giovedì 29 novembre 2012
pc 29 novembre - Rivolta in Tunisia contro il governo islamico. Armi italiane per la repressione poliziesca
Siliana, 120 km a nord-ovest da Tunisi.
Nellla giornata di mercoledì 28 novembre la polizia è intervenuta contro una manifestazione organizzata dai sindacati che chiedevano la liberazione di alcuni detenuti e investimenti per le regioni più trascurate del paese. Gli agenti, dopo un fitto lancio di lacrimogeni, hanno sparato dei proiettili che esplodono nella carne distruggendosi in schegge. Si tratta di armi prodotte dalla società italiana Nobel Sport ed è la prima volta che vengono utilizzate in Tunisia. In tutta la giornata si sono registrati quasi 200 feriti, tantissimi ricoverati con ferite agli occhi. Colpiti anche diversi giornalisti. Nella giornata di giovedì una manifestazione di protesta ha attraversato l'avenue Bourguiba di Tunisi. Immediata è scattata la richiesta di dimissioni del governatore di Siliana, rappresentante del partito Ennahdha, che al momento è difeso dai vertici del partito islamista e non ha manifestato l'intenzione di lasciare il posto. Al di fuori di una capitale che sonnecchia in attesa del lento processo di transizione, i fatti di Siliana confermano che nelle regioni interne del paese si continuano a reclamare ogni giorno gli obiettivi della rivoluzione.
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