Ieri manifestazione in
solidarietà con i migranti davanti al Porto di Palermo
Luogo molto concreto e
anche simbolico perché è qui che sbarcano migliaia di migranti (quelli che sono
rimasti vivi dopo le traversate ma purtroppo anche i morti) che poi vengono
portati nei vari centri della Provincia in attesa dei permessi.
Ai passanti e alle auto
ai semafori sono stati distribuiti centinaia di volantini con una forte
denuncia, gridata per tutto il tempo anche al megafono, che non si ferma alla
solidarietà dovuta alla tragedia “umanitaria”, ma che va alle cause di fondo
che producono la fuga senza fine di interi popoli da terre in guerra e
saccheggiate dai paesi imperialisti.
Solidarietà spontanea e
a volte “ragionata” è arrivata dai tanti passanti ma tra coloro che hanno
interloquito abbiamo ascoltato anche qualche luogo comune sui migranti che “ci
tolgono il lavoro”…
Una
iniziativa nel complesso diversa rispetto alle marce, come quella che c’è stata
a Palermo qualche giorno fa, con in prima fila anche il sindaco, e sulla quale
abbiamo già detto: “Certamente ogni azione di sostegno ai
migranti, che rivendichi "corridoi umanitari, diritto di accoglienza
dignitosa per tutti, chiusura dei luoghi di detenzione dei migranti, sistema
unico di asilo in Europa", è utile come parte della battaglia secondo noi
più generale per la libera circolazione di tutti i migranti, senza differenze
tra chi viene scappando dalla guerra e violenze e chi dalla miseria, per il
diritto di cittadinanza. Come è utile per alimentare il clima di solidarietà e
contrastare le forze razziste e fasciste.
“Ma una cosa è l'attivismo, il
"metterci la faccia" collettivamente di democratici, solidali,
intellettuali, esponenti del mondo della cultura, singoli antirazzisti,
antimperialisti; altra cosa è la "faccia ipocrita" e di
"coscienza lavata" di associazioni, partiti, giornalisti conosciuti,
sindaci, esponenti istituzionali, ecc. e soprattutto dei sindacati confederali…”
(http://proletaricomunisti.blogspot.it/2015/09/pc-11-settembre-marcia-dai-piedi-scalzi.html)
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