Questa mattina alle 10 assemblea indetta dallo Slai cobas per il sindacato di classe degli operai logistica Vignate-Capriate a Trezzo: "O si vince tutti o si perde tutti", contro la sporca manovra di divisione tra lavoratori in corso della Cgil.
Questa manovra della Cgil è un misero tentativo di riprendere gioco, perchè tutta la lotta giusta e articolata portata avanti dallo Slai cobas per il sindacato di classe e dagli operai uniti li ha messi nell'angolo. Ora per riprendere scena di fatto fanno alleanza con le aziende che hanno chiaramente interesse a non impegnarsi ad assumere tutti gli operai.
Un'operazione squallida che lo slai cobas per il sindacato di classe con gli operai è impegnato a battere subito!
(Da informazioni dirette da Trezzo) - Dopo l'ultimo incontro della settimana scorsa la Ldd doveva solo procedere a prendere appuntamento al piùpresto dal prefetto o alla Dtl per ratificare accordo e iniziare a far entrare i lavoratori.
Giovedì 27 in serata la Ldd informa il responsabile dello Slai cobas di alcuni problemi:
1 - la Cgil ha chiesto di rinviare di una settimana la firma in prefettura perche deve fare assemblea con i suoi iscritti (è chiaramente una manovra, anche la scorsa volta la Cgil aveva adottata la scusa che volevano discutere alcuni punti della bozza di accordo);
2 - la B&M dice (solo ora) che una parte di lavoratori di Capriate non operavano per LDD ma per altri clienti, e quindi la LDD non li deve prendere.
E' chiaro che sia Ldd (B&M e Logicservice) che la Cgil non vogliono che entri nel magazzino un gruppo sindacalizzato e che magari ha fatto anche un accordo per il lavoro....
Successivamente, la Cgil prima, sentendo il prefetto rimanda al 7 aprile la sua disponibilità alla sottoscrizione dell'accordo, poi ieri fa una assemblea con i suoi iscritti dicendo che la questione dei lavoratori di Capriate riguarda lo Slai cobas dato che loro non hanno iscritti; poi nel pomeriggio chiama la Ldd dicendo se il 2 aprile è confermato incontro al prefetto, essa firmerà il verbale senza la gli operai di Capriate della Progress. Nel frattempo la Logicservice che doveva revocare la mobilità (che decorre dal 1° aprile), non comunica niente...
STANNO CERCANDO, CGIL E AZIENDE IN COMBUTTA, DI DIVIDERE I LAVORATORI E SEMINARE DUBBI, MA... O SI VINCE TUTTI, O SI PERDE TUTTI!
Riportiamo uno stralcio (che riguarda appunto l'atteggiamento tenuto dalla Cgil in tutta la lotta degli operai della logistica) della lunga intervista - "La parola alla lotta degli immigrati della logistica" - apparsa sul nuovo numero del giornale "Proletari comunisti" uscito la scorsa settimana, che invitiamo a richiedere (pcro.red@gmail.com) e a leggere.
"Quale è stato l'atteggiamento della Cgil, e come nella lotta si è manifestato la diversità tra linea e pratica dello Slai cobas e quelle della Cgil.
Durante la fase alta dei blocchi, la Cgil si è unita a Vignate solo dopo molte ore agli operai ai cancelli visto che il blocco riguardava la stragrande maggioranza dei lavoratori e lo ha fatto con l'unico intento di tenere sotto controllo la situazione (durante un momento della lotta si voleva fare una assembla vicino all'ufficio dei responsabili per far sentire la pressione degli operai e la cgil ha fatto del terrorismo dicendo che "sequestrando" i dirigenti si passava dalla parte del torto e per convincere gli operai a togliere il blocco il 2 giorno per incontrare il prefetto, manovra non riuscita.
Nella seconda fase dei blocchi a Trezzo la Cgil a Milano teneva una riunione dei suoi iscritti per dire di partecipare ai colloqui individuali delle coop e di non partecipare ai blocchi, e che chi vi avrebbe partecipato sarebbe stato messo fuori dal sindacato, ma il giorno dopo erano presenti ai blocchi anche i lavoratori della Cgil.
Nella fase di trattativa gli operai dello Slai cobas hanno dovuto contrastare la linea di svendita della Cgil su due questioni: contrabbandare la contrattazione aziendale accettando di toglierla con la garanzia del lavoro e dando così mano libera alla cooperativa anche su carico di colli, mansioni, ecc.; porre in questo accordo sul mantenimento di tutti i posti di lavoro una contrattazione per un bonus di incentivo per operai che volontariamente presentassero dimissioni.
Lo Slai cobas ha detto decisamente NO: a luglio vogliamo discutere della contrattazione aziendale; e in questo accordo non si contrattano dimissioni ma solo assunzioni, perchè nessun operaio deve sentirsi sotto ricatto (se poi effettivamente una parte degli operai vorrà andarsene, è con altra contrattazione che si discuterà di incentivo, strappando comunque un importo molto più alto di quello proposto dall'azienda e rimodulando sulla base degli operai effettivi la rotazione).
La Prefettura prima, insieme ai sindacati confederali, faceva il discorso dei Tavoli separati, dopo non solo lo Slai cobas per il sindacato di classe è stato fino in fondo riconosciuto, ma negli incontri era la posizione maggioritaria, determinante, e in rappresentanza degli interessi di tutti i lavoratori.
La Cgil, e molto secondariamente la Cisl per il suo peso fortemente minoritario tra questi lavoratori, ha dovuto accodarsi, con lavoratori e anche delegati che durante la lotta sono passati allo slai cobas. La posizione determinata degli operai della delegazione slai cobas si imponeva al Tavolo, come continuava concretamente a vivere durante i Tavoli il rapporto lotta/incontri, come parte di una stessa "guerra"; gli operai sono stati sempre presenti in massa alla Prefettura, agli incontri aziendali, come alle iniziative di blocco, e vi è stato un rapporto continuo tra la delegazione partecipante ai Tavoli e gli operai in presidio"
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