(stralci ripresi da Contropiano - in neretto nostro commento)
"Permesso di soggiorno per tutti", "E' la nostra giornata - ci siamo tutti in piazza. Vogliamo finalmente riprenderci tutto", "No schiavitù no accordi criminali", "Non siamo pacchi postali"... Sono alcuni dei cartelli tenuti in mano dai migranti. Tra gli striscioni alcuni con su scritto "Ius omnibus", "Uniamo le lotte" e "schiavi mai".
Ma incombe onnipresente la linea riformista ed elettorale degli organizzatori che nessun risultato può portare! Questo governo e nessun governo che scaturisca da queste elezioni può dare il permesso di soggiorno per tutti e meno che mai il diritto di asilo per tutti.
La lotta e non il voto è la strada da percorrere se si vuole davvero avanzare e vincere!
"...A sfilare per le vie della capitale richiedenti asilo, profughi,
attivisti del movimento per la casa... Chiedono un incontro con il ministro dell'Interno Minniti i manifestanti
del corteo che è sfilato a Roma sotto la sigla "Diritti senza confini".
Sono soprattutto migranti provenienti dagli Stati del
Centro Africa, studenti e movimenti per il diritto all'abitare... l'organizzazione e la piattaforma del corteo oggi sono decisamente appannaggio dei migranti... "Siamo 25mila"... Negli interventi dal palco sono arrivate critiche agli accordi firmati con la Libia sullo stop alle migrazioni dall'Africa via mare..."
Centro Africa, studenti e movimenti per il diritto all'abitare... l'organizzazione e la piattaforma del corteo oggi sono decisamente appannaggio dei migranti... "Siamo 25mila"... Negli interventi dal palco sono arrivate critiche agli accordi firmati con la Libia sullo stop alle migrazioni dall'Africa via mare..."
"....Oggi è la giornata degli invisibili, degli esclusi, di quelli confinati nelle campagne, per dire che chiediamo giustizia sociale, welfare, casa popolare e reddito. Hanno pensato di fare una guerra tra poveri, disoccupati, studenti, migranti, Rom, precari e invece oggi noi finalmente marciamo gomito a gomito per chiedere lavoro, diritti e casa per tutti..."
Fratelli di classe e proletari, non "esclusi, invisibili", linguaggio populista per una lotta che non punta a rovesciare lo stato di cose esistente
"...Da
Minniti vogliamo sapere cosa vuole fare con noi invisibili,
se pensa sia dignitoso farci rimanere ai margini della società senza
diritti o se vuole aiutarci..."
Minniti ha già risposto con il suo decreto, con lo stato di polizia, l'intervento imperialista in Libia, le espulsioni...
A questo governo non si chiede, ma si lotta per rovesciarlo e non sarà certo un voto a farlo!
"...La manifestazione si è chiusa con le coperte termiche che sventolano "in ricordo di quanti muoiono nel Mediterraneo, di chi è costretto a vivere in strada nelle nostre città, di chi è rinchiuso nei lager in Italia e fuori..."
Chi uccide i migranti nel Mediterraneo è l'imperialismo, il capitalismo per i suoi profitti, i suoi stati, i suoi governi, i suoi parlamenti.
La lotta per difendere ed estendere i diritti dei migranti deve servire a costruire la forza per rovesciare tutto questo, per il potere operaio e popolare, quello vero.
Riformismo ed elettoralismo sono linee complici, sono parte del problema e non la sua soluzione.
"...il questore Guido Marino a fine giornata, ringrazia organizzatori e
forze dell'ordine: "Questa straordinaria collaborazione ha evitato ogni
forma di infiltrazione violenta al corteo, che è stato molto
partecipato ed ha costituito un positivo pomeriggio di libera
espressione..."
Quando un questore ringrazia gli organizzatori a fine manifestazione ed è contento, vuol dire che lo Stato borghese e il suo governo si sentono tranquilli, che da questa manifestazione e da questo tipo di lotta nessun pericolo verrà e che questo vuol dire che nessun risultato è all'orizzonte per i migranti in lotta che vi hanno partecipato
proletari comunisti/PCm Italia
17 novembre 2017
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Commento da infoaut 16
Dicembre
Circa 25.000 persone hanno preso parte alla manifestazione che oggi si è tenuta per le strade della capitale. Tante le rivendicazioni e le vertenze, dalla libertà di movimento al rifiuto delle politiche di austerity europee, dallo ius soli all’avversione per un mondo del lavoro sempre più inaccessibile e sottopagato.
Una manifestazione nazionale che ha visto l’arrivo di pullman da oltre 30 città, con viaggi resi ancora più lunghi dagli interminabili e ormai costanti, nodo su cui urge riflettere, controlli della polizia ai caselli romani. Il culmine della provocazione si è raggiunto con la schedatura di coloro che avevano con sè un impermeabile contro la pioggia.
Circa 25.000 persone hanno preso parte alla manifestazione che oggi si è tenuta per le strade della capitale. Tante le rivendicazioni e le vertenze, dalla libertà di movimento al rifiuto delle politiche di austerity europee, dallo ius soli all’avversione per un mondo del lavoro sempre più inaccessibile e sottopagato.
Una manifestazione nazionale che ha visto l’arrivo di pullman da oltre 30 città, con viaggi resi ancora più lunghi dagli interminabili e ormai costanti, nodo su cui urge riflettere, controlli della polizia ai caselli romani. Il culmine della provocazione si è raggiunto con la schedatura di coloro che avevano con sè un impermeabile contro la pioggia.
Il corteo è partito alle
ore 15:00 da Piazza della Repubblica dispiegandosi per il centro città,
Largo Santa Susanna, Piazza Barberini, Via Sistina ed il Pincio fino ad
una Piazza del Popolo gremita a metà. Nonostante fosse nota la natura
pacifica dell’appello a scendere in piazza, la questura di Roma non ha
perso l’occasione per schierare migliaia di uomini, con gli stessi ed i
propri mezzi ben visibili e vicini al corteo.
Tutto si è svolto secondo il programma e alle ore 17, gran parte dei manifestanti avevano raggiunto Piazza del Popolo dove si è tenuto un lungo comizio che ha visto alternarsi gli interventi delle tante sigle di movimento, associazioni, sindacati di base che hanno aderito al percorso.
L’autunno politico del 2017 si chiude così: tra una candidatura alle prossime elezioni e chi invoca l’urgenza di avere un incontro con il ministro dell’interno Minniti. Cuique suum.
Tutto si è svolto secondo il programma e alle ore 17, gran parte dei manifestanti avevano raggiunto Piazza del Popolo dove si è tenuto un lungo comizio che ha visto alternarsi gli interventi delle tante sigle di movimento, associazioni, sindacati di base che hanno aderito al percorso.
L’autunno politico del 2017 si chiude così: tra una candidatura alle prossime elezioni e chi invoca l’urgenza di avere un incontro con il ministro dell’interno Minniti. Cuique suum.
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