sabato 15 febbraio 2014
pc 15 febbraio - Giù le reti del lager di Stato di Ponte Galeria! Vogliamo tutti liberi!
Oggi eravamo più di 5000 ad assediare il lager di Stato di Ponte Galeria a Roma alla manifestazione convocata dalla rete antirazzista per la chiusura di questa infame galera voluta da tutti i governi di ogni colore con le loro politiche securitarie da stato di polizia, la più abberrante espressione del razzismo di questo Stato che annienta i diritti inviolabili dell'uomo.
Se gli arresti del 13 febbraio a Roma erano diretti a questo movimento, nessuno si è fatto intimidire, anzi, con più determinazione siamo scesi in piazza per rivendicare la liberazione di tutti gli immigrati illegittimamente reclusi e la chiusura dei CIE/CARA, ma anche la liberazione dei compagni del movimento arrestati.
In questa giornata lo Stato ha risposto ancora una volta con la repressione e le provocazioni poliziesche: prima con la deportazione di tre immigrati protagonisti della protesta delle bocche cucite (due sono stati rimpatriati ieri ed un terzo espulso questa mattina), poi con i fermi sia del camion con l'amplificazione della rete antirazzista che dei due autisti condotti in commissariato, così come hanno fatto ripartire con ritardo i treni con i manifestanti dalle stazioni di Tiburtina ed Ostiense.
Mentre gli hacktivisti di Anonymous Italia hanno messo temporaneamente fuori servizio il sito del ministero di giustizia in solidarietà alla lotta in corso a Ponte Galeria e agli arrestati dei giorni scorsi a Napoli e a Roma, contemporaneamente il corteo è partito da qualche kilometro dal lager partendo dal parco Leonardo.
Le locandine di proletari comunisti per la chiusura di Ponte Galeria sono state affisse al concentramento e sono stati diffusi anche volantini a sostegno della campagna per i prigionieri politici in India del comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare, campagna a cui avevano dato l'adesione alcuni dei compagni del movimento per il diritto all'abitare arrestati a Roma.
Alcuni slogan durante il corteo: "I lager di stato lasciamoli alla storia uniti contro i cie fino alla vittoria!"; "Permesso di soggiorno , carta d'identità , la carta è solo carta , la carta brucierà"; "galere e CIE non ne vogliamo più, colpo su colpo li tireremo giù!"; "il nostro mondo non ha confini siamo tutti clandestini!"; "TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE!".
All'arrivo davanti al CIE presidiato dalle forze della repressione con blindati, caschi, scudi e manganelli, c'è stato un fitto di lancio di petardi e fumogeni in direzione degli sbirri e la rete che veniva sradicata da parte dei compagni sostenuti da tutto il corteo!
Oggi a la Roma antirazzista chiama, domani si risponde al Cara di Mineo.
un compagno di proletari comunisti presente al corteo
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