mercoledì 19 settembre 2012
pc 19 settembre - Fincantieri Palermo: ripresa del lavoro, senza mobilitazione niente futuro…
Mentre lo stabilimento della Fincantieri di Palermo rischia ad ogni giorno che passa la chiusura, i sindacati confederali e soprattutto la Fiom sono in tutt’altre faccende affaccendati!
È una situazione che non sembra potersi sbloccare dato che di lotte serie per avere commesse importanti (almeno la costruzione di una nave che la Fincantieri continua ad assegnare soltanto a Marghera) non ce ne sono; infatti, dureranno ancora un mese le riparazioni su una nave presente nel bacino e la costruzione dei cassoni per rimuovere la Concordia, e poi non si sa nient’altro. Con i pochi operai presenti, quasi tutti delle ditte esterne (la maggior parte di quelli Fincantieri è in cassa integrazione) abbiamo discusso proprio di questo e dell’assenza di iniziativa sindacale: la Fiom continua a fare documenti nazionali di denuncia della situazione (vedi il documento del coordinamento nazionale del 12 settembre) ma nella sostanza non alza un dito… è però tutta impegnata nella diatriba legale del riconoscimento del delegato rsu! Questo documento del coordinamento nazionale della Fincantieri, che fa il solito elenco delle cose che non vanno che per lo stabilimento di Palermo si raddoppiano: “ la mancanza di informazione e di trasparenza rispetto ai carichi di lavoro, acquisiti o in acquisizione e alla loro ripartizione, rispetto alla realizzazione degli interventi infrastrutturali annunciati e, ad oggi, non avviati, rispetto agli interventi di riorganizzazione delle attività nei cantieri che stanno peggiorando le condizioni di lavoro e l’operatività.”… “incorporare Fintecna all’interno di Cassa Depositi e Prestiti”… “presunta trattativa per l’acquisizione di STX OSV da parte di Fincantieri”… e denuncia l’accordo separato firmato da Fim e Uilm, scaricando su questo tutti i mali attuali, non riceve risposta né dall’azienda né Fim e Uilm, come dicono loro stessi! Perché nonostante la denuncia la Fiom continua a fare appello a chi non vuol sentire! Davanti a questa situazione di chiusura totale di azienda e altri sindacati confederali, non c’è risposta “legale” che tenga, è necessaria la mobilitazione degli operai come abbiamo ribadito con il volantino diffuso tra gli operai!
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Le fabbriche non devono chiudere dalla Fincantieri all'Ilva, dalla Fiat all'Alcoa...
A chiacchiere, dal governo ai sindacati confederali, tutti dicono di non voler chiudere, ma poi non fanno niente di concreto, anzi. Le loro chiacchiere lasciano intatti i profitti dei padroni e mandano in rovina migliaia di operai con le loro famiglie... Monti e il suo governo, prima si autoaccusano della crisi e della "nuova povertà" delle masse popolari e poi parlano di “crescita”, ma nella sostanza stanno tutti al capezzale del sistema industriale che viene dichiarato moribondo.
Altro che crescita e sviluppo, qui è in gioco la PRODUZIONE INDUSTRIALE STESSA!
Senza fabbriche non esiste produzione e non esiste la classe operaia; senza fabbriche il proletariato si indebolisce; non si può vivere di sussidi, cassa integrazione, mobilità, e cioè sulle spalle di tutta la collettività, sulle fatiche di altri operai e lavoratori, non c'è vera dignità in questo! La classe operaia deve fare la propria parte, prendere nelle proprie mani la riorganizzazione della classe con i suoi strumenti di lotta, il sindacato di classe e il partito della classe, perché … “Tutto comincia e finisce nella grande fabbrica. Se questa non c'è, se non c'è la concentrazione, non si ha la possibilità di aggregare una forza collettiva, e la classe operaia è priva della possibilità di incidere sulla storia...”
Circolo proletari comunisti Palermo
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proletaricomunisti.blogspot.com
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