giovedì 2 agosto 2012
pc 1-2 agosto - taranto una manifestazione piena di contraddizioni
Non si può capire realmente quello che è successo a Taranto oggi se non si legge attentamente il volantino da noi diffuso prima e durante la manifestazione.
Lo slai cobas per il sindacato di classe non ha aderito alla manifestazione odierna perchè le sue modalità non corrispondevano alle necessità della lotta operaia oggi, ne vi corrispondevano le sue parole d'ordini:
'una manifestazione di tutti contro nessuno' avevano detto i dirigenti sindacali confederali.
Noi invece vogliamo una lotta e una manifestazione chiara e seria contro i responsabili della attuale situazione. Nello stesso tempo non potevamo non esserci per parlare alle migliaia di operai e cittadini che vi sono convenuti con striscione cartelli e volantini. Per questo abbiamo costruito una postazione al piazzale arsenale prima e in piazza della vittoria lato piazza carmine, molti operai hanno discusso con noi contenuti della parola d'ordine e nostre proposte e linee d'azione
Per queste ragioni non avevamo in questa occasione intenzione di contestare i comizi delle direzioni sindacali cgil-cisl-uil.
Nel corteo è stato presente un folto gruppo di diverse centinaia di giovani, precari, disoccupati e gruppi di operai Ilva riuniti in un "comitato di cittadini e lavoratori liberi e pensanti", di orientamento prevalentamente ambientalista, dietro uno striscione "si ai diritti, no ai ricatti" a cui lo slai cobas per il sindacato di classe non aderisce.
Questo spezzone è giunto fino alla piazza e sotto il palco con forte contestazione.
A questo gruppo e in particolare agli operai di questo gruppo alcuni dei quali molto conosciuti dalla massa operaia, come era abbastanza legittimo e opportuno occorreva dare la parola, gli organizzatori della manifestazione cgil-cisl-uil non l'hanno data.
Questo ha alimentato la contestazione fino all'interrruzione del comizio dei sindacalisti - in quel momento stava parlando Landini, ma la contestazione era rivolta a tutti i dirigenti sindacali senza distinzione - la piazza si è in parte svuotata e la polizia è intervenuta a volte in forme anche violente per contenere e poi allontanare lo spezzone, e anche due nostre compagne sono state malmenate. Quindi via via la tensione si è allentata e una parte degli operai è ritornata in piazza
La linea è l'azione attuale dello slai cobas è sintetizzata esattamente dai contenuti del volantino e dei comizi alla fabbrica dei giorni precedenti e lungo questa linea vogliamo proseguire il nostro lavoro.
Oggi sono molti gli elementi di riflessione. La manifestazione non è stata grande come si voleva, gli operai Ilva non erano tanti come nei giorni dei blocchi, nè si sono viste masse di cittadini; la critica ai dirigenti sindacali si era già espressa peraltro nelle assemblee in fabbrica, soprattutto verso la direzione della UILM. Questo a nostro giudizio richiede che venga ripresa la via della rivolta operaia a partire dalla fabbrica e che gli operai si muovano secondo un orientamento autonomo da padroni, istituzioni, sindacati confederali, e ambientalisti che vogliono la chiusura della fabbrica, ma questa autonomia oggi richiede l'organizzazzione in fabbrica alternativa, e per questo lavora lo slai cobas per il sindacato di classe.
slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@libero.it
2 agosto 2012
Contro Riva e lo Stato dei padroni
Ieri e soprattutto oggi alle portinerie D e A dell'Ilva seguitissimi volantinaggi e comizi dello slai cobas per il sindacato di classe alla vigilia della manifestazione di giovedì 2 .
Lo slai cobas ha ribadito la sua non adesione alla linea e alle caratteristiche della manifestazione, ma anche
la sua partecipazione con una postazione al concentramento previsto per piazzale arsenale.
Noi siamo per la continuità della rivolta operaia e dei blocchi e non per manifestazioni tradizionali per ascoltare Camusso, Angeletti e Bonanni.
I contenuti della nostra postazione informativa sono espressi dal testo del volantino e manifesti diffusi in fabbrica:
Contro Riva e contro lo stato dei padroni Difendiamo con la lotta lavoro e salute
l'Ilva non deve chiudere ma per morti e inquinamento i padroni - Riva compreso - devono pagare e fare
gli interventi necessari!
Si lavora per vivere.. non per morire e far morire!
Il posto di lavoro non si tocca.. ma anche sicurezza salute e ambiente non si toccano!
La lotta degli operai Ilva è esplosa, nella forma di una rivolta di massa.
Non basta ora la sfilata... la rivolta deve continuare e ORA BISOGNA ANDARE FINO IN FONDO, con lotta, chiarezza e serietà.
- Il riesame deve rivedere la decisione di 'fermo degli impianti'. La magistratura non ha distinto adeguatamente: le responsabilità di Riva e dirigenti che vanno colpite, la continuità produttiva della fabbrica che è una condizione necessaria anche per un intervento pianificato di bonifica in corso d'opera, la questione della difesa rigida del posto di lavoro e del salario di tutti i lavoratori. Riva e gli altri devono restare agli arresti, Riva deve mettere la sua parte di soldi per gli interventi necessari, garantendo il lavoro per tutti e per tutto il tempo necessario alla bonifica.
Noi con gli operai diciamo "l'Ilva non deve chiudere, Riva, e i politici che hanno gestito quando era Italsider pubblica, devono pagare. Noi abbiamo già pagato anche con i nostri morti. Loro se ne possono andare, la fabbrica e il nostro lavoro devono rimanere". "se siamo arrivati a questo punto la colpa è di Riva e anche dei sindacati confederali che per anni si sono coperti a vicenda. Se ci fossero stati prima i Cobas, le cose non starebbero così".
Le proposte e l'azione fatta dallo Slai cobas in questi anni (basti pensare alla richiesta di "Postazione ispettiva" in fabbrica su sicurezza e salute degli operai, ecc.), avrebbero fermato prima la mano di Riva e la
Magistratura non avrebbe avuto ragione di provvedimenti così gravi.
Nulla è e sarà come prima all'Ilva e a Taranto. La lotta ora deve rimanere nelle mani degli operai.
Ora non abbiamo che da perdere le nostre catene e un mondo da conquistare.
Lottiamo insieme per il lavoro, la sicurezza e la salute degli operai e della città, contro Riva ma anche contro lo Stato che prima non fa niente e ora mette a rischio i posti di lavoro.
Autonomia operaia/organizzazione
Slai COBAS per il sindacato di classe Ilva Taranto
via Rintone, 22 Taranto - cobasta@libero.it - 347-5301704 - 347-1102638
2 agosto 2012
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