Così lo stato vuole uccidere Nadia e sventolare la testa di
una prigioniera politica davanti al proletariato ...ma Nadia
non si è pentita e vive ancora, così pure il proletariato,
perché viva è la necessità della rivoluzione proletaria.
La giustizia borghese, quella di Biagi e di D'Antona, quella
di Renzi, Monti, Marchionne, Berlusconi ecc. ha fatto
molti più morti di Nadia: morti di stato, morti sul lavoro,
morti per fame e per miseria. Il proletariato comincia a
vedere che questa giustizia borghese lo vuole schiavo o
morto, comicia a vedere che la giustizia di stato ha 2 pesi
e 2 misure: l'una per chi uccide e avvelena gli operai, i
proletari, le popolazioni e il territorio, l'altra per chi lotta
contro questa devastazione umana ed ambientale.
Ma finché la violenza di stato continuerà a chiamarsi
giustizia, la giustizia del proletariato continuerà a
chiamarsi violenza. "Mors tua vita mea" ci ricordano i servi
dei padroni in ogni circostanza e in ogni ambito per
dividerci, isolarci,
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