Genova - In occasione del
ritorno nel capoluogo ligure di Matteo Salvini, leader
della Lega Nord, antagonisti e centri sociali hanno indetto un corteo che
partire dalle 12.30 si è mosso dalla zona di San Lorenzo: «Nessuno spazio a
Salvini - hanno scritto in un volantino - che tenterà di tenere un
comizio in
piazza De Ferrari continuando una campagna elettorale che vorrebbe mostrare
la Lega e il suo progetto di apertura ai fascisti come unica opposizione al Pd e
a Renzi».
Al corteo hanno partecipato circa 200 persone, che hanno anche
bloccato
brevemente il traffico all’altezza di via delle Fontane.
Renzi a Spezia per Paita.
Non sono
mancate però le contestazioni: al grido di «scuola
pubblica, scuola pubblica», precari della scuola hanno contestato il premier non appena il
premier ha citato, tra gli impegni del governo, quello per la scuola, i precari
hanno iniziato a urlare e fischiare
"Dobbiamo fare l'ultimo sprint ce la possiamo fare", ha detto invece
Raffaella Paita dal palco aprendo l'appuntamento. "Parliamo dei
problemi veri della Liguria e cerchiamo di far capire la bontà del nostro
progetto. Vi prego di convincere ogni indeciso e chi pensa al voto di protesta",
ha aggiunto.
"Non possiamo la Liguria mettere
nelle mani di Berlusconi", ha poi affermato il ministro Andrea
Orlando, originario della città è a La Spezia per una visita ai
cantieri Baglietto, che producono yacht plananti in alluminio fino a 65 metri.
Insieme a Renzi c'erano anche il presidente della Regione Claudio
Burlando, il sindaco di Spezia Massimo Federici
e Beniamino Gavio, presidente dei cantieri Baglietto,
dopo l'acquisizione da parte del gruppo Gavio. «Da qualche giorno stanno dicendo che la Liguria è il
laboratorio della politica nazionale, è una sfida nazionale - ha aggiunto Renzi
- Noi non discutiamo dei laboratori di politica nazionale ma del governo della
regione: è l'ora di farla finita di trasformare le elezioni in uno scontro per i
giochi politici romani».
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