Questi
lavoratori operano da anni come facchini per cooperative di logistica e oggi si
ritrovano senza nessuna garanzia occupazionale a fronte dell’apertura di un
nuovo magazzino a Trezzo nel quale sono state convogliate le attività che prima
si svolgevano a Vignate e a Capriate.
Non si
tratta di un caso di crisi o mancanza di lavoro, la MD Lillo, con l'acquisizione
del marchio Ld-Lombardini, è diventata il leader nazionale degli hard-discount e
quello che si sta tentando a Vignate e Capriate è solo il tentativo di “fare
pulizia” tra i lavoratori eliminando quelli scomodi, sindacalizzati, con
contratti a tempo indeterminato che, negli anni, hanno ottenuto maggiori diritti
e salario, con anzianità che arrivano a 10-18 anni nello stesso magazzino, per
sostituirli con altri lavoratori precari, più ricattabili e
flessibili.
La
classica guerra tra poveri che sempre più spesso viene utilizzata nel mondo
delle logistiche per mantenere alti i profitti peggiorando le condizioni dei
lavoratori.
Nell'incontro di giovedì 13 alla
Prefettura di Milano era presente la società BeM del sig. Massimo Berselli che
ha acquisito l'appalto dalla LDD-Lillo e che a sua volta ha subappaltato a 2
cooperative, preesistenti da 2 anni, la Santa Chiara e la MB, che stanno
operando nel magazzino di Trezzo dal 27 gennaio con circa 130 lavoratori di cui
una parte provenienti dal Sud e che quindi per il momento non necessità di
ulteriori assunzioni.
Preso atto
della situazione il Prefetto ha proposto che la LDD e la BEM si facciano carico
di redigere un programma per l'assorbimento dei lavoratori, con tempi, modi e
numeri da inviare alle ooss entro il prossimo giovedì, tenendo conto del piano
industriale di espansione e quindi della necessità di ulteriori lavoratori per
raggiungere gli obbiettivi aziendali.
Questo
modo di operare non ci convince affatto in quanto, sulla proposta del prefetto
non ci sono garanzie di inserimento immediato dei lavoratori e quindi c'è il
rischio che questi entrino a far parte di un bacino a perdere. Inoltre, non ci
si spiega per quale motivo si possano ignorare delle norme contrattuali, come
l'art. 42, che impone alle aziende che intendono appaltare lavori di
movimentazione e logistica, che la cooperativa subentrante applichi tale ccnl e
quindi dia il diritto di preferenza per i lavoratori che già operavano
nell'appalto.
Per questo
i lavoratori non rimarranno inermi nell’attesa che si decida del loro destino.
Già sabato 15 si sono dati appuntamento davanti al comune di Trezzo per chiedere
conto al sindaco della situazione del magazzino riguardo autorizzazioni,
sicurezza e rispetto delle norme contrattuali dopodichè si son riuniti in
assemblea nel corso della quale hanno deciso come proseguire le
mobilitazioni.
Aspetteremo il 18 continuando a
mobilitarci, perchè l’unica soluzione che accetteremo è il reintegro di tutti i
lavoratori.
Per lo Slai Cobas s.c.
Sebastiano
Lamera
3355244902
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