A Collio Brescia Associazione partigiani d'Italia e organizzazioni
di sinistra a San Colombano, frazione di Collio, in Val Trompia, denunciano il presidio xenofobo, che ha impedito, tra le altre
cose ai venti migranti residenti, di muoversi liberamente. Lo stesso
sindaco del paese ha sempre contestato la scelta della Prefettura di
Brescia di inviare i 19 profughi. In settimana, nel corso di una
trasmissione televisiva, esponenti di estrema destra e ultras del
Brescia erano arrivati a dire: "Bruceremo l'albergo che ospita i
profughi". Dall'analisi dell'Anpi bresciana, che sul suo sito
ripercorre, anche con il coordeo di materiale fotografico, gli
avvenimenti degli ultimi giorni "emerge come il paese dell'alta Valle
Trompia sia di fatto controllato da squadristi fascisti e razzisti". Per
l'Anpi, dunque, "si pone la necessità per tutte le forze democratiche
di dare a breve tempo una risposta di rilevanza nazionale, una grande
vera manifestazione con corteo a San Colombano in nome della
Costituzione - che nessuno deve impedire per qualsiasi pretesto -
perché‚ la situazione é, sotto tutti i punti di vista inaccettabile.
Anche perché‚ la presenza dello Stato si è rivelata finora inadeguata
rispetto alla soluzione del problema e per di più ad associazioni
antifasciste, partiti e cittadini democratici solidali coi profughi è
stata di fatto impedita la possibilità di portare loro concreta
solidarietà.
Ciò mentre fascisti e razzisti sono liberi di scorazzare
a San Colombano nonostante l'incontro rassicurante con il prefetto". Si tratta di persone che
già dal mattino erano presenti in paese simulando di essere turisti. Tra
loro anche ultras del Brescia che da due settimane stanno sostenendo la
protesta nel paese bresciano.
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