venerdì 10 luglio 2015
pc 10 luglio - Hacking Team: "spionaggio democratico" o "spionaggio dittatoriale"? Entrambe le cose, è sempre al servizio dell'imperialismo
David Vincenzetti: un fascista alla testa di Hacking
team
La vicenda Hacking team sta rivelando la fragilità dei
sofismi che vorrebbero distinguere tra gli spionaggi in nome della libertà dei
governi "democratici" dallo spionaggio brutto e cattivo dei governi
"dittatoriali". Quando si tratta di sicurezza e sacrosanta lotta al
terrorismo vale tutto. Armi o software, pecunia non olet. Tra i tanti dati pubblicati da
wikileaks che stanno
mettendo a nudo gli altarini dei servizi di sicurezza di tutto il mondo (si
distinguono quelli italiani, con i Ros che cercano di far sbloccare
il dominio americano dei loro amichetti "hacker") emerge un dettaglio interessate
per giudicare della statura di questi piccoli uomini che lucrano facendo affari
con i potenti di tutto il mondo. Alla fine delle sue email David Vincezetti, il
patetico CEO che abbiamo visto arrampicarsi sugli specchi in questi giorni per
difendere la sua indifendibile (e incompetente) società, ha l'abitudine di
salutare con un bel "Boia chi molla" i suoi
collaboratori, che ricambiano il saluto (1 - 2 - 3). Una certa nostalgia confermata anche da altre
citazioni mussoliniane che l'amministratore delegato non ci sembra stia proprio rispettando in
queste ultime ore. In una sviolinata al suo commercialista dello studio
Chiaravalli e associati di Milano, anche lui di tutta evidenza con la passione
per il mascellone, David si lancia addirittura in un lirico elogio
nietzschiano della sua cricca invendo contro pochezza dell'uomo moderno: "E’
una cosa rara trovare un uomo come te: l’uomo comune e’ un essere pauroso e
mediocre e alle volte mi chiedo semplicemente perché viva. Boia chi molla — e
Fino alla fine!" Insomma, come al solito, lo sappiamo fin troppo bene chi
è che va a braccetto con poliziotti, dittatori, governanti e altri vermi... e
fino alla fine!
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