Nuovo attacco notturno al cantiere tav di Chiomonte. Nove fermi
Ieri
sera, poco dopo la mezzanotte, un gruppo di no tav ha portato un
nuovo attacco al cantiere del tunnel geognostico. Fuochi artificiali e petardi
sono stati lanciati oltre le recinzioni. Un altro gruppo di attivisti invece ha
chiuso con catene e lucchetti i cancelli per impedire alle forze di polizia
di uscire. Dalle prime notizie che giungono sappiamo che i no tav fermati sono 9. Comunichiamo subito che stanno tutti bene e che ora sono stati rilasciati.
Dopo alcuni trascinamenti e strattoni iniziali, come per gli otto arrestati di sabato
scorso, sono stati portati dalla polizia all’interno del cantiere per essere identificati.
Da qui in avanti però arrivano i primi problemi per gli “operatori di sicurezza”.
Dopo una gioia iniziale per aver portato a termine un’altra grande operazione
qualche conto non torna più molto bene. Questa volta gli “arrestati” sono tutti
over 60 con alcuni picchi che sfiorano gli 80.
I giovani no tav invece sono al presidio di Venaus che attendono notizie e s
vegliano i genitori e gli avvocati nel pieno della notte. Dopo alcuni consulti,
forse anche coinvolgendo la procura della repubblica di Torino le forze di polizia
hanno così scelto di rilasciare tutti i fermati, nonostante
l’azione sia stata identica a quella che ha portato sabato scorso all’arresto
di otto giovani no tav. Troppo scomodo politicamente l’arresto di una
persona anziana? O troppo scomodo ammettere che anche nove anziani
possono fare alcuni km di sentieri, travisarsi, lanciare cosa vogliono
all’interno del cantiere ed essere fermati solo perchè di loro iniziativa
scelgono di non fuggire?
La verità non la sapremo mai ma ad entrambe le nostre domande rispondiamo
sì, è scomodo far vedere al mondo che in val di Susa resistono tutti e che
tutti i soldi, milioni di euro ormai, spesi in infrastrutture di sicurezza
(migliaia di metri di recinzioni) e forze di polizia sono inutili.
Dopo questa notte possiamo dirlo con certezza, tutti possono partecipare alla resistenza no tav!
nuovo attacco al cantiere del tunnel geognostico. Fuochi artificiali e petardi
sono stati lanciati oltre le recinzioni. Un altro gruppo di attivisti invece ha
chiuso con catene e lucchetti i cancelli per impedire alle forze di polizia
di uscire. Dalle prime notizie che giungono sappiamo che i no tav fermati sono 9. Comunichiamo subito che stanno tutti bene e che ora sono stati rilasciati.
Dopo alcuni trascinamenti e strattoni iniziali, come per gli otto arrestati di sabato
scorso, sono stati portati dalla polizia all’interno del cantiere per essere identificati.
Da qui in avanti però arrivano i primi problemi per gli “operatori di sicurezza”.
Dopo una gioia iniziale per aver portato a termine un’altra grande operazione
qualche conto non torna più molto bene. Questa volta gli “arrestati” sono tutti
over 60 con alcuni picchi che sfiorano gli 80.
I giovani no tav invece sono al presidio di Venaus che attendono notizie e s
vegliano i genitori e gli avvocati nel pieno della notte. Dopo alcuni consulti,
forse anche coinvolgendo la procura della repubblica di Torino le forze di polizia
hanno così scelto di rilasciare tutti i fermati, nonostante
l’azione sia stata identica a quella che ha portato sabato scorso all’arresto
di otto giovani no tav. Troppo scomodo politicamente l’arresto di una
persona anziana? O troppo scomodo ammettere che anche nove anziani
possono fare alcuni km di sentieri, travisarsi, lanciare cosa vogliono
all’interno del cantiere ed essere fermati solo perchè di loro iniziativa
scelgono di non fuggire?
La verità non la sapremo mai ma ad entrambe le nostre domande rispondiamo
sì, è scomodo far vedere al mondo che in val di Susa resistono tutti e che
tutti i soldi, milioni di euro ormai, spesi in infrastrutture di sicurezza
(migliaia di metri di recinzioni) e forze di polizia sono inutili.
Dopo questa notte possiamo dirlo con certezza, tutti possono partecipare alla resistenza no tav!
video e intervista ai notav over 60
“Credo che lo rifaremo”
Attacco al cantiere: video e intervista ai notav over 60 che hanno attaccato
il cantiere nella notte tra l’11 e il 12 settembre. Un attacco vero come
si vede dal video, non la simulazione di cui parlano i giornali.
E’ nelle parole dei notav intervistati che si capisce come questa lotta
non solo non abbia età, ma sia lotta i popolo, anche nelle modalità che
potrebbero essere riservate solo a qualcuno.
Questa è la dimostrazione non è così, la resistenza popolare notav
è di tutti ed è per tutti, basta volerlo!
“Chi semina vento raccoglie tempesta…e noi siamo la tempesta” cit.
Attacco al cantiere: video e intervista ai notav over 60 che hanno attaccato
il cantiere nella notte tra l’11 e il 12 settembre. Un attacco vero come
si vede dal video, non la simulazione di cui parlano i giornali.
E’ nelle parole dei notav intervistati che si capisce come questa lotta
non solo non abbia età, ma sia lotta i popolo, anche nelle modalità che
potrebbero essere riservate solo a qualcuno.
Questa è la dimostrazione non è così, la resistenza popolare notav
è di tutti ed è per tutti, basta volerlo!
“Chi semina vento raccoglie tempesta…e noi siamo la tempesta” cit.
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