sabato 23 maggio 2015

pc 23 maggio - Sulle fasi della lotta di classe - da Pillole comuniste

La lotta di classe attraversa fasi in cui le posizioni di classe sono deboli anche nei movimenti di opposizione politica e sociale ai governi dei padroni, e proprio in quelle fasi che bisogna tener duro e andare controcorrente. 

Da pillole comuniste 
11.12.2013

pc 23 maggio - Mobilitazione contro il piano casa a Bergamo

Una delegazione di lavoratori dello slai cobas s.c. ha partecipato al corteo che il Comitato di Lotta per la Casa Bergamo ha organizzato il 23 maggio, giorno in cui l’infame Piano Casa compie un anno.
Si è voluto portare all'interno della mobilitazione la necessità di unire le lotte per costruire uno sciopero generale che abbia il carattere di una rivolta sociale prolungata fino alla caduta del governo Renzi: 
LAVORO, CASA, DIRITTI
SCIOPERO GENERALE/RIVOLTA SOCIALE  




Segue il volantino degli organizzatori: 

IL NOSTRO PIANO CASA: MORATORIA SUGLI SFRATTI, INCREMENTO DEGLI ALLOGGI PUBBLICI, DIRITTI E RESIDENZE PER TUTTE E TUTTI !!!
Da anni la crisi economica, con la chiusura di attività e la scomparsa di posti di lavoro, miete incolpevoli vittime di un sistema che non funziona. Licenziamenti, cassa integrazione a zero ore e disoccupazione hanno messo in ginocchio migliaia di famiglie che non riuscendo più a pagare l’affitto, o le rate del mutuo, si trovano sbattute in mezzo alla strada da palazzinari e banche che speculano sul diritto alla casa. Aggravando la situazione le istituzioni si sono dimostrate più che incompetenti ad affrontare questo grave problema. Nella città di Bergamo, ogni anno a fronte di 1000 richieste ufficiali (gli aventi diritto sono più di 15 mila) avvengono circa 100 assegnazioni; per non parlare dei comuni più piccoli che, nella stragrande maggioranza dei casi, non possiedono alloggi e non hanno fondi destinati alle emergenze di questo tipo, anche se al contempo nei loro PGT prevedono al 2018 un ulteriore aumento del consumo di suolo e cemento (a fronte di decine di migliaia di case sfitte in provincia, molte più del fabbisogno abitativo complessivo). I pochi soldi messi in campo dalle amministrazioni per affrontare la situazione finiscono nelle tasche dei palazzinari attraverso i finti fondi di sostegno all'affitto ed alla morosità incolpevole, contestualmente si svende il patrimonio pubblico ai privati, scaricando il peso della crisi e del debito sulle famiglie più povere, allontanandole dalle città.
Il Piano Casa di Renzi

pc 23 maggio - Fascisti contro antifascisti a Lovere, lo “scontro” è sul lago

BERGAMO: 23-24 MAGGIO, INIZIATIVE ANTIFASCISTE A LOVERE 

Tornano le giornate Antifasciste a Lovere, nella bergamasca, contro il lugubre appuntamento che ogni anno i fascisti a fine maggio promuovono in questa città. La prima notizia, sicuramente positiva, è che quest’anno l’iniziativa nera non si è tenuta.
Un gruppo di compagni e  compagne si è dato appuntamento davanti al cimitero, per impedire la commemorazione fascista, mentre un altro gruppo di compagnie e compagne in barca ha preso il largo sul lago di Iseo per impedire che i fascisti tenessero la commemorazione anche nel lago.
Ci racconta tutto in questa corrispondenza Cristiano, del collettivo N4O. Ascolta o scarica da radio onda d'urto

23 maggio 2015 da bergamo news


 Lovere, l’annuale “scontro” tra fascisti e antifascisti quest’anno s’è svolto sulle barche
Come ogni anno, anche questo 23 maggio, a Lovere, si sono vissuti attimi di tensione storico-politica: da una parte i “nostalgici”, che ricordano Emilio Le Pera e Francesco De Vecchi, della legione Tagliamento, gettati nel Sebino l’8 giugno del 1945 dai partigiani; dall’altra l’Anpi e altri antifascisti, che in piazza Tredici Martiri ricordano i morti dell’eccidio di Lovere, a firma fascista, del 22 dicembre del 1943.
Questa volta, però, i due presidi non si sono incontrati sul lungolago, ma proprio sulle acque del lago d’Iseo. Come racconta l’edizione locale del Corriere della Sera, un piccolo battello di repubblichini fascisti è partito da Pisogne, in direzione del lungolago di Lovere, e lungo la sua rotta ha incrociato un motoscafo di antifascisti, molti mascherati, che hanno subito alzano il pugno chiuso, facendo partire l’audio di Bella Ciao. In tutta risposte, dal battello dei nostalgici, braccia tese. Nel mezzo, per evitare un vero e proprio scontro, si è immediatamente piazzata una motovedetta dei Carabinieri.

pc 23 Maggio -: "Fascista di Casa Pound si schianta col paracadute"

"La morte di chi si sacrifica per gli interessi del popolo ha più peso del Monte Tai, ma la morte di chi serve i fascisti, di chi serve gli sfruttatori e gli oppressori, è più leggera di una piuma."

Mao-Tse-Tung, I tre più letti. Al Servizio del Popolo. 

Da infoaut.org
Nella giornata di ieri un paracadutista dell'esercito appartenente al IV reggimento Alpini, in addestramento alla Folgore di  Pisa (che combinazione infausta...), è morto all'aereoporto di Tassignano in provincia di Lucca. Durante un'esercitazione, il militare si è lanciato in volo, ma il paracadute non si è aperto, e si è schiantato a terra. Ai paracadutisti qualche volta, capita. La particolarità di questo caso però , è che il soggetto non era un semplice appassionato di lancio, ma un militare di professione, certamente pronto a partire in missione nei vari teatri di guerra in cui l'Italia è impegnata. E soprattutto, Fabio C., 26 anni, di Ascoli Piceno era un camerata iscritto a Casa Pound, gli autodefinitisi “Fascisti del terzo millennio”, che lo ricordano con il seguente striscione-necrologio: "Da lassù, proteggi le nostre schiere in marcia, Fabio nostro". In verità, da quaggiù, per ora, non scorgiamo nessun segnale di schiere, tantomeno in marcia.
Questo incidente porta alla luce il connubio che si crea fra componenti delle forze armate, reparti di parà e organizzazioni fasciste. La ministra della difesa Roberta Pinotti, del Pd, ha espresso “le più sentite condoglianze” per la grave perdita che ha colpito “la grande famiglia delle forze armate”. Che schifo, ci viene da dire.

pc 23 maggio - Atene solidale con ATIK - associazione dei lavoratori turchi in Europa - sosteniamo la campagna di solidarietà con Atik in corso anche in italia - info srpitalia@gmail.com

Atene, Alba Dorata attacca il corteo per i turchi di Atik ma viene respinta

altTra il 13 e il 18 di aprile, 13 membri del gruppo ATIK (la Confederazione dei Lavoratori della Turchia in Europa) sono stati arresti tra Germania, Grecia, Svizzera e Francia con l'accusa di appartenere al TKP/ML (il Partito Comunista Turco - Marxista Leninista) e di aver preso parte a una serie di azioni armate nella zona curda del Rojava.
Per questo martedì, 19 maggio, era stata indetta una giornata di solidarietà internazionale con i 13 arrestati e azioni si sono svolte in diverse città europee.
Ad Atene si è riunito un presidio che aveva l'intento di dirigersi verso l'ambasciata tedesca della capitale greca. Durante la manifestazione un gruppo di appartenenti all'organizzazione di estrema destra Alba Dorata ha cercato di attaccare quanti erano presenti in piazza con calci, pugni e bastoni. L'attacco in stile squadrista è stato però prontamente respinto dal presidio di solidarietà, come si vede dalle immagini qui sotto. La manifestazione ha poi proseguito normalmente il suo percorso fino all'ambasciata.

pc 23 maggio - Per il 15 ottobre 2011 - Bentornati Davide e Mauro!


Dopo 3 anni liberati Davide Rosci e Mauro Gentile

Sono stati finalmente liberati Davide Rosci e Mauro Gentile, entrambi condannati per la giornata del 15 ottobre 2011 per il reato di "devastazione e saccheggio", perché accusati di aver preso parte all'assalto del blindato dei carabinieri che fu dato alle fiamme durante gli scontri di piazza San Giovanni. 


pc 23 maggio - Contrastare la repressione contro i movimenti, solidarizzare con i compagni arrestati, sostenere i prigionieri politici - 19 giugno giornata di mobilitazione nazionale - soccorso rosso proletario

Altre due sentenze ai danni dei movimenti e delle lotte sociali a Roma. 


  • La prima relativa al processo per due compagni imputati di resistenza per il corteo 
  • del 27 Febbraio 2015, giornata in cui la polizia ha ripetutamente impedito 
  •  l'accesso in piazza del Popolo che il giorno dopo sarebbe stata teatro del –
  •  fra l'altro anche mal riuscito – comizio dei fascio leghisti di Salvini a Roma.
  • la seconda per i fatti del 12 Dicembre 2014 giorno in cui, a seguito dell'occupazione
  •  di uno stabile in Via Cesalpino posto sotto sequestro per mafia, dopo solo poche 
  • ore gli studenti, gli attivisti, i sodali, sono stati caricati dalla polizia intenta 
  • nell'eseguire lo sgombero del palazzo.
  •  per il 12 Dicembre è stata l'assoluzione piena per uno dei compagni e una
  •  condanna a 2 anni con pena sospesa per l'altro compagno, appena 19enne. 
  • Mentre per il 27 Febbraio altri due compagni giovanissimi sono stati condannati per resistenza rispettivamente a 3 mesi e 10 giorni e 4 mesi, con pena sospesa.
  • venerdì 22 maggio 2015

    pc 22 maggio - Il governo Renzi aumenta le spese militari, mentre taglia le spese sociali - in piazza il 2 giugno ovunque è possibile!

    Spese militari, nessun taglio agli F35. Anzi, il budget complessivo aumenta
    La Difesa ha deciso di ignorare le decisioni del Parlamento sul dimezzamento del budget per l’acquisto dei caccia. Il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2015-2017 conferma 90 aerei, 30 nei prossimi sei anni. Solo una riduzione del 10% su contratti 2015. La motivazione: “Il programma (F35, ndr) necessita una stabilità in termini finanziari che è funzionale ad evitare di perdere le risorse sino ad oggi investite"
    di Enrico Piovesana | 21 maggio 2015 



    Dopo un anno di dichiarazioni in senso contrario, la Difesa ha deciso di ignorare le decisioni del Parlamento sul dimezzamento del budget per l’acquisto dei cacciabombardieri F35, come anticipato ad aprile da IlFattoQuotidiano.it. La spesa complessiva del programma non solo rimane quella prevista, ma è stata ritoccata all’insù, superando quota 13 miliardi. E’ ufficiale, scritto nero su bianco nel Documento programmatico pluriennale (Dpp) della Difesa per il triennio 2015-2017, con tanto di

    pc 22 maggio - Presidi Manager/Podestà all'opera. Non solo chi assumere, ma anche chi reprimere. Ma la figura del preside/padrone viene da lontano, dal ventennio fascista



    Sospesi 21 studenti a Pisa per il boicottaggio degli invalsi. Le proteste non si fermano


    Mentre la Buona Scuola viene approvata alla camera da Pisa arrivano notizie delle prime ritorsioni nei confronti delle proteste che in queste settimane scuotono il mondo della scuola contro la nuova riforma. Il preside dell'Istituto Geometri Santoni, Marco Salardi, ha sospeso 21 studenti che nella giornata nazionale di mobilitazione del 12 maggio contro la Buona Scuola avevano boicottato i test invalsi di valutazione  cancellando dal modulo il proprio codice identificativo. Un gesto di legittima insubordinazione mal tollerato nel contesto di una protesta di massa che aveva visto l'annullamento di un test su quattro su tutto il territorio nazionale. “Danneggiamento di proprietà pubblica”, è questo il pretesto che per il dirigente scolastico ha giustificato l'applicazione del provvedimento disciplinare a pochi giorni dagli esami di Stato nei confronti dei 21 giovani. Una misura spropositata che anticipa le strategie di controllo negli istituti voluti dalla Buona Scuola con l'allargamento della sfera dei poteri dei dirigenti scolastici. Questi, trasformati in veri “presidi-sceriffo”, sono tutti proiettati a procacciare fondi e risorse per gli istituti facendo valere un corpo studentesco disciplinato e allineato con la mission imprenditoriale del progetto formativo dell'istituto. Non è un caso che proprio domani pomeriggio all'auditorium dello scientifico Buonarroti è stato organizzato dai presidi del Santoni e del Buonarroti un dibattito con i candidati alle prossime elezioni regionali ed i rappresentanti delle istituzioni locali sul futuro del Complesso Marchesi che ospita i due istituti. Punire chi protesta e lisciare il pelo alla politica, in questa maniera i dirigenti scolastici accolgono la Buona Scuola. Ma in questi giorni anche a Pisa le proteste non hanno accennato a placarsi. In particolar modo proprio l'istituto Santoni è al centro delle mobilitazioni sulla sicurezza degli edifici scolastici che hanno coinvolto l'intero il complesso Marchesi prima e dopo il crollo di un contro soffitto in vetro al Buonarroti il 31 di Marzo. Recentemente un boiler è caduto al magistrale Carducci  riaccendendo la rabbia degli studenti già mobilitati contro la Buona Scuola e tutto il piano di dismissione della scuola pubblica. Questi temi, insieme a una pronta risposta alle misure disciplinari comminate ai 21 del Santoni, saranno al centro di una mobilitazione convocata dagli studenti per questo sabato con concentramento in piazza Santa Caterina.

    pc 22 Maggio - IL "NUOVO" REGIME TUNISINO SEMPRE PIU' UN PUNTELLO DELL'IMPERIALISMO USA. CONTRASTARE CON FORZA I NUOVI VENTI DI GUERRA IN NORD AFRICA, TUTTI IN PIAZZA IL 2 GIUGNO CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA



    Mercoledì scorso il presidente della repubblica tunisina Beji Caid Essebsi (colluso con i precedenti regimi di Bourguiba e Ben Ali) si è recato in visita di stato negli USA dove, incontrando il suo omologo Obama, è stato firmato un accordo militare che garantisce alla Tunisia lo status di "alleato non-NATO". Quindi il piccolo paese nord africano, pur non entrando formalmente nell'Alleanza Atlantica, strumento dell'imperialismo americano in particolare, si avvicina ufficialmente alla linea militare dell'imperialismo USA diventando un particolare partner militare come previsto da questo tipo di status aggiungendosi ad altri paesi nel globo quali Giappone, Israele, Bahrain, Kuwait, Argentina, Australia, Egitto, Giordania, Marocco, Nuova Zelanda, Pakistan , Filippine, Tailandia, e Corea del Sud.
    Nonostante negli stessi giorni la Casa Bianca abbia incontrato delegazioni di paesi del golfo persico come Kuwait, Bahrein e Arabia Saudita per "benedire" un'alleanza regionale in funzione anti-iraniana, all'Arabia Saudita non è stato conferito uno status di alleanza militare così elevato.
    L'imperialismo americano da un lato prende atto dell'interventismo saudita in funzione anti-iraniana dall'altro non gradisce questa eccessiva "intraprendenza" regionale e preferisce "premiare" un alleato più "sobrio" e dal volto formalmente democratico come la Tunisia.
    Un'ennesima conferma alla collocazione internazionale del nuovo regime tunisino che si schiera apertamente al fianco dell'imperialismo occidentale a cavallo tra paesi imperialisti dell'Unione Europea (Francia e Italia in particolare) e imperialismo Usa.
    Data la collocazione geografica del paese questa "fedeltà" si prospetta utile per i piani di controllo geostrategico della regione in primis l'eventuale e sempre più probabile guerra in Libia già paventata da alcuni paesi imperialisti europei con alla testa il governo italiano.
    A riprova di ciò gli accordi di partnership militari proseguono parallelamente a quelli economici:ad esempio durante la visita del presidente della repubblica italiana in Tunisia Mattarella, sono stati riconvertiti 25 milioni di euro di debiti della Tunisia verso l'italia in prestiti agevolati (dove sia il "debito" che il " prestito" fanno parte di un gioco truccato in un rapporto impari tra paese imperialista e paese oppresso dall'imperialismo.

    IN QUESTO CONTESTO è ANCOR PIù SACROSANTO SCENDERE IN PIAZZA IL 2 GIUGNO CONTRO L'IMPERIALISMO ITALIANO E LA GUERRA IMPERIALISTA IN LIBIA E LE STRAGI DI MIGRANTI. ROVINIAMOGLI LA FESTA!

    pc 22 maggio - Firenze antifascista scende in piazza contro i neo-nazifascisti


    E' durata veramente poco la facciata ipocrita con cui i fascisti de La Fenice si sono presentati al quartiere delle Cure. Venerdì 22 maggio la loro sede, il Ghibellin Fuggiasco in via Pagano 12, ospiterà il responsabile nazionale di “lealtà azione”, Stefano del Miglio. Non è una sorpresa, solo poche settimane fa fuori Firenze si è tenuto l'ultimo concerto organizzato in collaborazione con questo movimento nazista, una collaborazione che è diventata sempre più stretta negli ultimi anni.
    Dietro “lealtà azione” si nasconde un manipolo di fanatici che credono nella

    pc 22 maggio - CILE: ASSASSINATI DUE STUDENTI CHE PROTESTAVANO CONTRO LA RIFORMA DELLA SCUOLA

    Esplode la rabbia tra le strade di Valparaiso dopo l'uccisione di due giovani studenti (18 e 24 anni) scesi in piazza contro la riforma della scuola. 

    Ribellarsi contro le politiche dei governi borghesi che non fanno altro che ledere la dignità ed il futuro delle masse è giusto, essere uccisi per questo non lo è affatto. Ricordiamo con emozione i due giovani studenti uccisi, ma guardiamo con entusiasmo e speranza alla forza che la gioventù ribelle riesce a mettere in campo, specie quando è incanalata in forme di lotta giuste.


    Contro le politiche dei governi borghesi!!!
    W la gioventù ribelle!!!
    Ribellarsi è giusto!!!
    Il y a quelques jours, alors que des centaines de milliers de personnes manifestaient à nouveau à travers le Chili contre la réforme de l’enseignement, deux manifestants de 18 et 24 ans ont été abattus par le fils d’un propriétaire à Valparaiso. Les deux étudiants ont à présent été enterrés et des affrontements ont éclaté à Valparaiso entre la police et les émeutiers qui manifestaient en mémoire des deux morts.

    pc 22 maggio - "Non date via libera alla missione navale in Libia" - un appello giusto - ma costruiamo insieme una mobilitazione nazionale per il 2 giugno ovunque - contro la guerra, contro la missione imperialista e neocoloniale in Libia - per la solidarietà e accoglienza dei migranti - Proletari comunisti - PCm Italia


    da Contropiano
    Vi chiediamo di non dare il via libera alla ‘missione navale’ in Libia annunciata dalla UE”, così la CISPM (Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo) si rivolge ai Presidenti dei Paesi membri del Consiglio di Sicurezza ONU in una lettera inviata questa mattina  a firma del Portavoce per l’Italia, Aboubakar Soumahoro.
    La CISPM chiede inoltre “un incontro urgente al fine rappresentarVi le nostre preoccupazioni riguardo alla conseguenze, sotto ogni profilo, di tale missione in un delicato contesto già martoriato dalla guerra”, ed annuncia la Giornata Internazionale di Azione, indetta il 22 maggio prossimo per la giustizia sociale, contro le politiche schiaviste, razziste, repressive, per il diritto alla libertà di movimento, all’asilo, alla regolarizzazione ed alla libertà di residenza e di lavoro in Europa.
    La giornata internazionale di azione sarà preceduta da numerose iniziative: oggi, 21 maggio, sit-in a Rabat (Marocco) davanti alla sede UE e a Varsavia (Polonia) “l’Anti Frontex day”, manifestazione per rivendicare documenti per tutti.
    Il 22 maggio sono invece indette manifestazioni a Madrid, Parigi, Bruxelles. In Italia, oltre alla manifestazione di Roma che si terrà dalle ore 15.00 in piazza dell’Esquilino, il 22 maggio si terranno iniziative in diverse città: a Bari in piazza Cesare Battisti, ore 11.00; a Torino, manifestazione in piazza Carlo Felice ore 15.00; a Pisa, in piazza XX Settembre alle 18.00; a Bologna, iniziativa alle case occupate “Nelson Mandela”, via Irnerio 13/15, ore18.00. Durante le manifestazioni saranno ricordate le oltre 22.000 persone uccise negli ultimi quindici anni nel mar Mediterraneo nonché le vittime del sisma in Nepal.
    La Giornata in Italia è promossa dalla Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo (CISPM Italia) col sostegno di: USB, Movimento Rifugiati e Migranti, Sans-Papiers, AS.I.A/USB, Scup, Senza Confine, Rete Iside Onlus, Noi Restiamo, i vari movimenti di solidarietà con i rifugiati ex Moi Torino, Ross@, PRC Roma, Associazione Sesto Continente.

    pc 22 maggio - SOSTENIAMO LA KOBANE RIVOLUZIONARIA CONTRO ISIS E IMPERIALISMO, DENUNCIAMO LA POLITICA DEL GOVERNO FASCISTA ISLAMICO DI ERDOGAN

    da INFOAUT 

    Giovedì 21 Maggio 2015 21:11

    Due compagni della Carovana per il Rojava fermati al confine Turco-Siriano

    altNella notte tra ieri e oggi (20-21 Maggio) alcuni compagni della carovana per il Rojava hanno tentato di rientrare in territorio turco dopo aver portato solidarietà attiva al popolo del Rojava, popolo chiuso a nord dall’embargo della Turchia e completamente accerchiato nelle altre direzioni dall’Isis.
    La carovana per il Rojava aveva l’obiettivo di portare aiuti alla città di Kobane, anche se questo ha significato violare la chiusura delle frontiere turche, con la determinazione e la tranquillità di portare solidarietà a un popolo che per essere libero e per fermare l’avanzata dell’Isis ha dato tutto. La carovana ha deciso consapevolmente di non rispettare il blocco della frontiera,istituito in maniera ipocrita formalmente contro lo stato islamico, ma nei fatti uno strumento di repressione del popolo curdo: quella stessa frontiera turca che non lascia passare verso Kobane aiuti e solidali internazionali ha invece fatto passare a fine novembre un’autobomba che ha raso al suolo interi palazzi.
    Gli attivisti, con il supporto di alcuni abitanti delle campagne di Kobane, hanno tentato di attraversare il filo spinato che impedisce il movimento di corpi e materiali tra le due zone del Kurdistan, il Rojava liberato in ex territorio siriano e il Bakur, territorio curdo sotto il dominio dello stato turco. Nascosti dietro il filo spinato, i militari della gendarmeria turca (polizia militare) hanno teso loro un agguato, sparando un colpo di pistola e riuscendo ad arrestare due italiani, poi condotti nella gendarmeria di frontiera, e un ragazzo curdo, il cui destino è stato invece tragicamente diverso: convinti di non essere visti, i militari turchi l’hanno picchiato selvaggiamente a bastonate ed a lungo, reso scalzo, fatto rientrare dal lato del Rojava e colpito a pietrate.

    pc 22 maggio - 'Buona scuola' - senza uno sciopero generale che sia una rivolta sociale per la caduta del governo Renzi è impossibile fermare la marcia reazionaria del governo - se non si lavora insieme e in maniera trasversale per questo obiettivo nessun risultato si può ottenere - diciamo sì a tutte le lotte in corso, sosteniamo il blocco degli scrutini... ma le forme di lotte e le attuali organizzazioni sindacali di base non sono sufficienti per linea, direzione e prospettive di realizzare gli obiettivi che proclamano di fronte ai padroni, all'attuale governo dei padroni, allo Stato dei padroni - proletari comunisti - PCm Italia


    da Contropiano
     
    Rabbia e delusione per i numerosi insegnanti che da tre giorni presidiavano piazza Montecitorio contro il provvedimento sulla scuola che ne decreta la fine. Alla fine ce n'è stata anche per Fassina. Al sit in permanente degli insegnanti sotto Montecitorio in corso da lunedi, non sono stati fatti sconti neanche all'esponente della sinistra Pd con un piede dentro e uno fuori dal partito comandato da Renzi.
    Una volta approvato, il testo passerà all'esame del Senato. Da lunedi gli insegnanti di tutti i sindacati sono sotto le finestre di Montecitorio per rendere esplicito e visibile il loro totale dissenso da questa ennesima destrutturazione della scuola pubblica.
    Gli insegnanti non demordono e annunciano il blocco degli scrutini come forma di lotta nelle prossime settimane. L'Autorità di garanzia per gli scioperi, che ha ricevuto, da parte delle organizzazioni sindacali Unicobas, Cobas e Usb, le proclamazioni di due giorni di sciopero, da effettuarsi successivamente alla chiusura delle scuole, ma ha annunciato che il blocco non riguarderà i cicli finali del percorso scolastico ossia gli esami di terza media, gli esami di maturità e quelli per le abilitazioni professionali.
    La protesta si esprime anche nelle altre città. Singolare quella che a Milano ha visto sfilare anche Don Chisciotte e Sancho Panza contro il provvedimento governativo sulla scuola. E' sfilata nelle vie del centro di Milano la singolare protesta dell'Usb contro il ddl la buona scuola: un docente e un sindacalista, travestiti da Don Chisciotte e Sancho Panza, ieri pomeriggio sono arrivati sotto fin sotto palazzo Marino in compagnia di un asinello. "Contro una proposta tanto folle e devastante per la scuola pubblica - spiegano gli ideatori - basterà la lucidità di Don Chisciotte per spiegare l'iniquità del progetto del governo Renzi". La protesta si ripeterà oggi  prima sotto al Provveditorato e poi alle 17.00 sotto la sede del Pd.

    pc 22 Maggio - Per Carmela, per il padre di Carmela... la lotta contro la doppia violenza di questo Stato non si fermerà

    Ieri mattina le donne del Mfpr si sono recata al tribunale di Taranto per dare l'ultimo saluto ad Alfonso Frassanito lì dove aveva condotto una parte importante della sua battaglia per la verità e la giustizia per la figlia Carmela. Ieri la compagna Margherita Calderazzi doveva essere sentita dal giudice per la querela che l' avv. Besio  difensore di uno degli stupratori di Carmela Cirella la ragazzina di 13 anni che si suicido nel 2007.


    L' avv. Besio querelò insieme alla compagna dell' mfpr anche il padre di Carmela perchè la nostra presenza a tutte le udienze degli stupratori disturbavano il suo assistito, e in aula portò un nostro volantino di denuncia dicendosi intimorito e minacciato e chiedendo che fosse messo agli atti.         

    Ieri nonostante la recente morte del padre di Carmela l' avv BESIO HA COMUNICATO DI VOLER PROCEDERE COMUNQUE , il processo si farà a data da destinarsi.
    Noi donne del Mfpr saremo pronte anche a questa ennesima vergogna, per il padre di Carmela,
    che con noi ha lottato per avere giustizia per Carmela, contro questo sistema che produce stupratori, femminicidi che ci vuole condannare alla miseria, alla dipendenza, che ci nega diritti, lavoro, audeterminazione.




    le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario Taranto

    pc 22 maggio - Expo, Crocetta: “Il Cluster non è sospeso”

    Tra una fregnata e l'altra, il governatore siciliano (forse 

    inconsapevolmente) si schiera contro l'expo . . . almeno su 

    come è stato organizzato - è sempre valido il detto MORS 

    TUA VITA MEA!

    Il Cluster Bio Mediterraneo non è sospeso. Continua anche se ci sono state disfunzioni e problemi di comunicazione. Così il presidente della Regione, Rosario Crocetta, spiega la vincenda del padiglione dedicato al Mediterraneo e guidato dalla Sicilia. “Sarebbe criminale chiudere il cluster” ha detto il governatore che ha provato a fare chiarezza sulla partecipazione della Regione a Expo: «La Sicilia partecipa ad Expo con il proprio padiglione – ha detto - partito in anticipo rispetto altre regioni e apprezzato da molti visitatori». La vicenda del cluster, invece, è completamente diversa: la Regione ha partecipato ad un bando ed ha in mano la rete organizzativa. Però, lo spazio è stato consegnato dagli organizzatori di Expo senza copertura per proteggerlo dall'acqua piovana, senza indicazioni e segnaletiche e senza wifi. Ma la vicenda ha creato un grosso danno di immagine: “È difficile adesso recuperare l'immagine di Dario Cartabellotta che pulisce dentro il cluster” ha sottolineato Crocetta. Infine, ammette un errore: «Quello in cui si è sbagliato - ha detto - è che c'è stata troppa voglia di fare e che forse non dovevamo partire in queste condizioni. Credo che in questa vicenda le maggiori responsabilità siano di Expo ma se ci sono state responsabilità da parte nostra è giusto che vadano accertate». Alla conferenza ha partecipato anche l'assessore all'Agricoltura, Nino Caleca, e il responsabile del Cluster, Dario Cartabellotta. Questt'ultima ha affermato che «dopo la nota trasmessa a Expo in cui ho annunciato la sospensione delle attività per i problemi negli spazi del BioCluster, il commissario Sala ha risposto assicurando che le disfunzioni saranno risolte a breve, già domani Telecom lavorerà alla rete wifi e presto sarà realizzata la copertura dello spazio esterno».

    Fonte - hercole.it


    . . . A NOI NON RESTA CHE DIRE: Mettetevi d'accordo 

    prima di parlare!

    giovedì 21 maggio 2015

    pc 21 maggio - Mogherini: l'interventismo imperialista dell'UE all'ombra della Nato

    mogherini migranti libia
    Lady Pesc nel coro della Nato
    di Manlio Dinucci
     21 maggio 2015

    Federica Mogherini, la «Lady Pesc» che rappresenta la politica estera della Ue, presa sottobraccio dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, canta «We are the world» (il brano di Michael Jackson) insieme a lui e ai ministri degli esteri dell’Alleanza. Con questa scena emblematica si è concluso in Turchia il vertice Nato, al quale la Mogherini ha avuto l’onore di essere invitata.

    «La Ue e la Nato – ha dichiarato – hanno natura differente, ma condividono gli stessi valori». Vi sono «sfide attorno a noi che ci uniscono», dall’Ucraina alla Libia. È quindi «estremamente importante la stretta, ottima cooperazione che abbiamo tra Unione europea e Nato a livello di difesa e politica estera, tra me e il segretario generale, e i nostri staff, che si incontrano regolarmente».

    Questa «cooperazione strutturale», che rende «complementari» Ue e Nato, è rafforzata da «inviti reciproci»: dopo essere stata invitata al vertice Nato, la Mogherini ha invitato il segretario della Nato alla riunione dei ministri della difesa e degli esteri Ue, il 18 maggio, per parlare di «operazioni militari». Stoltenberg e la Mogherini hanno incaricato i rispettivi staff di «intensificare la cooperazione Nato-Ue», perché «le nostre strategie siano complementari» (ossia quella Ue sia funzionale a quella Nato), così da «operare insieme rapidamente ed efficacemente in caso di minaccia ibrida contro qualsiasi dei nostri membri».

    L’Unione europea, di cui 23 dei 28 paesi sono allo stesso tempo membri della Nato, viene così vincolata alla Nato sotto comando Usa (il Comandante supremo alleato in Europa è sempre nominato dal Presidente degli Stati uniti). L’Alleanza che, dichiara Stoltenberg, «sta realizzando il maggiore rafforzamento della difesa collettiva dalla fine della guerra fredda».

    Mentre Stoltenberg, su incarico di Washington, preme sui membri europei della Nato perché aumentino la spesa militare, la Mogherini annuncia che «l’Unione europea rilancerà a giugno gli investimenti nella difesa».

    Mentre Stoltenberg conferma che la Nato sta potenziando la sua «Forza di risposta», la Mogherini annuncia che «la Ue ha bisogno di accrescere la capacità di risposta alle crisi», capacità «non necessariamente militare, ma che non esclude un aspetto militare».

    Mentre Stoltenberg sottolinea che la Nato è impegnata su due fronti – quello orientale dove «fronteggiamo una Russia più minacciosa, responsabile di azioni aggressive in Ucraina», quello meridionale dove «vediamo il tumulto e la violenza diffondersi in Medioriente e Nordafrica» – la Mogherini annuncia che l’Unione europea sta potenziando la «Partnership orientale», per sostenere soprattutto l’Ucraina e la Georgia (di fatto già integrate nella Nato), e sta pianificando quella che Stoltenberg definisce «una operazione Ue nel Mediterraneo e attorno al Mediterraneo», ufficialmente per affrontare «la tragedia dei migranti», lasciando intendere che la Nato è pronta a sostenerla. Ricorda a tale proposito che «l’operazione Nato in Libia nel 2011» servì a «proteggere i civili dalla violenza del regime di Gheddafi», ma che «gli sforzi per stabilizzare il paese non sono riusciti», per cui occorre oggi «stabilire un governo unitario in Libia».

    Si prepara dunque una nuova operazione militare Nato, siglata Ue. Sotto questa luce, le parole «We are the world» (Noi siamo il mondo) cantate al vertice Nato, con il controcanto della rappresentante Ue, suonano minacciose. E quelle «We are the children» (Noi siamo i bambini) suonano come un insulto ai milioni di bambini morti, dall’Iraq alla Libia, a causa delle guerre Usa/Nato.
    Manlio Dinucci

    Fonte Il Manifesto

    pc 21 maggio - L'Abruzzo si prepara per la manifestazione No Ombrina contro tutte le trivellazioni

    TUTTO L’ABRUZZO CONTRO OMBRINA, ELSA2 E ROSPO MARE.
    IL 23 MAGGIO MANIFESTAZIONE A LANCIANO.
    8 PUNTI COMUNI PER UNA TERRA LIBERA DALLE TRIVELLE.

    Dopo il parere positivo della Commissione Ministeriale Via ai progetti Ombrina Mare, Elsa2 e Rospo Mare, domenica 29 marzo 2015, oltre cinquecento cittadini, insieme ad associazioni ed enti locali, si sono riuniti a San Vito Marina, nel Centro sociale Zona 22, per costruire una mobilitazione efficace, comune e condivisa, che sia in grado di fermare la petrolizzazione del nostro mare.
    Noi cittadini abruzzesi abbiamo già scelto molti anni fa. Non vogliamo Ombrina, ma il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi, il mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione turistica e culturale del territorio, un modello di sviluppo compatibile con la natura.
    Premesso che siamo consapevoli della dannosità e dell’inutilità di questa grande opera, devastante per il territorio, in termini sia ambientali che economici;
    premesso che abbiamo espresso con fermezza e chiarezza la nostra posizione, in più di un’occasione, a partire dalla grande mobilitazione del 13 aprile 2013 che ha visto sfilare 40mila persone a Pescara;
    premesso che non accetteremo alcuna decisione imposta dall’alto, arrogante e coloniale, ma al contrario pretendiamo con forza che siano i cittadini stessi a decidere;
    premesso che la terra e il mare sono patrimonio di tutti, e non dei colossi finanziari, né tanto meno dei

    pc 21 maggio - FORMAZIONE OPERAIA: PROCESSO LAVORATIVO E PROCESSO DI VALORIZZAZIONE

    Con questo capitolo “entriamo in fabbrica”… e qui si lavora. Marx fa innanzi tutto la differenza fra processo lavorativo come “… condizione naturale eterna della vita umana; quindi … indipendente da ogni forma di tale vita, e anzi… comune egualmente a tutte le forme di società della vita umana”, e processo di valorizzazione.

    Il processo lavorativo Marx ce lo spiega in un modo cui non siamo abituati a pensarlo: “In primo luogo il lavoro è un processo che si svolge fra l'uomo e la natura, nel quale l'uomo per mezzo della propria azione media, regola e controlla il ricambio organico fra se stesso e la natura: contrappone se stesso, quale una fra le potenze della natura, alla materialità della natura. Egli mette in moto le forze naturali appartenenti alla sua corporeità, braccia e gambe, mani e testa, per appropriarsi i materiali della natura in forma usabile per la propria vita.” Cambiando la natura, dice Marx “egli cambia allo stesso tempo la natura sua propria” e aggiunge “Qui non abbiamo da trattare delle prime forme di lavoro, di tipo animalesco e istintive. Lo stadio nel quale il lavoro umano non s'era ancora spogliato della sua prima forma di tipo istintivo si ritira nello sfondo lontano delle età primeve, per chi vive nello stadio nel quale il lavoratore si presenta sul mercato come venditore della propria forza-lavoro. Noi supponiamo il lavoro in una forma nella quale esso appartenga esclusivamente all'uomo. Il ragno compie operazioni che assomigliano a quelle del tessitore, l'ape fa vergognare molti architetti con la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin da principio distingue il peggiore architetto dall'ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera. Alla fine del processo lavorativo emerge un risultato che era già presente al suo inizio nella idea del lavoratore, che quindi era già presente idealmente. Non che egli effettui soltanto un cambiamento di forma dell'elemento naturale; egli realizza nell'elemento naturale, allo stesso tempo, il proprio scopo, da lui ben conosciuto, che determina come legge il modo del suo operare, e al quale deve subordinare la sua volontà. E questa subordinazione non è un atto isolato. Oltre lo sforzo degli organi che lavorano, è necessaria, per tutta la durata del lavoro, la volontà conforme allo scopo, che si estrinseca come attenzione: e tanto più è necessaria quanto meno il lavoro, per il proprio contenuto e per il modo dell'esecuzione, attrae a sé l'operaio; quindi quanto meno questi gode come gioco delle proprie forze fisiche e intellettuali.”

    pc 21 maggio - Governo/ENI petrolio/guerra imperialista in Libia


    La risoluzione Onu per autorizzare l’intervento dell’Unione Europea in Libia contro il traffico di esseri umani fa passi avanti, ma restano da superare ostacoli che faranno slittare il voto a giugno. Ieri la Gran Bretagna, che sta gestendo il negoziato, ha fatto circolare per la prima volta ufficialmente il testo che La Stampa aveva anticipato fra tutti i paesi membri del Consiglio di Sicurezza, in modo da avviare il dibattito. La Russia

    pc 21 maggio - Segrate (MI) NON TI VUOLE: SALVINI VATTENE VIA! Anche in terra "padana" il fascio/leghista costretto a scappare come un topo di fogna



    #Maiconsalvini Tour – tappa Segrate
    Dopo Napoli, Livorno, Massa Carrara, Viareggio …. anche a Segrate è approdato questa sera, mercoledì 20 maggio, il Salvini “Furioso”.
    Purtroppo non ci troviamo di fronte ad un cavaliere che ha perso il senno, ma ad un esponente di un partito xenofobo e razzista che fomenta l’odio tra i poveri per costruire consenso attorno a politiche di esclusione e di impoverimento sociale. Politiche di intolleranza funzionali alla protezione degli interessi delle élites politiche ed economiche attraverso l’invenzione di falsi nemici. Così la misera e pavida armata leghista si è presentata ancora una volta protetta da sgherri e soldatini armati di scudo e manganello, che non hanno esitato a difendere, a suon di bastonate, le menzogne della Lega Nord. Eppure, il prode Salvini è dovuto scappare dall’uscio secondario, spaventato dalle armi di “quattro disadattati imbecilli”: uova, canzoni e striscioni, per ribadire i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo.
    Quelle stesse armi e quegli stessi valori che ritroverà  in ogni paese, in ogni città.
    Le compagne e i compagni del C.S.A. BARAONDA


    Segrate, uova e vernice contro Salvini: la polizia carica i contestatori
    Ancora disordini al comizio del segretario della Lega, costretto a lasciare da una uscita secondaria. "Disadattati, ma ora inizieranno a pagare i danni"

    20 maggio 2015
    Lancio di uova, vernice con la polizia che alla fine carica i contestatori. Ancora disordini a un comizio di Matteo Salvini, stavolta impegnato per un breve incontro elettorale a Segrate, in un cortile della cittadina alle porte di Milano, dove il segretario federale della Lega Nord ha rimediato l'ennesima contestazione, la prima così dura in territorio lombardo. "Fuori i fascisti da Segrate". "Lega merda". E uova e vernice verde e arancione. Così è stato accolto Salvini da una cinquantina di manifestanti nonostante fosse arrivato all'appuntamento per le comunali blindatissimo. Appena sceso dall'auto è scattata la protesta. Il centinaio di militanti leghisti presenti ha iniziato a sostenere il loro leader e a gridare "Matteo, Matteo" e in quel momento è partito il lancio di uova e vernice che ha sporcato quasi tutti i presenti. "Questa è la rivoluzione di quattro disadattati?", ha commentato Salvini. Che poi ha avvertito: "Adesso però inizieranno a pagare i danni".
    "Questa è la testimonianza dell'alto concetto di democrazia che ha la sinistra", ha commentato ancora Salvini. "Il 31 maggio sarà anche un referendum tra la gente normale ed educata e gli imbecilli, di cui, qui fuori, c'è un'ampia rappresentanza sociale. Non arretreremo neanche di un millimetro", ha assicurato raccogliendo applausi contro i contestatori che hanno continuato a fischiare a distanza, al di là del portone e di uno stretto cordone di polizia. Ma non è finita lì. Perché la polizia ha poi caricato i contestatori, dopo che alcuni di questi avevano aperto una finestra per tentare di entrare in una sala dove in segretario federale della Lega Nord stava prendendo un apertivo al termine del comizio. E' seguito lancio di fumogeni e petardi. Salvini è stato costretto a uscire dal locale da una porta secondaria.