venerdì 27 giugno 2014
pc 27 giugno - DALMINE (BG) GLI OPERAI DICONO NO AL RICATTO DEL PADRONE
(Dal volantino Slai cobas)
BOICOTTIAMO IL REFERENDUM, NON LEGITTIMIAMO LA FINTA DEMOCRAZIA DEI CONFEDERALI
COSTRUIAMO L'OPPOSIZIONE A CHI CI VUOLE SEMPRE PIU' FLESSIBILI E PRECARI
ORGANIZZIAMO IL SINDACATO NELLE MANI DEGLI OPERAI IN OGNI REPARTO
L'accordo CHE AZIENDA E SINDACATO VOGLIONO FAR PASSARE TRA GLI OPERAI, non riguarda solo la flessibilità dell'orario e della turnistica (che già abbiamo dato ampiamente durante il precedente piano di ristrutturazione, con recuperi, corsi obbligatori, squadrette, isole, ecc.), ma è parte di un piano aziendale più generale dove sono previsti anche cambiamenti radicali nell'organizzazione del lavoro, con inevitabili peggioramenti della nostra condizione di vita e di lavoro.
ACCORPAMENTO DI MANSIONI,
SATURAZIONE DELLE 8 ORE DI LAVORO,
TAGLIO DEGLI ORGANICI E DELLE PAUSE MENSA,
REVISIONE DELLE PERCENTUALI DI ASSENTEISMO (gia oggi è una guerra chiedere un giorno di ferie)...
SI VUOLE FAR PASSARE A LIVELLO IDEOLOGICO TRA GLI OPERAI COME INEVITABILE ACCETTARE I PEGGIORAMENTI PER MANTENERE IL LAVORO, CHE COSI VA IL MONDO... LA CRISI, I CINESI, ETC)
Ma è da quando padron Rocca ha preso in mano la Dalmine regalata dallo Stato e dal governo Prodi, che sono diminuiti in modo pesante il numero dei lavoratori, mentre sono aumentate le forme di lavoro precario apprendisti, interinali per non parlare di tutte le attività esternalizzate.
COSI DIVISI IL PADRONE E' PIU' FORTE
Questo passaggio non può in alcun modo garantire i livelli occupazionali perche serve alla Tenaris per mantenere alti i suoi profitti e segue il piano iniziale che era di acquisire il marchio e ridurre lo stabilimento a quello che gli serve rispetto alla sua capacita produttiva mondiale nei vari stabilimenti.. ti spremono e poi ti buttano.
Da slai cobas per il sindacato di classe Dalmine
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