venerdì 12 giugno 2015
pc 12 giugno - Ennesimo progrom di Stato a Roma con la violenza della polizia e rastrellamenti contro i rifugiati già buttati sulla strada da un precedente sgombero e ora rinchiusi nei lager di Stato! O s'ingrassano coi profitti sulla pelle degli immigrati o scatenano la violenza poliziesca: queste sono le sole risposte di istituzioni e Stato!
Avevano dormito in strada per giorni in attesa di partire verso il nord Europa.
Stazione Tiburtina, sgomberato l’accampamento dei migranti: “E’ stata una caccia all’uomo”
Molti si aggirano spauriti, sono scappati lanciando per terra i loro pochi averi, lì, dietro la stazione dei pullman a Tiburtina, dove oggi pomeriggio è stato sgomberato un accampamento a cielo aperto che ospitava un centinaio di migranti, per lo più eritrei.
11 giugno 2015
di Valerio Renzi
Si guardano attorno circospetti, nessuno parla italiano, la maggior parte di loro sono eritrei, così detti ‘transitanti': arrivano in Italia ma sono diretti in altri paesi europei, per questo non fanno richiesto di asilo e non lasciano le impronte nel nostro paese. Da qui vogliono andare via il prima possibile.
Si sono accampati qui, all'ombra della Stazione Tiburtina dopo lo sgombero del ‘borghetto' di Ponte Mammolo che, oltre ad ospitare una comunità stabile con lo status di rifugiati, faceva da punto di riferimento per chi passava da Roma per andare verso altri paesi. Cartoni buttati per terra per dormire, ciabatte e scarpe, bottiglie d'acqua. Solo questo rimane dell'accampamento dopo lo sgombero di oggi pomeriggio.
Sono arrivate verso le 15,30 le forze dell'ordine, diverse volanti e camionette di polizia, con loro un grosso pullman dove caricare i migranti. I poliziotti si avvicinano, offrono bottiglie d'acqua e invitano a salire sul pullman, alcuni lo fanno molti altri no. Quando è chiaro che la polizia è venuta a portarli via, a cacciarli da là, la tensione sale in pochi minuti e i poliziotti cominciano a rincorrere i ragazzi che non capiscono neanche dove li vogliono portare ma non si fidano: spintoni, botte, il fuggi fuggi generale e gli inseguimenti tra le macchine e via Tiburtina. Alla fine, da quanto si apprende parlando sul luogo con le forze dell'ordine, sono almeno 25 i migranti portati via, con tutta probabilità trasferiti nel Cie di Ponte Galeria.
"Una vera e propria caccia all'uomo", racconta Daniele, di professione operatore sociale che passava casualmente di là. E' stato lui ad avvertire la stampa e a far partire il tam tam su quanto stesse accadendo. "Quando hanno visto quella che accadeva fuori quelli saliti sul pullman hanno iniziato ad urlare e a dimenarsi – prosegue – intanto gli agenti inseguivano le persone, quando le prendevano venivano poi portate via di peso, strattonate o immobilizzate con il peso".
Certo, le condizioni di vita nell'accampamento di Tiburtina, come nella famosa ‘buca degli afgani' di qualche anno fa alla Stazione Ostiense, erano tutt'altro che dignitose. Da qui la protesta del municipio e di molti cittadini. Ma ancora una volta ad agire sono state solo le forze dell'ordine, completamente assente la politica e qualsiasi tentativo di mediazione sociale, che al massimo può essere appaltata a qualche associazione di volontariato, laica o cattolica che sia. Roma, come raccontano le vicende di mafia capitale, sembra in grado di accogliere rifugiati e richiedenti asilo solo quando diventano un business.
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