Chi vuole sgomberare l'Askatasuna
L'ondata
di arresti degli ultimi
giorni ha donato una nuova
scarica adrenalinica ad un
variegato ciarpame della
politica nostrana, a darne
voce lo Spiffero, giornalaccio
on line non nuovo a questi
articoli propagandistici.
L'argomento rispolverato è l'auspicato
sgombero del
centro sociale Askatasuna, a
quanto scritto, desiderato da
tutta la politica istituzionale, da destra a sinistra.
Da forzate descrizione della realtà del centro sociale, alla quale l'articolo
vorrebbe levare ogni dignità politica relegandola a palestra di professionisti
della violenza, si passa alle dichiarazioni di chi , sempre in cerca di visibilità
o di qualche rivalsa, vive di politica e siede comodamente sulle poltrone dei
palazzi istituzionali.
A partire dal nostalgico del ventennio fascista Maurizio Marrone, oggi
capogruppo in Sala Rossa, passando al consigliere comunale, con la puzza
sotto il naso, Silvio Viale dei Radicali eletto col PD (ex di molte cose) fino
ad arrivare alla macchietta del senatore e assessore romano Stefano
Esposito (che il Csoa e i suoi militanti oramai li sogna anche di notte).
Il quadro non sarebbe completo se però non ci fosse anche la dichiarazione
di Pietro Lorenzo, segretario provinciale del Siap (sindacato di polizia).
Se da un lato, sinteticamente, c'è chi si appella ad una mozione bipartisan
del 2013 di sgombero (Marrone), c'è chi come Viale che dichiara di provare
"antipatia" e si spinge a ragionare su come, oltre ad eliminare il posto,
bisognerebbe riuscire ad eliminare il gruppo….Il Siap piagnucola di
non essere mai ascoltato mentre il senatore Esposito dichiara la "misura
colma".
Questa verve legalitaria e insulsa che periodicamente si ripropone, con
personaggi diversi a differenza dei compagni e delle compagne dell'
Askatasuna che da un ventennio sono presenti e attivi, continua a fingere
di non vedere quanto di reale ci sia all'interno e intorno ad un'esperienza
politica e sociale come quella del Csoa, nel quartiere ed in città, a fianco
di chi lotta e di chi si trova ingannato dalle istituzione, i senza casa e i
senza lavoro, contro i rigurgiti fascisti e le retoriche razziste, insieme a chi
difende la propria terra e il proprio futuro, nelle scuole e nell'università.
Fatti e dinamiche reali, a differenza delle chiacchiere e dei distintivi, dei
giochini di palazzo e delle politiche fallimentari che costano tanto alle
tasche dei cittadini, ma producono niente in termini di prospettive di
benessere nella popolazione tutta.
Molta frustrazione, pare, dall'altra parte della barricata.
Da questa, invece, la forza e il coraggio di lottare, senza tornaconti
personali e padroni con denari a cui ubbidire.
Un consiglio ai vari sgomberatori: per una volta, se volete lo sgombero
dell'Askatasuna, fatelo in prima persona, senza fare i bulli da dietro la polizia.
L'indirizzo è Corso Regina 47, vi aspettiamo.
giorni ha donato una nuova
scarica adrenalinica ad un
variegato ciarpame della
politica nostrana, a darne
voce lo Spiffero, giornalaccio
on line non nuovo a questi
articoli propagandistici.
L'argomento rispolverato è l'auspicato
sgombero del
centro sociale Askatasuna, a
quanto scritto, desiderato da
tutta la politica istituzionale, da destra a sinistra.
Da forzate descrizione della realtà del centro sociale, alla quale l'articolo
vorrebbe levare ogni dignità politica relegandola a palestra di professionisti
della violenza, si passa alle dichiarazioni di chi , sempre in cerca di visibilità
o di qualche rivalsa, vive di politica e siede comodamente sulle poltrone dei
palazzi istituzionali.
A partire dal nostalgico del ventennio fascista Maurizio Marrone, oggi
capogruppo in Sala Rossa, passando al consigliere comunale, con la puzza
sotto il naso, Silvio Viale dei Radicali eletto col PD (ex di molte cose) fino
ad arrivare alla macchietta del senatore e assessore romano Stefano
Esposito (che il Csoa e i suoi militanti oramai li sogna anche di notte).
Il quadro non sarebbe completo se però non ci fosse anche la dichiarazione
di Pietro Lorenzo, segretario provinciale del Siap (sindacato di polizia).
Se da un lato, sinteticamente, c'è chi si appella ad una mozione bipartisan
del 2013 di sgombero (Marrone), c'è chi come Viale che dichiara di provare
"antipatia" e si spinge a ragionare su come, oltre ad eliminare il posto,
bisognerebbe riuscire ad eliminare il gruppo….Il Siap piagnucola di
non essere mai ascoltato mentre il senatore Esposito dichiara la "misura
colma".
Questa verve legalitaria e insulsa che periodicamente si ripropone, con
personaggi diversi a differenza dei compagni e delle compagne dell'
Askatasuna che da un ventennio sono presenti e attivi, continua a fingere
di non vedere quanto di reale ci sia all'interno e intorno ad un'esperienza
politica e sociale come quella del Csoa, nel quartiere ed in città, a fianco
di chi lotta e di chi si trova ingannato dalle istituzione, i senza casa e i
senza lavoro, contro i rigurgiti fascisti e le retoriche razziste, insieme a chi
difende la propria terra e il proprio futuro, nelle scuole e nell'università.
Fatti e dinamiche reali, a differenza delle chiacchiere e dei distintivi, dei
giochini di palazzo e delle politiche fallimentari che costano tanto alle
tasche dei cittadini, ma producono niente in termini di prospettive di
benessere nella popolazione tutta.
Molta frustrazione, pare, dall'altra parte della barricata.
Da questa, invece, la forza e il coraggio di lottare, senza tornaconti
personali e padroni con denari a cui ubbidire.
Un consiglio ai vari sgomberatori: per una volta, se volete lo sgombero
dell'Askatasuna, fatelo in prima persona, senza fare i bulli da dietro la polizia.
L'indirizzo è Corso Regina 47, vi aspettiamo.
Nessun commento:
Posta un commento