sabato 28 luglio 2012
pc 29 luglio - Basiano, revocata la detenzione ai 19 lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro
Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato le misure cautelari dei 19 lavoratori di origine pakistana, egiziana e marocchina arrestati in seguito ai violenti tafferugli con le forze dell'ordine esplosi l'11 giugno scorso a Basiano, in provincia di Milano, nel corso di un picchetto di protesta contro i licenziamenti davanti allo stabilimento della Gartico. Dopo numerose e violente cariche diversi lavoratori e 14 carabinieri erano rimasti contusi o feriti.
La decisione del Collegio è motivata con il fatto che "non sono ravvisabili esigenze cautelari", sottolineando "l'episodicità" dei fatti, scatenati dall'"improvviso licenziamento con repentina ed anticipata sostituzione dei lavoratori licenziati (gli odierni indagati) con altri assunti a minor costo". "Tale eccezionale circostanza (...) non può essere indicativa della pericolosità individuale degli odierni indagati - si legge sempre nell'ordinanza firmata dal presidente Paola Braggion - né di concreto pericolo di reiterazione delle condotte" da parte degli imputati, lavoratori in regola, "socialmente inseriti, incensurati e privi di segnalazioni di polizia".
Subito dopo gli scontri, polizia e carabinieri avevano arrestato 20 lavoratori con le accuse, a vario titolo, di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti, lesioni e lancio di oggetti pericolosi. Uno era stato scarcerato il giorno seguente, mentre per gli altri prima il Gip di Monza e poi quello di Milano (a cui erano stati trasmessi gli atti per competenza) avevano disposto per due i domiciliari, per 13 l'obbligo di dimora e per 4 l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria a giorni alterni. Misure annullate oggi dal Riesame a cui avevano fatto istanza gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini.
“Certamente un'iniezione di fiducia per i lavoratori e tutti coloro che convintamente hanno deciso di fronteggiare i padroni del Gigante, l'Italtrans che ne gestisce l'appalto e i loro servi della cooperativa Bergamasca che organizza il crumiraggio sulle pelle degli operai”, si legge sul sito del “Si.Cobas” che da subito era stato vicino ai lavoratori. Una vittoria parziale ma che rafforza la possibilità di rilanciare la battaglia contro i licenziamenti, sia da un punto di vista legale”. Intanto sono stati definiti i termini del ricorso contro "Il gigante" e il suo cambio d'appalto “truffaldino”: la sentenza precedente riconosceva il diritto ad essere assunti dalla cooperativa entrante ma l'imposizione doveva essere dettata dal committente nel momento dell'appalto alla cooperativa.
La prossima settimana si terrà assemblea pubblica per fare il punto della situazione e continuare la mobilitazione.
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