Tutti sono a vario titolo accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per aver costretto i rifugiati cui avrebbero dovuto fornito assistenza a lavorare ogni giorno, per oltre 10 ore, nelle aziende agricole della zona. Una storia di ordinario sfruttamento e caporalato nascosta tra le pieghe del sistema di accoglienza delegato ai privati.
domenica 7 maggio 2017
pc 7 maggio - Lo sfruttamento dei migranti che vede uniti padroni,caporali e alcune associazioni che gestiscono i centri di accoglienza, può essere smantellato dalla lotta e dall'autorganizzazione dei braccianti migranti, che è già in corso e che deve essere continuata e autorganizzata! da slai cobas per il sindacato di classe - info slaicobasta@gmail.com
Sfruttavano i rifugiati a 2 euro all’ora per il lavoro nei campi. Arrestati i capi di due Centri d’accoglienza di Cosenza
da Repubblica
COSENZA. Avrebbero dovuto agevolarne l’integrazione dei richiedenti
asilo e curare le loro ferite fisiche e psicologiche, ma si sono
trasformati nei loro nuovi aguzzini. Scoperchia un quotidiano di
miseria, sfruttamento e negazione di ogni basilare diritto l’inchiesta
della procura di Cosenza, coordinata dal procuratore capo Mario
Spagnuolo, dall’aggiunto Marisa Manzini e dal pm Giuseppe Cava, che ha
portato venerdì in carcere i due responsabili di due centri
d’accoglienza di Camigliatello silano, nel cosentino. Insieme a loro,
per ordine del tribunale di Cosenza, 4 persone sono finite ai
domiciliari, mentre in 8 sono state destinatarie di un provvedimento di
obbligo di dimora.
Tutti sono a vario titolo accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per aver costretto i rifugiati cui avrebbero dovuto fornito assistenza a lavorare ogni giorno, per oltre 10 ore, nelle aziende agricole della zona. Una storia di ordinario sfruttamento e caporalato nascosta tra le pieghe del sistema di accoglienza delegato ai privati.
Tutti sono a vario titolo accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per aver costretto i rifugiati cui avrebbero dovuto fornito assistenza a lavorare ogni giorno, per oltre 10 ore, nelle aziende agricole della zona. Una storia di ordinario sfruttamento e caporalato nascosta tra le pieghe del sistema di accoglienza delegato ai privati.
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