Fca di Termoli: Fim-Cisl
sottoscrive l’aumento dei turni di lavoro
Fim- Cisl riporta come una
marcia trionfale la crescita di autoveicoli prodotti dalla FCA,
ottenuto con l’aumento dello sfruttamento operaio. “Il dato è
particolarmente positivo”, dice Ferdinando Uliano segretario
nazionale della Fim Cisl, che parla per bocca di Marchionne. Ora
Fim-Cisl ha sottoscritto anche l’aumento dei turni di lavoro, come
spiega l’articolo qui sotto.
Saluti da un affezionato
lettore
Da un articolo di
Termolionline.
TERMOLI 14 ottobre.
L’azienda ha comunicato al comitato esecutivo che da oggi verranno
assunti 25 persone con contratto di somministrazione per 6 mesi , di
cui 15 andranno a fare i corsi da conduttore e 10 manutentori. Ma non
è finita qui, poiché al di là della salita annunciata dei livelli
occupazionali, si tratta di dare risposte produttive in termini di
maggiori volumi per soddisfare i picchi della domanda di motori
provenienti dalle carrozzerie.
Alla Ute 121 (basamento
16v) passeranno da 17 a 18 turni. Ute 127 e 128 a breve passerà a 15
turni,15 persone sul volontariato su questa area già li stanno
facendo. Cam-carrier: tra 15 giorni passerà da 10 a 15 turni. Nella
prossima riunione del comitato esecutivo si parlerà del passaggio da
18 a 20 turni su tutta lavorazione m40. Continueranno i corsi da
conduttore interrotto per i lavoratori del cambio, inoltre insieme ai
10 assunti che faranno corso da manutentori si aggiungono coloro che
hanno partecipato al concorso interno per manutentori. Un risultato
battezzato a livello nazionale con una nota della Fim-Cisl, sul buon
andamento del gruppo: Fca nei primi nove mesi continua crescita
produttiva. Con i nuovi modelli e la crescita di volumi per Sevel e
Pomigliano si supereranno il milione di vetture. In continuo
miglioramento l’occupazione nei siti produttivi.
I dati della produzione
degli stabilimenti finali di Fca al 30 settembre 2016 confermano il
positivo andamento del settore e la continua crescita dei volumi e
del settore automotive . E’ una crescita che vedrà gli
stabilimenti italiani superare ampiamente il milione di vetture,
considerando anche i veicoli commerciali di Sevel. «Il dato è
particolarmente positivo – evidenzia Ferdinando Uliano – con il
completamento del piano 2014-2018 e i relativi investimenti che i
nostri accordi sindacali hanno determinato, stiamo riempiendo gli
stabilimenti italiani di produzione destinati anche ad altri mercati.
L’effetto è di
riduzione della continua riduzione nell’uso di ammortizzatori
sociali e una prospettiva di piena occupazione sempre più prossima.
La scelta di cambiare la tipologia di auto prodotte nel nostro paese,
elevandone la fascia, si è dimostrata vincente sul piano delle
prospettive, dell’occupazione e della redditività. Le auto di
fascia medio alta prodotte nel 2012 rappresentavano solo il 20% dei
volumi, mentre nel 2015 si è raggiunto il 58%. Nel 2016 la
percentuale potrà ulteriormente crescere fino a toccare il 62%».
Oltre alla Fca di Termoli,
dunque, nuove magnifiche per la Sevel, che occupa centinaia di
molisani. Il 2016 per sarà l’anno del record produttivo, si stima
che la produzione nel 2016 si attesterà intorno 285.000 unità
superando ampiamente le 260.800 del 2015, con un incremento del 10%.
Un incremento del 50% rispetto al 2013. Il dato produttivo al 30
settembre è di 217.260 unità. Questo andamento ha consentito la
stabilizzazione di 280 lavoratori alla fine del 2015 e l’ingresso
di ulteriori 190 lavoratori nel del 2016. «Il terzo trimestre
conferma l’andamento complessivo e la crescita dei volumi e ci
porta definitivamente – sottolinea Ferdinando Uliano – ad
archiviare il periodo nero del 2012-2013 in cui oltre il 40%
dell’occupazione era inattiva e in cassa integrazione e i volumi
delle auto era al disotto delle 400.000 unità di cui l’80% in
fascia bassa con bassissima redditività. La situazione ora è
completamente diversa, sono meno del 12% i coinvolti in Cds e Cig e
dal primo gennaio 2016 sono operativi gli oltre 3.000 nuovi assunti
stabilizzati entro il 2015 a tempo indeterminato. La prospettiva di
saturazione occupazionale e di ulteriori possibili incrementi
occupazionali è molto legata al completamento della produzione dei
modelli Alfa Romeo e al suo successo sui mercati, a partire da quello
americano. Al riguardo riteniamo che sia importante implementare
quanto prima i restanti modelli Alfa Romeo previsti nel piano per
cogliere l’obiettivo della piena occupazione entro il 2018 più
volta assunta dall’Amministratore Delegato Marchionne. I questi
anni abbiamo come Fim-Cisl in Fca, siamo riusciti con la nostra
determinazione contrattuale e sindacale a superare una situazione
pre-fallimentare, portando la produzione automotive del nostro paese
ad essere il settore trascinante dell’industria e dell’economia
del nostro paese, sconfiggendo l’opposizione e la diffidenza di
quelle forze sindacali e politiche condizionate da logiche
esclusivamente ideologiche che puntavano al tanto peggio tanto
meglio.
Questo è il ruolo che un
sindacato deve avere sempre di fronte alle sfide da raccogliere se
vuole garantire occupazione e prospettive positive ai lavoratori e al
nostro Paese».
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