"... Lenin
riprese la sua eterna parrucca di cospiratore, per rendersi meglio
irriconoscibile s'avvolse la faccia in una sciarpa, fingendo di
soffrire un terribile mal di denti, calzò le soprascarpe di gomma (stava per cominciare a piovere) e partì accompagnato da Rahia, che lo seguiva come un ombra, dopo aver lasciato bene in mostra su un tavolo un biglietto che diceva: "Vado là dove voi non volete che io vada".
Bene o male giunse allo Smolny verso mezzanotte. Lo Stato maggiore della rivoluzione proletaria era in pieno fermento... Si sentiva che l'acqua bolliva in pentola, ma il coperchio resisteva bene... Preferì mandare Rahia alla ricerca di Stalin... Stalin arrivò di corsa e lo trascinò in una stanzetta vuota, chiudendovisi dentro. Di qui sarebbe partita la spinta destinata a mettere in moto le forze insurrezionali delle quali il comitato militare rivoluzionario, pur tenendole pronte all'azione, non osava ancora servirsi,
Lenin anzitutto convoca i rappresentanti dei rioni, delle officine, dei reggimenti. Sollecitati da Stalin... i motociclisti che stazionano nell'atrio dello Smolny inforcano i loro ordigni e si sparpagliano attraverso la capitale in direzione dei sobborghi. Quelli di Vyborg,dove si trovano le officine Renault, Lessner, Nobel, Parviainen e di Narva, che comprende la gigantesca officina Putilov, sono padroni di Pietrogrado: due morse d'una tenaglia pronta a chiudersi.
Gli uomini del rione di Vyborg non hanno bisogno di scomodarsi... hanno già requisito nella case dei ricchi tutti i mezzi di trasporto: autocarri, macchine, biciclette, ecc. e stabilito il controllo sulle piste e telegrafi del loro sobborgo. I dirigenti del rione di Narva si recano allo Smolny, ricevono da Lenin le istruzioni necessarie e ripartono immediatamente.
A cominciare dall'una e mezza del mattino, distaccamenti di soldati escono dalle caserme , mentre contemporaneamente scendono nelle strade gruppi di operai armati, e tutti insieme si mettono in marcia verso le stazioni, i ponti, gli edifici pubblici..."
"....Il Soviet si riunì in assemblea plenaria alle due e mezzo del pomeriggio. Lenin, mentre attendeva l'apertura della seduta, s'era messo a redigere il rapporto che intendeva presentare e il testo della risoluzione che doveva essere adottata dalla riunione...
Bene o male giunse allo Smolny verso mezzanotte. Lo Stato maggiore della rivoluzione proletaria era in pieno fermento... Si sentiva che l'acqua bolliva in pentola, ma il coperchio resisteva bene... Preferì mandare Rahia alla ricerca di Stalin... Stalin arrivò di corsa e lo trascinò in una stanzetta vuota, chiudendovisi dentro. Di qui sarebbe partita la spinta destinata a mettere in moto le forze insurrezionali delle quali il comitato militare rivoluzionario, pur tenendole pronte all'azione, non osava ancora servirsi,
Lenin anzitutto convoca i rappresentanti dei rioni, delle officine, dei reggimenti. Sollecitati da Stalin... i motociclisti che stazionano nell'atrio dello Smolny inforcano i loro ordigni e si sparpagliano attraverso la capitale in direzione dei sobborghi. Quelli di Vyborg,dove si trovano le officine Renault, Lessner, Nobel, Parviainen e di Narva, che comprende la gigantesca officina Putilov, sono padroni di Pietrogrado: due morse d'una tenaglia pronta a chiudersi.
Gli uomini del rione di Vyborg non hanno bisogno di scomodarsi... hanno già requisito nella case dei ricchi tutti i mezzi di trasporto: autocarri, macchine, biciclette, ecc. e stabilito il controllo sulle piste e telegrafi del loro sobborgo. I dirigenti del rione di Narva si recano allo Smolny, ricevono da Lenin le istruzioni necessarie e ripartono immediatamente.
A cominciare dall'una e mezza del mattino, distaccamenti di soldati escono dalle caserme , mentre contemporaneamente scendono nelle strade gruppi di operai armati, e tutti insieme si mettono in marcia verso le stazioni, i ponti, gli edifici pubblici..."
"....Il Soviet si riunì in assemblea plenaria alle due e mezzo del pomeriggio. Lenin, mentre attendeva l'apertura della seduta, s'era messo a redigere il rapporto che intendeva presentare e il testo della risoluzione che doveva essere adottata dalla riunione...
Lenin
fece discretamente la sua apparizione alla tribuna presidenziale...
Nell'aula si scatenò allora una specie di delirio. Gli uomini
facevano salti di gioia, gettavano berretti in aria,lanciavano urrà
frenetici. Sapevano che questa miracolosa rivoluzione compiutasi nel
corso della notte era dovuta soprattutto, se non unicamente,
all'inflessibile volontà di Lenin, alla sua perseverante
ostinazione, alla sua ferma risoluzione di di superare gli ostacoli e
di agire all'occorrenza contro tutti...
Impaziente
Lenin fece con la mano dei piccoli gesti imperiosi. L'ovazione si
prolungava ed egli aveva fretta di prendere la parola. Doveva dire
tante cose, per le quali non si potevano ammettere ritardi.
Finalmente lo lasciarono parlare.
"La
rivoluzione operaia e contadina, la cui necessità è stata sempre
proclamata dai bolscevichi, ha avuto luogo. Quale ne è il senso e
l'importanza? In primo luogo, ciò significa che avremo un governo
dei Soviet al quale la borghesia non parteciperà in nessun modo.
Saranno le masse oppresse che creeranno esse stesse gli organismi del
nuovo potere. La vecchia macchina governativa verrà frantumata in
mille pezzi e un'altra, completamente nuova, sorgerà sotto forma di
istituzioni sovietiche. Una nuova era comincerà nella storia della
Russia. Questa terza rivoluzione sfocerà infallibilmente nella
vittoria completa del socialismo. Il compito più urgente è quello
di porre fine alla guerra, che è strettamente legata al regime
capitalista: bisogna dunque per prima cosa debellare il capitalismo
stesso. Il proletariato internazionale verrà in nostro aiuto. I
contadini ci accorderanno la loro fiducia finchè la proprietà
fondiaria non sarà abolita. Dobbiamo dedicarci immediatamente a
costruire lo Stato proletario socialista"