Per questo è necessario l'ANTIFASCISMO MILITANTE e una Nuova Resistenza
circolo proletari comunisti Milano,PCm
Milano vandali nel centro
studi della Resistenza: "Gesto eversivo, un'offesa per l'intera
città"
Hanno rotto
una finestra e sfondato una porta, per poi distruggere i locali e la
biblioteca. Lo sdegno dell'Anpi: "Atto provocatorio dell'estrema
destra"
di SIMONE
BIANCHIN
I vandali
nell'Istituto Pedagogico della Resistenza. Nella notte tra martedì e mercoledì
qualcuno è entrato nella sede di via degli Anemoni 6 e ha devastato il locale
prendendo di mira soprattutto la biblioteca, ricca di documenti e di libri
sulla resistenza e l'antifascismo che sono stati gettati a terra.
Sul pavimento hanno lasciato un foglio con la scritta "maiali". "Questo atto provocatorio - scrive oggi
l'Anpi di Milano - si richiama, per le sue caratteristiche, alla matrice eversiva dell'estrema destra. Mentre ci appelliamo alle autorità pubbliche perché sia fatto tutto il possibile per individuare gli autori di questa gravissima provocazione che offende Milano, Città Medaglia d'Oro della Resistenza, esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza all'Istituto pedagogico della Resistenza".
I carabinieri, andati sul posto ieri sera, stanno indagando anche per vedere se si riescono a trovare impronte digitali conosciute su quel foglio lasciato a terra, scritto con un pennarello in stampatello appuntito. Il danno era stato riscontrato ieri mattina alle 11 da un gruppo di frequentanti l'Istituto. I vandali sono entrati rompendo il vetro di una finestra dei locali accanto alla sede, il centro territoriale di recupero piccoli, struttura dell'ospedale San Carlo dedicata ai bambini con disagi. Dopo essere passati da quella finestra, hanno sfondato una porta e sono passati all'interno del locale dell'Istituto Pedagogico della Resistenza. "Il loro gesto è stato uno sfregio", dice Angela Persici, presidente dell'Istituto. "Hanno distrutto, rotto, buttato all'aria, e anche rubato soldi: 750 euro che per noi sono tantissimi, visto che siamo tutti volontari".
Sul pavimento hanno lasciato un foglio con la scritta "maiali". "Questo atto provocatorio - scrive oggi
l'Anpi di Milano - si richiama, per le sue caratteristiche, alla matrice eversiva dell'estrema destra. Mentre ci appelliamo alle autorità pubbliche perché sia fatto tutto il possibile per individuare gli autori di questa gravissima provocazione che offende Milano, Città Medaglia d'Oro della Resistenza, esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza all'Istituto pedagogico della Resistenza".
I carabinieri, andati sul posto ieri sera, stanno indagando anche per vedere se si riescono a trovare impronte digitali conosciute su quel foglio lasciato a terra, scritto con un pennarello in stampatello appuntito. Il danno era stato riscontrato ieri mattina alle 11 da un gruppo di frequentanti l'Istituto. I vandali sono entrati rompendo il vetro di una finestra dei locali accanto alla sede, il centro territoriale di recupero piccoli, struttura dell'ospedale San Carlo dedicata ai bambini con disagi. Dopo essere passati da quella finestra, hanno sfondato una porta e sono passati all'interno del locale dell'Istituto Pedagogico della Resistenza. "Il loro gesto è stato uno sfregio", dice Angela Persici, presidente dell'Istituto. "Hanno distrutto, rotto, buttato all'aria, e anche rubato soldi: 750 euro che per noi sono tantissimi, visto che siamo tutti volontari".
"Sono stato informato, per la seconda volta in
poco tempo, che si sta preparando in ambienti dell’estrema destra milanese
un’aggressione nei miei confronti. La fonte è attendibile, più volte ho avuto
modo di verificarla. Mi ha anche fatto presente le modalità e il nome
dell’organizzatore. L’intenzione sarebbe quella di utilizzare stranieri
prezzolati e magari far passare la cosa come una vicenda dai contorni poco
chiari. Mi vedo costretto a denunciare il tutto con queste modalità non potendo
ovviamente disporre di riscontri oggettivi per una denuncia penale. Il nome
dell’organizzatore e i dei mandanti li consegnerò a più persone di mia fiducia,
oltre che al mio avvocato. Nel caso mi succedesse qualcosa sapranno che
fare".
Saverio Ferrari
Nessun commento:
Posta un commento