Palermo: gli studenti occupano l'Assessorato all'istruzione contro la "Buona Scuola"
Oggi a Palermo, nel giorno in cui la Riforma della
scuola approda alla Camera per l'ultimo passaggio dell'iter parlamentare, una
cinquantina di studenti del coordinamento Studenti Medi Palermo ha occupato
l'assessorato all'istruzione. Gli studenti hanno calato da uno dei balconi uno
striscione con scritto “NO AL DDL BUONA SCUOLA. Studenti Medi Palermo.” Dopo
essere stati protagonisti della lotta contro la Riforma della Buona Scuola per
tutto l'anno, gli studenti colgono quest'ultima occasione, nonostante la fine
della scuola e il caldo torrido palermitano, per manifestare ancora una volta
il proprio dissenso e la propria contrapposizione nei confronti di una riforma
che porta a compimento il processo di aziendalizzazione e definitivo
smantellamento della scuola pubblica. Una contrapposizione che ha visto anche
momenti caldi che hanno messo in difficoltà il governo e la ministra Giannini:
basti pensare al boicottaggio delle prove Invalsi del 12 maggio, che a Palermo
si è concretizzato nell'assenza nelle aule di più del 90% degli studenti che si
sono rifiutati di svolgere i test a crocette, emblema di un modello di scuola
aziendalizzato e fondato su discutibili criteri di “merito” che celano in
realtà i sempre più imperanti meccanismi di controllo e selezione. Gli studenti
hanno così dimostrato di essere in grado di mantenere l'attenzione sul tema e
di saper cogliere tutte le opportunità per mostrare la loro volontà di opposizione
nei confronti di una Riforma che toglie agli studenti la possibilità di essere
protagonisti di una formazione, della loro formazione, che abbia come obiettivo
la costruzione di coscienze critiche attraverso l'eliminazione di qualsiasi
spazio politico quali ad esempio le assemblee d'istituto e la rappresentanza
studentesca. Un modello di scuola, quello propinatoci dal governo, che non fa
altro che imporre all'interno del mondo della formazione, un sistema aziendale
di precarietà e sfruttamento che raggiunge il suo culmine con diverse ore
settimanali di apprendistato obbligatorio, definito “avviamento al lavoro” e
che altro non sono che prestazioni di lavoro gratuito. L'azione messa in campo
dagli studenti oggi, in un periodo certamente non facile per le mobilitazioni,
è l'ennesima dimostrazione che i protagonisti (quelli veri) della scuola
rifiutano ancora una volta un decreto legge che porta a conclusione i piani del
governo di totale smantellamento e dequalificazione del mondo della formazione
pubblica e lascia con la prospettiva, a prescindere dalle decisioni di oggi
alla Camera, di necessari e imprescindibili spazi di lotta e mobilitazione
studentesca in autunno.
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