"Il tema non è quello di non pagare le tasse ma di pagare le tasse in modo chiaro trasparente e rapido". Sono le parole del presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, a margine di un convegno sulla fiscalità d'impresa organizzato dall'associazione imprenditoriale insieme con Assonime. Eppure a scorrere l'ultima relazione dei nove mesi di Tenaris, il gruppo della famiglia Rocca che vende tubi in acciaio, ci si imbatte in un contenzioso con il Fisco italiano da 530 milioni di euro. Il conto da pagare allo Stato italiano è suddiviso in una richiesta da 282 milioni, che la Commissione tributaria di Milano ha abbassato drasticamente a 9 milioni provocando la reazione dell'Agenzia delle entrate, che ha fatto ricorso in appello; più una tranche da 248 milioni su cui Tenaris spiega a bilancio di non aspettarsi esborsi particolarmente significativi. Il che significa che spera in un super sconto come quello già ottenuto dalla Commissione tributaria per il resto della somma da pagare. Questa è la situazione fotogratafa nella trimestrale al 30 settembre, non soltanto ultimo documento ufficiale sui conti del gruppo ma anche ultima nota stampa della società, tipicamente parca in fatto di comunicazione al mercato. In altri termini, le cose da allora potrebbero essere cambiate, ma non c'è stata alcuna comunicazione ufficiale a riguardo.

Il Fisco contesta a Tenaris lo stacco di dividendi da parte di una controllata italiana del gruppo, ritenendo, in sostanza, che le tasse su quelle cedole vadano pagate da noi. Va, infatti, ricordato che Tenaris, guidata da Paolo Rocca, fratello di Gianfelice, vende tubi di acciaio in tutto il mondo, ma la cabina di regìa è collocata stabilmente in Lussemburgo, al numero 46 dell'Avenue John F. Kennedy. Il gruppo produttore di tubi, quotato a Milano, New York, Buenos Aires e Città del Messico, è controllato al 60,45% dalla cassaforte lussemburghese San Faustin sa, blindata dalla famiglia Rocca attraverso la Fondazione olandese Rocca & Partners Stichting Administratiekantoor Aandelen San Faustin. La San Faustin, poi, controlla Tenaris attraverso un'altra scatola lussemburghese, la Techint sarl. Insomma, un complesso groviglio di finanziarie tutte domiciliate in paesi dove la fiscalità è meno pressante che in Italia.

"Chiaramente poi il carico fiscale italiano - ha aggiunto Rocca al convegno di Assolombarda e Assonime - è molto alto, ed è molto alto sulla parte emersa. Poi dobbiamo ricordarci che la maggior parte dell'evasione non è sul reddito da impresa, ma sull'Iva e quindi noi auspichiamo che su questo fronte ci sia una durissima lotta".

2014

ROCCA DA ESPUGNARE PER IL FISCO – MAXI-GRANA TRIBUTARIA DA 530 MILIONI PER TENARIS, LA SOCIETA' DI TUBI PETROLIFERI DELLA FAMIGLIA ROCCA - GIANFELICE, DA PRESIDENTE DI ASSOLOMBARDA, PUNTA AL DOPO-SQUINZI. MA PRIMA FAREBBE MEGLIO A ESSERE IN PACE CON IL FISCO

Nel mirino dell'Agenzia delle entrate, che ha formulato due separate richieste da 281 e 247 milioni, le mancate tasse pagate in Italia sui dividendi staccati dalle numerose società della famiglia situate oltre confine. Già nel 2012 i Rocca avevano raggiunto col Fisco un accordo da 30 milioni…

Il Fisco italiano non concede pace alla famiglia Rocca del presidente di Assolombarda Gianfelice e tenta di battere cassa per altri 530 milioni. La richiesta dell'Agenzia delle entrate compare nero su bianco nel bilancio appena depositato in Lussemburgo dalla società Tenaris, la multinazionale italo-argentina, quotata anche alla Borsa di Milano e specializzata nei tubi petroliferi, che la famiglia Rocca blinda al 60,5% attraverso la cassaforte San Faustin.
ROCCA GIANFELICE
Fondata nel 1949 in Uruguay, dal 1959 al 1990 domiciliata a Panama, poi nelle Antille Olandesi fino al 2011, quando è diventata lussemburghese, San Faustin già nel 2012 aveva raggiunto un accordo da 30 milioni con l'Agenzia delle entrate, che aveva chiesto che, almeno sui dividendi connessi alle attività al di qua dei nostri confini, le tasse fossero pagate in Italia.
Va ricordato che fino al 2011 la maggior parte dei dividendi staccati dalla holding San Faustin finiva nelle tasche del suo azionista di controllo, ossia la Rocca & Partners, altra finanziaria della famiglia bergamasca, collocata questa volta nelle Isole vergini. Nel 2011, però, la Rocca & Partners è stata spostata in Olanda e trasformata in una Fondazione.
ROCCA GIANFELICE
Ma in ogni caso la questione delle tasse sulle cedole pagate dalle numerose società della famiglia Rocca collocate al di fuori dei confini italiani non deve proprio essere andata giù al Fisco. Che così, appena dopo avere raggiunto una transazione con la San Faustin, è tornato alla carica con la sua controllata Tenaris. Il bilancio di quest'ultima società spiega, infatti, che "una società italiana di Tenaris" il 24 dicembre del 2012 ha ricevuto dall'Agenzia delle entrate una richiesta legata a vecchie tasse su dividendi pagati nel 2007 per un totale di 281 milioni di euro (76 milioni di mancate tasse più 205 milioni di sanzioni e interessi). Tenaris ha presentato appello e la relativa udienza si è tenuta il 18 ottobre del 2013 a Milano, ma la società sta ancora aspettando di conoscere la decisione.
TENARIS
Non solo. Il bilancio del gruppo italo-argentino presieduto da Paolo Rocca, fratello di Gianfelice, aggiunge che il 24 dicembre scorso, la vigilia di Natale, il Fisco italiano ha preparato una nuova, brutta sorpresa alla società, contestando questa volta le tasse su alcuni dividendi pagati nel 2008 e battendo cassa per 247 milioni (67 di mancate tasse e 180 di sanzioni e interessi).
LOGO AGENZIA DELLE ENTRATE
Una cifra che fa salire a 528 milioni il conto chiesto a Tenaris dall'Agenzia delle entrate. Ma la società guarda al futuro con ottimismo e fa sapere che, "sulla base delle opinioni di esperti fiscali, la circostanza che l'esito finale dei contenziosi si traduca in un esborso materiale è poco probabile". Più probabile ancora potrebbe essere che la famiglia Rocca, sulle orme di quanto già fatto con San Faustin nel 2012, decida di scendere a patti e trovare un accordo con il nostro erario. Anche perché la pace con il Fisco conviene a chi, come Gianfelice Rocca, sembra al momento il candidato più accreditato alla successione di Giorgio Squinzi in Confindustria.

2012

PROFITTI E TASSE SAN FAUSTIN VERSA 30 MILIONI

I maxiutili Techint e l'intesa col Fisco

Il bilancio dei Rocca Fatturato a 25 miliardi di dollari e utili per 2,4 miliardi tra Humanitas, Tenaris, Ternium, Techint

MILANO -  Circa 30 milioni di euro versati al Fisco per chiudere un'ispezione su San Faustin. Per la Guardia di finanza di Milano la holding operativa della famiglia Rocca, azionista di controllo del colosso siderurgico italo-argentino Tenaris ? produttore di tubi per l'estrazione del petrolio ?, di Ternium e, in Italia, di Techint e del polo della sanità Humanitas, anche se basata nel paradiso fiscale delle Antille Olandesi avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia. La vicenda è accennata nel bilancio a giugno 2012 di San Faustin, da un anno trasferita in Lussemburgo: «Il 20 marzo 2012 la società ha pagato una richiesta tributaria in uno dei Paesi dove ci sono i suoi investimenti per chiudere un'indagine che avrebbe potuto avere una procedura lunga e incerta. La società aveva una posizione forte, ma ha preferito il pagamento piuttosto che le spese e le incertezze di un lungo procedimento». Quel Paese è l'Italia. Fino al 2011 alla San Faustin ? controllata dalla finanziaria di famiglia Rocca & Partners delle British virgin islands ? sono finiti per anni, esentasse, i dividendi delle italiane Techint e Humanitas. Secondo gli 007 del Fisco invece quantomeno per le attività italiane la San Faustin avrebbe avuto sede effettiva a Milano, come proverebbero i bilanci e gli altri documenti contabili trovati negli uffici milanesi. E così la Guardia di finanza ha ricostruito un imponibile di circa 60 milioni tra dividendi e plusvalenze sfuggito alla tassazione tra il 2003 e il 2009. Una tesi che San Faustin non ha contestato: aderendo al verbale di constatazione ? dunque senza l'avvio di un contenzioso con l'Agenzia delle entrate ? la holding ha contenuto le sanzioni a un sesto del minimo arrivando a un versamento che secondo indiscrezioni dovrebbe aggirarsi sui 30 milioni. Tutto questo riguarda comunque il passato. Nel 2011 è avvenuto un trasloco generale: San Faustin è diventata lussemburghese; la Rocca & Partners è approdata a Rotterdam trasformandosi in una fondazione (la «Rocca & Partners Stichting Administratiekantoor Aandelen San Faustin»). Olanda e Lussemburgo: Paesi più freddi dei Caraibi ma sempre confortevoli da un punto di vista giuridico. Per i fratelli Paolo e Gianfelice Rocca, che controllano il gruppo rispettivamente da Buenos Aires (Tenaris, con l'italiana Dalmine, e Ternium) e da Milano (Techint e Humanitas), la partita fiscale ha inciso solo parzialmente sui conti di San Faustin: il dividendo 2012 è calato a 223 milioni dai 342 dell'anno prima, ma anche per la frenata degli utili consolidati (2,4 miliardi, -3,2%) a fronte invece di un fatturato salito a 25 miliardi (da 22), di cui 10,6 da Tenaris e 8,9 da Ternium. Un impatto tutto sommato limitato, per un gruppo che ha asset totali per 33,5 miliardi.
Fabrizio Massaro

(06 dicembre 2012) - Corriere della Sera