San Maurizio di Monti che sabato mattina è morto in un incidente sul lavoro a bordo di una barca della stessa Aqua. Il provvedimento nei confronti di Cò è un atto tecnico, per consentire l’autopsia sul corpo, che sarà fatta oggi, e accertare se vi siano responsabilità dell’azienda nella scomparsa di Anselmi, che sarebbe stato stritolato dal cavo della gru che si trovava a bordo dell’imbarcazione. Le indagini sono condotte dalla guardia costiera, che ha sequestrato la barca e anche la gru e che ha acquisito della documentazione dentro la sede della ditta Aqua. Mentre ad assistere Cò è l’avvocato Simone Vernazza.Nel frattempo dall’ospedale San Martino di Genova arriva un bollettino sulle condizioni di Paolo Cò, l’altro dipendente di Aqua che nell’incidente è rimasto ferito in maniera molto grave. Dopo l’operazione di otto ore effettuata l’altra sera al San Martino, Cò si è risvegliato. È cosciente e ora si dovrà attendere per capire se il lavoro dei chirurghi abbia permesso di salvare le sue gambe. «La prognosi è ancora riservata - spiega Roberto Cò, che è anche suo cugino - Perché i medici dicono che c’è il rischio di un’infezione. Nella tragedia, le condizioni di Paolo sono l’unica notizia buona». Il marinaio ha 26 anni e vive in via Torino, a Rapallo
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