giovedì 4 giugno 2015

pc 4 giugno - A PROPOSITO DELL'ASTENSIONISMO ELETTORALE - UN ARTICOLO SQUALLIDO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" SUL NON VOTO DI TARANTO

Un articolo apparso su Il Fatto quotidiano a firma di Francesco Casula sui risultati delle elezioni: "Liste sporche e Ilva, Taranto si astiene", dà una lettura falsa, stupida e offensiva della grande astensione al voto regionale che si è espressa nella nostra città.
Solo la prima parte dell'articolo è vera, quando scrive: "Nella città dell'Ilva vince, anzi stravince il partito degli astenuti. A Taranto, infatti, su circa 170mila aventi diritto sono andati a votare solo in 72mila: con quasi 100mila rimasti a casa...".
Più del 58% infatti a Taranto non ha votato, il dato più alto a livello nazionale, che comunque registra un'astensione maggiore del 50%.
Ma subito dopo, questo giornalista, comincia con le falsità e le denigrazioni, gli stupidi e devianti "luoghi comuni": "Il capoluogo ionico si aggiudica la palma d'oro del ce me ne futte a mme, motto emblematico dell'indolenza che domina incontrastata all'ombra delle ciminiere...".
E questi sarebbero i giornalisti? che fanno evidentemente gli articoli bellamente seduti in un bar, facendo "chiacchiere da bar"?

Proprio perchè le masse popolari di Taranto si interessano eccome della propria vita, proprio perchè
vedono che ogni governo sia nazionale che locale invece di risolvere i problemi gravi, dal lavoro, al reddito, alla salute, alle case, alle scuole..., li peggiorano, hanno scelto di non votare, come segno di esplicita sfiducia, di protesta.
Perchè i lavoratori, le lavoratrici che stanno lottando ogni giorno da mesi a Taranto - per chi non vede e non sente - perchè gli stanno togliendo anche quel "brutto, sporco" lavoro che hanno; perchè le disoccupate e i disoccupati che lottano da anni per il lavoro, che hanno chiesto incontri con la Regione ma da mesi non ne hanno avuto neanche mezzo; perchè i giovani senza futuro o chi si consuma nei lavoretti a nero o precari; perchè le donne che lottano per la casa e contro gli sporchi imbrogli e i clientelismi dei partiti, tutti; perchè tutti questi avrebbero dovuto votare?!
Non votare è stato un atto di coscienza e dignità! Di interesse, altro che menefreghismo. Non votare è stato un rifiuto della delega, dell'inganno, del ricatto clientelare!

E poi chi avrebbero dovuto votare, caro giornalista Casula?
I candidati a queste elezioni erano perfino peggiori di quelli che in Regione già c'erano.
Emiliano è un ex magistrato di destra che si tinge di sinistra, che ha raccattato voti con la demagogia a cui, ora si vedrà, corrisponderà poco o niente. Gli altri candidati Fitto/Poli Bortone sono la pura espressione di interessi e di conservazione e ricerca di poltrone dell'arcipelago degradato dei servi ed ex-servi di Berlusconi, che si scannano tra di loro e hanno imbarcato fascisti, razzisti, permettendo a personaggi indegni e truffaldini come Cito, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e il suo figlio scemo di candidarsi e raccattare ancora voti. 
O avrebbero dovuto votare gli "offesi e indignati" dal non voto, dalla Lemma che ora usa strumentalmente la questione donna, perchè non può attaccarsi a niente perchè non ha fatto niente, ai Bitetti, Nardoni, che o hanno scaldato poltrone o hanno usato l'assessorato per farsi propaganda, ma nulla hanno fatto per i problemi gravi di Taranto?!

Ma Casula, arriva ad usare anche dati positivi a dimostrazione della sua analisi negativa del voto: "... il partito di Salvini racimola in città 1911 voti rimanendo allo 0,01%...", scrive. 
E meno male!! Questo è un bene! E' in sintonia con le cacciate dalle altre città di Salvini (che "purtroppo" a Taranto non è venuto...), e dimostra che le campagne antimmigrati, fatte  in campagna elettorale e non solo, da partiti di centro destra, da Cito, non sono passate (visto che i voti Cito li ha avuti più contro le attuali amministrazioni che per una propria politica). Ma per Casula, legato alla sua visione qualunquista della popolazione di Taranto, questo dato sarebbe incredibile...

Questo giornalista, invece di contrapporre l'altissima astensione di Taranto agli squalificati eletti: "...i democratici Donato Pentassuglia e Michele Mazzarano. Il primo... imputato nel maxi processo "ambiente svenduto".... Il secondo rinviato a giudizio insieme a Tarantini per finanziamento illecito ai partiti...", usa anche i risultati elettorali per dire, in termini negativi, che Taranto si deve accontentare di un solo tarantino per oltre 170mila elettori; e quindi per avallare la tesi del "ce me ne futte a mme". Quando, invece, proprio l'astensione ha detto NO! all'andazzo di votare sempre e comunque, anche gli "impresentabili" o chi, al di là delle parole non si è mai voluto sprecare, non ha mai fatto nulla, durante le tante lotte, proteste che ci sono a Taranto.

Dopo Michele Riondino che nella trasmissione di Santoro disse che da 30 anni a Taranto non succedeva nulla (e che quindi l'unica cosa che "succedeva" erano i concerti del 1° Maggio dei Liberi e pensanti), ora abbiamo il giornalista che butta fango sui lavoratori, sulle donne, i giovano che hanno detto NO! alla farsa elettorale.
Basta con chi dà una immagine falsa delle masse di Taranto!
Ma basta con chi ha fatto scalate usando/sfruttando il peso mass mediatico di Taranto, Ilva, morti, e ora si unisce al coro di attaccare le masse popolari di Taranto, quando sono questi personaggi che si dovrebbero guardare allo specchio e che usando televisioni o giornali contribuiscono a peggiorare la situazione delle masse popolari di questa città, che hanno bisogno di ben altro!

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